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venerdì 24 febbraio 2012

Italia condannata a Strasburgo per i respingimenti/1

... La Corte ha riconosciuto l’Italia colpevole di aver violato l’articolo 4 della Convenzione europea dei diritti dell’Uomo che vieta le espulsioni collettive e l’articolo 3 sui trattamenti degradanti e la tortura, oltre al diritto effettivo per le vittime di fare ricorso presso i tribunali italiani, sancito dall'articolo 13 della stessa Convenzione. La Corte ha quindi, per la prima volta, equiparato il respingimento collettivo alla frontiera e in alto mare alle espulsioni collettive nei confronti di chi è già nel territorio.
L’Italia è stata condannata a versare un risarcimento di 15mila euro, più le spese, a ventidue delle ventiquattro vittime, in quanto due ricorsi non sono stati giudicati ammissibili...

“E’ una sentenza storica che ha una portata politica enorme, non solo nei confronti dell’Italia ma di tutto il mondo: il governo Monti non potrà non tenerne contro quando andrà a rinegoziare gli accordi migratori con la Libia”. E’ il soddisfatto commento rilasciato a E online dall'avvocato Anton Giulio Lana, uno dei legali dei migranti somali ed eritrei che hanno vinto il loro ricorso contro il governo italiano presso la Corte europea dei diritti dell’Uomo di Strasburgo sul tema dei respingimenti in alto mare. 
​La sentenza pronunciata ieri dalla Corte europea dei diritti dell’uomo nulla dice che ogni cristiano come ogni persona civile e di retta coscienza già non sappia: non si scaccia chi bussa alla tua porta senza neanche guardarlo in faccia, senza ascoltarlo, senza riconoscerlo. E questo è un po’ più vero quando la "porta" è il mare: la soglia della casa di tutti.
Leggi tutto: La regola

Sentenza storica della Corte Europea dei diritti umani di Strasburgo che condanna l'Italia all'unanimità. Nel cosiddetto caso Hirsi, che riguardava 24 persone nel 2009, è stato violato l'articolo 3 della Convenzione sui diritti umani, quello sui trattamenti degradanti e la tortura. Il nostro Paese dovrà versare un risarcimento di 15mila euro più le spese a 22 delle 24 vittime. Riccardi: "Ripensare alla nostra politica sull'immigrazione". La Cancellieri: "Sentenza va rispettata"