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lunedì 1 luglio 2013

Papa Francesco a Lampedusa



Lunedì 8 luglio 
Papa Francesco
a Lampedusa

E la rete impazzisce!
Appena la notizia è rimbalzata sui social network sulla rete commenti ed entusiasmo per la scelta del Papa. 
La visita del Papa nell'isola della “speranza” è in continuità verso la la difesa dei diritti fondamentali dell'uomo. Diritti per i quali il pontefice ha dichiarato di volersi battere sin dal suo insediamento.

Nella mattinata di lunedì 8 luglio il Santo Padre si recherà in visita all’isola di Lampedusa. Papa Francesco, profondamente toccato dal recente naufragio di un’imbarcazione che trasportava migranti provenienti dall’Africa, ultimo di una serie di analoghe tragedie, intende pregare per coloro che hanno perso la vita in mare, visitare i superstiti e i profughi presenti, incoraggiare gli abitanti dell’isola e fare appello alla responsabilità di tutti affinché ci si prenda cura di questi fratelli e sorelle in estremo bisogno. A motivo delle particolari circostanze, la visita si realizzerà nella forma più discreta possibile, anche riguardo alla presenza dei Vescovi della regione e delle autorità civili. (comunicato ufficiale della sala stampa del Vaticano)

«Lunedì 8 luglio il Papa andrà a Lampedusa e celebrerà una Messa nel campo sportivo per gli immigrati e la popolazione locale». Lo scrive il vaticanista del settimanale Panorama Ignazio Ingrao, sostenendo che l'annuncio della visita dovrebbe arrivare ad ore dal Vaticano. Se la notizia dovesse essere confermata si tratterebbe di un nuovo gesto forte di Papa Francesco, dopo la Messa del Giovedì Santo celebrata nel carcere minorile di Casal del Marmo.
Già nello scorso mese di maggio il Papa era stato invitato a Lampedusa dall'arcivescovo di Agrigento Francesco Montenegro, che è anche Presidente della Commissione episcopale per le migrazioni. In quell'occasione Montenegro aveva anche donato al Papa una croce realizzata con il legno dei barconi dei migranti. Da parte sua Bergoglio già molte volte in questo inizio di Pontificato aveva denunciato il dramma della tratta di esseri umani come una moderna forma di schiavitù.

Messaggio dell'Arcivescovo alla Chiesa Agrigentina
La Chiesa agrigentina accoglie con immensagioia la notizia della visita di Papa Francesco alla comunità di Lampedusa e perciò alla nostra Diocesi: è un dono di grazia straordinario del quale intendiamo, sin da adesso, ringraziare la Divina Provvidenza e la premura apostolica del successore di Pietro. La scelta dell'isola di Lampedusa, come primo viaggio, da parte del Santo Padre, è essa stessa un messaggio forte che ci aiuta a leggere la storia con gli occhi di Dio. Lampedusa, per la sua strategica posizione, ormai da diversi anni, è la terra di approdo di migliaia di profughi provenienti dal vicino continente africano e in cerca di una vita dignitosa in Italia e nel resto dell'Europa. Tale fenomeno immigratorio, nella sua complessità e con il carico di sofferenza che manifesta, è l'espressione di un bisogno di giustizia che riguarda milioni di figli di Dio che non può più essere taciuto. La presenza del Vescovo di Roma a Lampedusa ci sosterrà nell'impegno affinché il Vangelo doni a tutti forza di libertà, di giustizia e di pace, mentre confermerà la comunità cristiana nell' esercizio della carità e dell' accoglienza. I pochi giorni che ci separano dall' evento storico, pertanto, siano valorizzati da tutte le comunità con un'intensa preparazione spirituale e un forte coinvolgimento ecclesiale per fare tesoro di questa inattesa e meravigliosa sorpresa. Alla Vergine di Porto Salvo affidiamo il viaggio di Papa Francesco, le comunità di Lampedusa e di Linosa e tutta la nostra Diocesi e, mentre ci predisponiamo a cantare nella fede « Benedetto colui che viene nel nome del Signore», apriamo il nostro cuore a ciò che Papa Francesco ci consegnerà con le Sue parole e con la Sua presenza.
S.E. Mons. Francesco Montenegro


Per saperne di più:

Pubblichiamo il testo integrale della lettera inviata dal parroco di Lampedusa, don Stefano Nastasi, al sommo pontefice. "La nostra comunità La invita a farsi pellegrino in questo santuario del creato"

A guardarla è un po’ bruttina quella scatola azzurra che, don Giuseppe Calandra, segretario dell'arcivescovo di Agrigento, custodisce gelosamente. Non se ne stacca un momento neanche nell’attimo in cui i fotografi ufficiali dell’incontro scattano la fotografia che per sempre ricorderà, a chi vi è ritratto, questo momento della loro vita. 
Prima che si sieda a discutere con gli altri vescovi il Santo Padre riceve dalle mani dell'arcivescovo quella scatola di legno, squadrata e semplice, che al suo interno accoglie una croce e la scritta “fede, speranza e carità per ricominciare dalle macerie di cui questa croce è simbolo e segno. A Papa Francesco dal cuore del Mediterraneo con affetto”. È il dono che la comunità ecclesiale di Lampedusa insieme a tutta la chiesa agrigentina ha voluto che, il nostro arcivescovo, portasse al santo Padre. 
Una croce realizzata con il legno dei barconi dei migranti che giungono sulle nostre coste nella speranza di un futuro migliore dopo avere attraversato quel mare Mediterraneo che per alcuni è diventato la loro tomba...