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mercoledì 9 dicembre 2015

L'Immacolata di Papa Francesco / 2 - Angelus e omaggio all'Immacolata (foto, testi e video)


 8 dicembre 2015 


Angelus 

L’Angelus ha fatto seguito alla Messa e al rito di apertura della Porta Santa.

Cari fratelli e sorelle, buongiorno e buona festa!

Oggi, la festa dell’Immacolata ci fa contemplare la Madonna che, per singolare privilegio, è stata preservata dal peccato originale fin dal suo concepimento. Pur vivendo nel mondo segnato dal peccato, non ne viene toccata: Maria è nostra sorella nella sofferenza, ma non nel male e nel peccato. Anzi, il male in lei è stato sconfitto prima ancora di sfiorarla, perché Dio l’ha ricolmata di grazia (cfr Lc 1,28). L’Immacolata Concezione significa che Maria è la prima salvata dall’infinita misericordia del Padre, quale primizia della salvezza che Dio vuole donare ad ogni uomo e donna, in Cristo. Per questo l’Immacolata è diventata icona sublime della misericordia divina che ha vinto sul peccato. E noi, oggi, all’inizio del Giubileo della Misericordia, vogliamo guardare a questa icona con amore fiducioso e contemplarla in tutto il suo splendore, imitandone la fede.

Nel concepimento immacolato di Maria siamo invitati a riconoscere l’aurora del mondo nuovo, trasformato dall’opera salvifica del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. L’aurora della nuova creazione attuata dalla divina misericordia. Per questo la Vergine Maria, mai contagiata dal peccato e sempre ricolma di Dio, è madre di una umanità nuova. E’ madre del mondo ricreato.

Celebrare questa festa comporta due cose. Primo: accogliere pienamente Dio e la sua grazia misericordiosa nella nostra vita. Secondo: diventare a nostra volta artefici di misericordia mediante un cammino evangelico. La festa dell’Immacolata diventa allora la festa di tutti noi se, con i nostri “sì” quotidiani, riusciamo a vincere il nostro egoismo e a rendere più lieta la vita dei nostri fratelli, a donare loro speranza, asciugando qualche lacrima e donando un po’ di gioia. Ad imitazione di Maria, siamo chiamati a diventare portatori di Cristo e testimoni del suo amore, guardando anzitutto a quelli che sono i privilegiati agli occhi di Gesù. Sono coloro che Lui stesso ci ha indicato: «Ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere, ero straniero e mi avete accolto, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, ero in carcere e siete venuti a trovarmi» (Mt 25, 35-36).
L’odierna festa dell’Immacolata Concezione ha uno specifico messaggio da comunicarci: ci ricorda che nella nostra vita tutto è dono, tutto è misericordia. La Vergine Santa, primizia dei salvati, modello della Chiesa, sposa santa e immacolata, amata dal Signore, ci aiuti a riscoprire sempre più la misericordia divina come distintivo del cristiano. Non si può capire un cristiano vero che non sia misericordioso, come non si può capire Dio senza la sua misericordia. Essa è la parola-sintesi del Vangelo: misericordia. E’ il tratto fondamentale del volto di Cristo: quel volto che noi riconosciamo nei diversi aspetti della sua esistenza: quando va incontro a tutti, quando guarisce gli ammalati, quando siede a tavola con i peccatori, e soprattutto quando, inchiodato sulla croce, perdona; lì noi vediamo il volto della misericordia divina. Non abbiamo paura: lasciamoci abbracciare dalla misericordia di Dio che ci aspetta e perdona tutto. Nulla è più dolce della sua misericordia. Lasciamoci accarezzare da Dio: è tanto buono, il Signore, e perdona tutto.
Per intercessione di Maria Immacolata, la misericordia prenda possesso dei nostri cuori e trasformi tutta la nostra vita.

Dopo l'Angelus:

Cari fratelli e sorelle,

vi saluto tutti con affetto, specialmente le famiglie, i gruppi parrocchiali e le associazioni. Un pensiero speciale va ai soci dell’Azione Cattolica Italiana che oggi rinnovano l’adesione all’Associazione: vi auguro un buon cammino di formazione e di servizio, sempre animato dalla preghiera.

Oggi pomeriggio mi recherò in Piazza di Spagna, per pregare ai piedi del monumento all’Immacolata. E poi andrò a Santa Maria Maggiore. Vi chiedo di unirvi spiritualmente a me in questo pellegrinaggio, che è un atto di devozione filiale a Maria, Madre di Misericordia. A Lei affiderò la Chiesa e l’intera umanità, e in modo particolare la città di Roma.

Oggi ha varcato la Porta della Misericordia anche Papa Benedetto. Inviamo da qui un saluto, tutti, a Papa Benedetto!
A tutti auguro una buona festa e un Anno Santo ricco di frutti, con la guida e l’intercessione della nostra Madre. Un Anno Santo pieno di misericordia, per voi e, da voi, per gli altri. 
Per favore, chiedete questo al Signore anche per me, che ne ho tanto bisogno! 
Buon pranzo e arrivederci.
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 Omaggio all'Immacolata 


Come da tradizione nel pomeriggio, papa Francesco in piazza di Spagna gremita di fedeli ha pronunciato una preghiera alla Vergine, associandosi all'omaggio del popolo e della diocesi di Roma alla Immacolata. Alla lettura della preghiera hanno assistito il prefetto di Roma, Franco Gabrielli, il cardinale vicario Agostino Vallini, il cerimoniere pontificio Guido Marini, il sostituto alla Segreteria di Stato mons. Angelo Becciu. Presenti anche malati e disabili, oltre 100 quelli accompagnati dall’Unitalsi. La preghiera si è conclusa con la benedizione del Pontefice. 
Tutta la cerimonia si è svolta tra imponenti misure di sicurezza.

«Vergine Maria, in questo giorno di festa per la tua Immacolata Concezione, vengo a presentarti l'omaggio di fede e d'amore del popolo santo di Dio che vive in questa Città e Diocesi. Vengo a nome delle famiglie, con le loro gioie e fatiche; dei bambini e dei giovani, aperti alla vita; degli anziani, carichi di anni e di esperienza; in modo particolare vengo a te da parte degli ammalati, dei carcerati, di chi sente più duro il cammino.
Come Pastore vengo anche a nome di quanti sono arrivati da terre lontane in cerca di pace e di lavoro.
Sotto il tuo manto c'è posto per tutti, perché tu sei la Madre della Misericordia. Il tuo cuore è pieno di tenerezza verso tutti i tuoi figli: la tenerezza di Dio, che da te ha preso carne ed è diventato nostro fratello, Gesù, Salvatore di ogni uomo e di ogni donna.
Guardando te, Madre nostra Immacolata, riconosciamo la vittoria della divina Misericordia sul peccato e su tutte le sue conseguenze; e si riaccende in noi la speranza in un vita migliore, libera da schiavitù, rancori e paure. Oggi, qui, nel cuore di Roma, sentiamo la tua voce di madre che chiama tutti a mettersi in cammino verso quella Porta, che rappresenta Cristo. Tu dici a tutti: 'Venite, avvicinatevi fiduciosi; entrate e ricevete il dono della Misericordia; non abbiate paura, non abbiate vergogna: il Padre vi aspetta a braccia aperte per darvi il suo perdono e accogliervi nella sua casa. Venite tutti alla sorgente della pace e della gioia.
Ti ringraziamo, Madre Immacolata, perché in questo cammino di riconciliazione tu non ci fai andare da soli, ma ci accompagni, ci stai vicino e ci sostieni in ogni difficoltà. Che tu sia benedetta, ora e sempre Madre. Amen».

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Al termine Papa Francesco si è soffermato a salutare tutti i disabili scambiando con loro calorosi saluti, battute scherzose, abbracci e benedizioni. 

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Come annunciato oggi dopo la recita dell’Angelus, Francesco si è quindi recato alla Basilica di Santa Maria Maggiore – ventinovesima volta dall’inizio del suo pontificato – per soffermarsi in preghiera davanti all’immagine della Salus Populi Romani e affidarle “la Chiesa e l’intera umanità, e in modo particolare la città di Roma”.