Nel Giubileo la rivoluzione del perdono
di Bruno Forte
L’8 dicembre Papa Francesco ha aperto la Porta Santa della Basilica di San Pietro, inaugurando così l’anno giubilare della misericordia, da lui indetto con la bolla Misericordiae vultus, resa pubblica l’11 aprile scorso in occasione dei Primi Vespri della Domenica della Divina Misericordia. In questa domenica 13 dicembre la Porta Santa viene aperta in tutte le Chiese locali del mondo, a significare che il dono della misericordia è vicino a tutti quale fonte di perdono e di vita. Io stesso, circondato dai miei sacerdoti e dai rappresentanti di tutte le comunità parrocchiali e delle aggregazioni laicali, aprirò la Porta Santa della mia Cattedrale, per vivere in quel luogo carico di storia la novità dell’amore misericordioso del Dio che salva e che perdona. È l ’inizio del giubileo, un anno speciale di grazia che si apre in coincidenza con il cinquantesimo della conclusione del Concilio Vaticano II, il cui messaggio di una Chiesa amica dell’umanità Papa Francesco intende anche così rilanciare. Si tratta di un giubileo “tematico”, teso a evidenziare come al centro dell'annuncio cristiano e al cuore della vita della Chiesa vi sia l'amore infinito e misericordioso del Dio di Gesù Cristo. È Lui - afferma il Papa all' inizio della Bolla d'indizione dell’anno giubilare - “il volto della misericordia del Padre”. E aggiunge: “Abbiamo sempre bisogno di contemplare il mistero della misericordia. È fonte di gioia, di serenità e di pace. È condizione della nostra salvezza. Misericordia: è la parola che rivela il mistero della Santissima Trinità. Misericordia: è l'atto ultimo e supremo con il quale Dio ci viene incontro. Misericordia: è la legge fondamentale che abita nel cuore di ogni persona quando guarda con occhi sinceri il fratello che incontra nel cammino della vita. Misericordia: è la via che unisce Dio e l’uomo, perché apre il cuore alla speranza di essere amati per sempre nonostante il limite del nostro peccato” (nn. 1 e 2). Viene allora da chiedersi perché il Papa abbia voluto centrare questo Giubileo proprio sul tema della misericordia. È lo stesso Francesco a rispondere: “Ci sono momenti nei quali in modo ancora più forte siamo chiamati a tenere fisso lo sguardo sulla misericordia per diventare noi stessi segno efficace dell'agire del Padre” (n. 3). Quello che attraversiamo è agli occhi del Vescovo di Roma uno di questi momenti. Provo a capirne le ragioni, segnalandone almeno tre che rendono l'annuncio della misericordia tanto necessario e attuale oggi.
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"Noi siamo in una situazione di fine del mondo...
e Papa Francesco è un papa venuto 'prima' della fine del mondo...
Solo la misericordia ci può salvare"
Raniero La Valle
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