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sabato 14 luglio 2012

Internet diritto fondamentale dell’umanità o opportunità per tutti?

Aveva visto bene il nostro ex Garante Privacy Stefano Rodotà quando, qualche settimana fa, aveva proposto di inserire un nuovo art. 21 bis nella nostra Costituzione, a difesa della libertà di espressione anche in Internet: ora a dirlo è addirittura il Consiglio sui diritti umani delle Nazioni Unite. A partire da sabato scorso, infatti, con l’approvazione della risoluzione A/HCR/20/L.13, il web è divenuto ufficialmente un diritto fondamentale dell’uomo, ricompreso nell’art. 19 della Dichiarazione Universale dei diritti dell’uomo e del cittadino.

Internet diritto fondamentale dell’umanità? E’ così che hanno titolato molte testate del web e della carta stampata, all’indomani dell’approvazione della Risoluzione L.13 (testo del 29 giugno, risoluzione adottata dal 6 luglio 2012) da parte del Consiglio dei diritti umani delle Nazioni unite.
A leggere bene il testo appare chiara la distorsione comparsa nei titoli dei giornali: si parla dell’estensione degli stessi diritti di cui si gode offline, compreso quello di espressione, al cyberspazio ma non si menziona affatto il diritto all’accesso, che rimane condizionato da un concorso di fattori, non ultimi quelli tecnici.


L'accesso alla Rete è un diritto. Non riconoscerlo significherebbe violare l'art. 19 della Dichiarazione Universale dei diritti dell'uomo