Governo nuovo, vita nuova. Sembra infatti che il governo Monti abbia per il momento deciso di accantonare il progetto Ponte sullo stretto, fiore all’occhiello del precedente governo, decidendo di destinare le risorse ad altre attività e privilegiando quindi l’esecuzione di opere da sempre considerate di preminente interesse dalle popolazioni del luogo.
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Dal 2009 è aperto il cantiere preliminare del Ponte sullo Stretto, sulla sponda calabrese. Lo scopo era “eliminare le interferenze” per il futuro pilone. Oggi i soldi sono finiti e lo Stato chiede alle banche un mutuo da 12 milioni che pagheremo in 11 anni. Le condizioni di sicurezza all’interno sono pessime (come dimostra un nostro video) e alla fine dei lavori sarà spostato un chilometro di binario e innalzato un mostro di cemento armato.
Alla fine abbiamo vinto noi. Non era difficile immaginarselo. Il Ponte sullo Stretto non si reggeva in piedi da un punto di vista strutturale ed era basato su un meccanismo finanziario assolutamente improbabile. La domanda era soltanto capire quanti soldi avrebbero sperperato prima di dichiarare default.
Da un’intervista di Fusiorari ad Antonio Mazzeo:
Ad aprile del 2010 ha pubblicato “I padrini del ponte”, in cui parlava del coinvolgimento delle cosche mafiose nel progetto di costruzione del ponte sullo Stretto di Messina e in particolare di quello dei Rizzuto, una delle più potenti famiglie mafiose del Nord America. A più di un anno di distanza dalla pubblicazione del suo lavoro (per cui ha già rilasciato un’intervista a Fusiorari) a che punto è il progetto?
Innanzitutto ritengo opportuno parlare, per il ponte di Messina, di non-progetto. Esiste un progetto definitivo, una montagna di cartacce, che dovrebbe andare in discussione al CIPE, il quale appunto dovrebbe prendere la decisione definitiva. Questo non-progetto il mese scorso è stato distrutto a 360 gradi dalle organizzazioni ambientaliste che hanno presentato migliaia di motivazioni circa l’insostenibilità del ponte dal punto di vista tecnico-ingegneristico, ambientale, economico, sociale. Il governo dovrebbe mettere una pietra tombale su questo progetto, che già è costato tra i 400 e i 500 milioni di euro solo per tenere in vita la società Stretto di Messina. Non nutro però grandi speranze nel governo...
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Tra consulenze, progetti e personale, fino a ora è costato quasi 400 milioni. Ma l'Ue, a giugno, ne ha bocciato la realizzazione perché non la ritiene strategica per la viabilità. Eppure la Regione Calabria ha appena stanziato 454 mila euro per finanziare i primi corsi di formazione professionale
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