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giovedì 20 aprile 2017

Nel 24° anniversario della nascita al cielo di don Tonino ricordiamo il suo testamento e la sua preghiera a Maria, donna dell'ultima ora.


Cosciente di essere ormai prossimo alla fine, don Tonino volle riabbracciare per l’ultima volta gli amici e i suoi stretti collaboratori, dando loro le ultime raccomandazioni. E dettò anche le sue ultime volontà nel seguente testamento: 

«Oggi, 18 aprile 1993, giorno ottavo dalla Pasqua del Signore, con piena consapevolezza e libertà, dispongo quanto segue: L'abitazione familiare sita in Alessano, la dono alla Parrocchia della Trasfigurazione del Signore in Alessano, al fine che venga costituito in essa un centro culturale per la promozione integrale della gioventù alessanese, intitolato alla carissima mamma Maria Imperato Bello e a me; la libreria che è nel Palazzo Vescovile di Molfetta la dono al Seminario Vescovile di questa diocesi. Eventuali doppioni delle pubblicazioni siano destinati al centro di cultura di cui ho detto; tutte le carte personali e tutti gli oggetti di mia proprietà, li dono ai miei fratelli Marcello e Trifone; l'automobile la dono alla C.A.S.A. di accoglienza di Ruvo; tutti i proventi dai diritti editoriali di tutte e singole le pubblicazioni, li dono a Pax Christi Nazionale. Ricordo tutti con gratitudine. Mi hanno riempito le mani di tanti mezzi e il cuore di tanto amore, che ho cercato di distribuire a tutti. Ho voluto bene a tutti e sempre. Ringrazio tutti coloro che mi hanno aiutato e assistito durante la mia malattia. Ricordo e benedico l'intera diocesi di Molfetta-Ruvo-Giovinazzo-Terlizzi, e in special modo tutti e singoli i sacerdoti, ai quali chiedo ancora una volta perdono. Ricordo e benedico il Seminario Vescovile e il Seminario Regionale di Molfetta; ricordo e benedico il Seminario Diocesano di Ugento, la Parrocchia Sacro Cuore di Ugento, tutta Tricase, l'intera Alessano e i miei concittadini. È il giorno del Signore. Ed è bellissimo».

(fonte: Sergio Magarelli, Don Tonino Bello Servo di Cristo sul passo degli ultimi, Luce & Vita, Molfetta 1996.)

Pensando agli ultimi momenti della sua vita terrena vogliamo riproporre questi versi scritti da don Tonino Bello il 22 novembre 1992, quando era consapevole delle sorti della sua salute.
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Santa Maria, donna dell'ultima ora, quando giungerà per noi la grande sera e il sole si spegnerà nei barlumi del crepuscolo, mettiti accanto a noi perché possiamo affrontare la notte. ...
Che la morte, comunque, ci trovi vivi!
Se tu ci darai una mano, non avremo più paura di lei.
Anzi, l'ultimo istante della nostra vita lo sperimenteremo come l'ingresso nella cattedrale sfolgorante di luce, al termine di un lungo pellegrinaggio con la fiaccola accesa. Giunti sul sagrato, dopo averla spenta, deporremo la fiaccola. Non avremo più bisogno della luce della fede che ha illuminato il nostro cammino. Ormai saranno gli splendori del tempio ad allagare di felicità le nostre pupille.
Fa', ti preghiamo, che la nostra morte possiamo viverla così.
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Ti preghiamo: quando pure per noi giungerà il momento di consegnarci al Padre, e nessuno dei presenti sarà in grado di rispondere ormai ai nostri richiami, e sprofonderemo in quella solitudine che neppure le persone più care potranno riempire, offrici il tuo capo come ultimo guanciale.
Il calore del tuo volto, in quell'estremo istante della vita, evocherà dalle tombe mai aperte della nostra coscienza un altro istante: il primo dopo la nascita, quando abbiamo sperimentato il calore di un altro volto, che rassomigliava tanto al tuo. E forse solo allora, sia pure con le luci fioche della mente che si spegne, capiremo che i dolori dell'agonia altro non sono che travagli di un parto imminente.
Santa Maria, donna dell'ultima ora, disponici al grande viaggio. Aiutaci ad allentare gli ormeggi senza paura. Sbriga tu stessa le pratiche del nostro passaporto. Se ci sarà il tuo visto, non avremo più nulla da temere sulla frontiera. Aiutaci a saldare, con i segni del pentimento e con la richiesta di perdono, le ultime pendenze nei confronti della giustizia di Dio. Procuraci tu stessa i benefici dell' amnistia, di cui egli largheggia con regale misericordia. Mettici in regola le carte, insomma, perché, giunti alla porta del paradiso, essa si spalanchi al nostro bussare.
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Impossibile scegliere tra gli innumerevoli post da noi dedicati nel corso degli anni a Don Tonino, perciò ne segnaliamo solo alcuni pubblicati nei precedenti anniversari del suo ritorno alla Casa del Padre.