La risposta a questa domanda passa attraverso l'intero pontificato del Papa emerito, teologo profondo, credente innamorato, umile operaio nella vigna del Signore e, soprattutto ora, pellegrino di Dio nel silenzio dell'adorazione e nella preghiera di intercessione.
Quattro compiti prioritari mi sembrano delinearsi per il prossimo Vescovo di Roma, a partire dalle stesse parole con cui il Pontefice ha motivato la sua rinuncia: «Nel mondo di oggi, soggetto a rapidi mutamenti e agitato da questioni di grande rilevanza per la vita della fede, per governare la barca di san Pietro e annunciare il Vangelo, è necessario anche il vigore sia del corpo, sia dell'animo, vigore che, negli ultimi mesi, in me è diminuito in modo tale da dover riconoscere la mia incapacità di amministrare bene il ministero a me affidato».
La prima delle urgenze che sta a cuore a Papa Benedetto è, dunque, la vita di fede, rispetto alla quale il mondo attuale è agitato da questioni di grande portata...
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