Benvenuto a chiunque è alla "ricerca di senso nel quotidiano"



domenica 29 luglio 2012

XVII TEMPO ORDINARIO anno B - Commento al Vangelo di p. Alberto Maggi OSM

Benedizione dei pani e dei pesci
XVII Tempo Ordinario anno B
Commento al Vangelo di 
p. Alberto Maggi OSM

Gv 6, 1-15

Giovanni è l’unico tra gli evangelisti che non riporta il racconto della cena eucaristica, con le parole e i gesti di Gesù sul pane e sul vino, ma in realtà è l’evangelista che senz’altro più degli altri ne approfondisce il significato e ne svela la ricchezza. In particolare lo fa in questo capitolo 6. Scrive l’evangelista che era vicina la Pasqua, la festa dei giudei, ma la folla, anziché salire a Gerusalemme per celebrare la Pasqua, viene attratta da Gesù. La folla ha compreso che in Gesù si manifesta il vero santuario di Dio dal quale si irradia il suo amore.
Ebbene, Gesù, vedendo la folla, pensa lui a provvedere al suo sostentamento. Mentre nel deserto, nell’Esodo era stata la folla che, attraverso Mosè aveva dovuto chiedere a Dio e aveva dovuto supplicare per avere il pane, qui Gesù previene le necessità della gente. L’evangelista indica qual è l’azione divina: Dio non risponde ai bisogni della gente, ma precede e previene le sue necessità. 
E l’evangelista descrive questa azione della condivisione dei pani e dei pesci parlando di un ragazzo “che ha cinque pani d’orzo”. Perché cinque pani d’orzo? Perché l’evangelista vuole richiamare un fatto che era scritto nell’Antico Testamento quando Eliseo, il profeta, con venti pani d’orzo sfamò cento persone. “E due pesci”. Vediamo ora, ed è importante, perché l’evangelista ci da attraverso questi segnali l’indicazione precisa del significato dell’Eucaristia; vediamo qual è l’indicazione che ci dà Gesù. Gesù dice “Fateli sedere”, perché questo particolare? Per mangiare i pani e i pesci potevano stare in piedi, sdraiati, seduti, perché Gesù dà questo preciso ordine, letteralmente “fateli sdraiare”? 
Nei pranzi solenni, nei pranzi festivi, in particolare per la Pasqua, i signori, cioè quelli che avevano dei servi da cui potevano farsi servire, mangiavano sdraiati su dei lettucci. Chi mangiava così? Quelli che erano signori, quelli che avevano dei servi. Ebbene, la prima azione di Gesù è far sentire le persone “signori”; Gesù si fa servo perché i servi si possano sentire signori...