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sabato 11 febbraio 2012

La giornata mondiale del malato e l’esperienza del dolore innocente

La giornata mondiale del malato
La giornata mondiale del malato serve a riportare all’attenzione di tutti un dato di fatto: la malattia esiste. Purtroppo in questo la società occidentale ha le idee così confuse che sta ancora discutendo sulla reale definizione della parola salute...
La giornata mondiale del malato ci ricorda però non solo che esiste la malattia ma anche che esistono i malati: già, perché nella società competitiva, chi non è all’altezza degli altri diventa invisibile. I media parlano pochissimo di malattia. Eppure i malati ci sono, ma restano nella penombra...
Leggi tutto: Per uscire dalla penombra

Giobbe ovvero l’esperienza del dolore innocente
Il grido di Giobbe — ovvero lo scandalo della malattia, del dolore, della morte — percorre la storia dell’umanità dall'inizio alla fine, e incrocia “tragicamente” Dio, l’uomo e il mondo nella questione più importante di tutte: la questione globale sul senso dell’esistenza umana. Quest’oggi — nel giorno in cui celebriamo la Giornata del malato, nella memoria della Beata Vergine di Lourdes — vogliamo fare nostro il doloroso interrogativo di Giobbe, e poi cercarne la risposta nel Vangelo di Gesù.
Giobbe sa di essere innocente, sa di non aver “meritato” la malattia e il dolore. Il suo grido parte proprio da questa lucida consapevolezza. Ed ecco il problema, l’interrogativo lancinante: come accettare la presenza di un dolore ingiusto, e tuttavia continuare a credere nell'amore di Dio?
La domanda fondamentale — il vero e proprio “grido di Giobbe” — sta in queste parole: «Perisca il giorno in cui nacqui (...) Perché dare la luce a un infelice?» (Giobbe, 3, 1-20).
È la domanda di un credente, che si imbatte nell'esperienza scandalosa del dolore innocente, un’esperienza che sembra smentire la fede.