JESUS, luglio 2012
Caro Diogneto - 43
Rubrica di ENZO BIANCHI
Gli uomini da sempre sono alla ricerca di Dio, in tutte le culture e in tutti i tempi: lo cercano perché hanno sete di lui, lo bramano come risposta alla loro domanda di senso, ma nessun uomo ha mai visto Dio, neppure Mosè, neppure i profeti a cui Dio parlava come ad amici. Ora, Giovanni nel suo vangelo pone a sigillo del prologo una lapidaria affermazione: «Dio nessuno l’ha mai visto, ma il Figlio unigenito, che è rivolto verso il seno del Padre, ce ne ha fatto l’esegesi (exeghésato)» (Gv 1,18), ce ne ha dato il racconto, la narrazione, la spiegazione. Se nessuno ha mai visto Dio, chi vede Gesù e lo ascolta può conoscere Dio, può trovare in Gesù il racconto e la spiegazione di Dio: Gesù è l’ultimo e definitivo racconto di Dio, e chi vede lui, la sua vita, la forma del suo vivere, intravede il Padre. Come Gesù stesso ha detto a Filippo: «Chi ha visto me ha visto il Padre» (Gv 14,9), cioè chi contempla Gesù nella fede vede il Padre. In altre parole, l’esperienza di Dio si fa attraverso l’esperienza di Gesù Cristo, la conoscenza di Dio passa per la conoscenza di Gesù Cristo: chi desidera conoscere il cuore e il volto di Dio non può che rivolgersi al cuore e al volto di Gesù!
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