Le dimissioni di Benedetto XVI hanno sorpreso tutti, ma sorprendenti sono anche alcune reazioni di coloro che hanno visto nel gesto del Papa un atto teologicamente rilevante. Eugenio Scalfari, ad esempio, ha parlato di rivoluzione e della conseguente scomparsa degli ostacoli nel cammino verso l'unità da parte delle Chiese orientali perché con questa decisione Benedetto XVI avrebbe demitizzato la sua funzione di successore di Pietro nella Cattedra di Roma. Egli scrive: «Ma qual è la natura e quali saranno le conseguenze di questa rivoluzione? La natura è evidente: la Chiesa si laicizza. Il Papa è stato finora considerato all'interno della Chiesa e della comunità dei credenti, come Vicario di Cristo in terra e, infatti, quando parla 'ex cathedra' su questioni di fede la sua parola è infallibile come decretò il Concilio Vaticano I del 1870» (Repubblica, 12 febbraio). Secondo Scalfari da questo gesto apparirebbe che non esiste «il rapporto diretto tra il Capo della Chiesa e il Figlio di Dio», perché la decisione del Papa mette in chiaro che «l'autorità del Vescovo di Roma su tutta la cristianità non deriva da altro che dall'elezione in conclave da parte dei cardinali, una cerimonia del tutto laica... Le conseguenze di questa secolarizzazione e laicizzazione riguardano la distribuzione dei poteri all'interno della Chiesa: in parallelo con la diminuzione del ruolo del Papa aumenterà quella dei Concili e dei Sinodi, cioè delle assemblee dei Vescovi» (ib.).
Certamente ci sono stati periodi nei quali in certi ambienti ecclesiali si era diffuso un modo miracoloso o soprannaturale di interpretare il ministero del Papa. Negli spazi liberi del Blog del giornalista Andrea Tornielli un intervento ha citato il vecchio dizionario ecclesiastico di Lucio Ferrari che scriveva: «Il papa è di tale dignità e altezza che è non semplicemente un uomo, ma, per così dire, Dio, e il Vicario di Dio... quale re del cielo, della terra e dell'inferno. Il papa è, per così dire, Dio sulla terra... Il papa può a volte contrastare la legge divina». Il lettore ironicamente si chiede: «Atroce dilemma: Dio può dare le dimissioni?».
Ma da tempo queste esaltazioni di carattere quasi idolatrico sono scomparse dal linguaggio ecclesiale e non sono mai entrate nel linguaggio teologico. In realtà la decisione di Benedetto XVI non cambia nulla circa la teologia del Papato, ma piuttosto riflette gli sviluppi dottrinali già avvenuti nella teologia del postconcilio circa i ministeri ecclesiali...
Leggi tutto: Dio può dare le dimissioni? di Carlo Molari