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sabato 26 dicembre 2015

BAMBIN-GESÙ CHE DIVENTANO MINICROCIFISSI di Giuliana Martirani

BAMBIN-GESÙ CHE DIVENTANO MINICROCIFISSI
di Giuliana Martirani

Chissà che Aylan annegato sulla spiaggia di Bodrum, o Zeid, preso a calci da una giornalista folle o la piccola baby-profuga siriana che, sull'autostrada Istanbul-Edirne, gattona dinanzi ai militari in tenuta da guerra con scudi antisommossa e che invece invita all’umano e al sorriso anche il soldato.


Chissà che questi bambini teneri e dolci, icona delle tanti morti nel Mediterraneo e sui confini europei, non ci facciano ripensare di nuovo al fatto che siamo INVECCHIATI, dentro più ancora che fuori, come persone, popoli, gruppi, comunità.
E ci facciano riflettere su tutte le nostre innocenze perdute:
Con NOI STESSI a causa del nostro orgoglio e di essere chissà chi
Con IL PROSSIMO a causa del complesso di superiorità
Con LA NATURA per quello di sottomissione
Con I POPOLI DEL MONDO per il nostro complesso di dominio.
E chissà che non ci facciano di nuovo venir la voglia di RINASCERE come persone, e di rinascere anche come città, così ingiuriosamente sommerse non solo dai RIFIUTI ma anche dai RIFIUTATI: senza fissa dimora, rom, stranieri, clandestini.... scarti e rifiutati!

...

Chinandosi su Aylan annegato sulla spiaggia di Bodrum. O su Zeid, per rimetterlo in piedi dopo essere stato preso a calci dalla giornalista folle.
O chinandosi sulla piccola baby-profuga siriana che gattona e dopo aver invitato ad essere umano e al sorriso il soldato, lo vede semmai abbandonare scudo e armi per prenderla in braccio, schioccarle un bacio e portarsela a casa con tutta la sua famiglia, in uno slancio di UMANITÀ RITROVATA.