Concedi al tuo servo un cuore docile, perché sappia rendere giustizia al tuo popolo e sappia distinguere il bene dal male" (1Re 3,9)
Traccia di riflessione
sul Vangelo della domenica
di Santino Coppolino
Vangelo: Mt 23,1-12
Ogni versetto del cap. 23 è rivolto alle folle ed ai discepoli per metterli in guardia "dal lievito dei farisei e dei sadducei" (16,11) che è l'ipocrisia. Ogni pagina del Vangelo è scritta per la Chiesa e gli scribi e i farisei di cui si parla in questo discorso siamo noi, invitati a riconoscerci in loro. Essi hanno usurpato la cattedra di Mosè, noi abbiamo preso quella di Gesù, unica e sola guida per la Chiesa, imponendo ai fratelli insopportabili fardelli. "Questa è e rimane la prima tentazione della Chiesa, abbandonare lo Spirito che dà la vita per tornare alla lettera che uccide (cfr.2Cor 3,6)" (cit.), sostituire il vino con l'acqua, il Vangelo con la legge o imporlo come legge. Le leggi in sé sono positive, ma soltanto se provengono dall'Amore e conducono all'Amore. Diversamente distruggono la vita di chi vi è sottoposto, annullando ogni diversità e alterità. Ci vantiamo di glorificare e magnificare il Signore, ma al centro della nostra vita poniamo sempre e solo il nostro smisurato ego. La grandezza di Dio, invece, è nel farsi piccolo e la sua gloria è servire con amore, in umiltà. "Senza l'amore, la legge stessa rimane inevasa, ed ogni osservanza non è che una vernice per il nostro perbenismo ipocrita " (cit.).