'Un cuore che ascolta - lev shomea'
"Concedi al tuo servo un cuore docile, perché sappia rendere giustizia al tuo popolo e sappia distinguere il bene dal male" (1Re 3,9)
Traccia di riflessione sul Vangelo della Domenica
di Santino Coppolino
Vangelo: Lc 10,25-37
L'amore per Dio e l'amore per il prossimo, a questi due comandamenti "è appesa tutta la Torah e i Profeti" (Mt 22,40).
Il problema però, dice Gesù, è come li leggiamo, vale a dire, come li facciamo diventare carne della nostra carne, come li viviamo.
In realtà i due comandamenti sono uno solo, perchè -dice Gesù- è soltanto attraverso l'amore per il prossimo che noi possiamo vivere l'amore per Dio, come l'apostolo Giovanni nella sua prima lettera ci ricorda: "Chi infatti non ama il proprio fratello che vede, non può amare Dio che non vede"(1Gv 4,20).
L'amore per Dio passa esclusivamente attraverso l'amore per il prossimo, non v'è altro modo; il culto e i sacrifici comandati dalla Legge hanno valore se sono la fonte e il culmine di una vita spesa a servizio di chi soffre.
Il Sacerdote e il Levita non sono cattivi, non negano il loro aiuto per cattiveria o per egoismo, ma perché sono fedeli ad un certo modo di leggere la Torah, la quale vietava assolutissimamente il contatto col sangue per non divenire impuri, rendendo impossibile la celebrazione del culto e la frequentazione del Tempio.
Per Gesù l'ortodossia e l'ortoprassi della Legge sono un tutt'uno, non può esserci divisione.
E allora, chi è il mio prossimo ? Gesù risponde: Tu fatti prossimo.