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giovedì 16 febbraio 2012

OREUNDICI: IL QUADERNO DI FEBBRAIO 2012 "VOLTI DEGLI UOMINI VOLTO DI DIO" - IL CODICE DELL’ESISTENZA come uscire dalla grande perversione? di Arturo Paoli - L'EDITORIALE DI MARIO DE MAIO

IL CODICE DELL’ESISTENZA
come uscire dalla grande perversione?
di Arturo Paoli

Apro questo articolo con un passo del vangelo di Matteo cui ritorno spesso, che chiarisce molti eventi. È nel capitolo 16 ed è fortemente polemico: i farisei e i sadducei si avvicinarono per metterlo alla prova e gli dissero che mostrasse loro un segno dal cielo. Ma egli rispose: ‘quando si fa sera, voi dite: bel tempo perché il cielo rosseggia, e al mattino: oggi burrasca perché il cielo è rosso cupo’. Sapete dunque interpretare l’aspetto del cielo, e non sapete distinguere i segni dei tempi? Una generazione perversa e adultera cerca un segno, ma nessun segno le sarà dato se non il segno di Giona. E lasciatili se ne andò (Mt 16,2-3). Questo rimprovero è di una attualità e di una ricchezza di significati che mi hanno spinto a riflettere su aspetti molto dolorosi. Il primo e fondamentale è che il messaggio evangelico è direttamente rivolto all’uomo che è un essere totalmente coinvolto nel tempo. Il vangelo contiene un segreto, una verità assolutamente immutabile e allo stesso tempo un messaggio per l’uomo di oggi. Si può parlare di una storicità del messaggio che Gesù rivolge all’umanità. Il rimprovero è rivolto ai teologi del tempo ed è rivolto all’uomo di oggi, nudo e non rivestito da un pensiero di altro tempo.

Cari amici,
in questo quaderno riportiamo in parte i contenuti del convegno invernale “Volti degli uomini, volto di Dio “. Quante cose ci dice il volto di una persona: la luce dei suoi occhi, le sue rughe, l’espressione in generale ci raccontano tanto di lei. Il volto degli anziani è la sintesi di tutta una vita vissuta come i volti dei bambini sono la promessa di un futuro ignoto. Purtroppo le immagini veloci della televisione non ci consentono di soffermarci sui volti delle persone che soffrono, che ci dicono più di mille parole. In tutti questi volti è possibile cogliere l’immagine di Dio?