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domenica 5 novembre 2017

Giorgio La Pira, il “sindaco santo”, a quarant'anni dalla morte, ormai verso gli altari.


Il 5 novembre 1977 muore a Firenze Giorgio La Pira, il “sindaco santo”. Siciliano di nascita guardava al Mediterraneo come al Lago di Tiberiade. Alla città fiorentina posta sul Monte come a Gerusalemme, città santa, culla delle tre religioni abramitiche. Professore di diritto romano, padre costituente, deputato eletto nelle liste della Dc senza mai aver avuto una tessera di partito, fu amico di Amintore Fanfani e di Enrico Mattei. Casa, pane, lavoro furono i suoi tre capisaldi da primo cittadino del capoluogo toscano. Si prodigò per aiutare gli operai della Pignone, promosse i Colloqui Mediterranei. Si battè per la pace nel mondo contro ogni forma di guerra. In particolare contro la minaccia nucleare. Storico il suo viaggio ad Ho Chi Minh. Guardava ai giovani come “le rondini”. 
Scriveva: Le generazioni nuove sono, appunto, come gli uccelli migratori: come le rondini: sentono il tempo, sentono la stagione: quando viene la primavera essi si muovono ordinatamente, sospinti da un invincibile istinto vitale – che indica loro la rotta e i porti!- verso la terra ove la primavera è in fiore!”
(fonte Tv2000)

Il racconto della vita e della fede di questo grande politico italiano e sindaco di Firenze nel documentario "La Città posta sul Monte", andato in onda su TV2000 il 5 Novembre 2015, per l’anniversario della morte di Giorgio La Pira.
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«Sarebbe bello che il processo di beatificazione di Giorgio La Pira si concludesse fino a che è ancora viva la memoria. Significherebbe indicarlo come esempio di come un cristiano può vivere la politica». È l’auspicio di Mario Primicerio, presidente della Fondazione La Pira, che presentando le iniziative in programma per il quarantesimo anniversario della morte di quello che i fiorentini chiamavano il “sindaco santo”, ha fatto il punto sulla causa di beatificazione. Che sembra essere giunta a un punto decisivo: è stata consegnata infatti la positio, sulla cui base la Congregazione delle cause dei santi potrebbe decidere di sottoporre al Papa il riconoscimento delle 'virtù eroiche' di Giorgio La Pira e quindi il conferimento del titolo di venerabile.

A quel punto, servirebbe il riconoscimento di un miracolo attribuito all’intercessione di La Pira per proclamarlo beato. Il processo – ha spiegato il vicepostulatore della causa, Maurizio Certini – aperto nel 1986 dall’arcidiocesi di Firenze, ha comportato l’esame di una mole enorme di scritti, editi e inediti (libri, lettere, diari…) e l’audizione di oltre 200 testimoni, con rogatorie internazionali che si sono svolte anche a Mosca, a Gerusalemme, in Marocco, in Egitto e in molte altre città. «Ci farebbe particolarmente piacere – ha aggiunto Primicerio – che il decreto che riconosce La Pira venerabile fosse firmato da papa Francesco, in cui vediamo una particolare consonanza con il messaggio lapiriano».

La Fondazione ha fatto avere a Francesco alcuni testi di La Pira in spagnolo. «Ma non escluderei – ha affermato Primicerio – che li conoscesse già, visto che il maggior numero di traduzioni dei testi di La Pira è stato fatto in Argentina». Un sindaco rimasto impresso nella memoria di Firenze, un politico che ha dato un contributo importante alla stesura della Costituzione italiana. Ma anche un personaggio che, con i suoi appelli alla pace e all’unità dei popoli, si è fatto conoscere in molti Paesi: «Lettere e messaggi per chiedere novità sulla beatificazione di La Pira ci arrivano da ogni parte del mondo, a testimonianza di quanto questa figura sia internazionale.

Ci sono arrivate anche richieste di reliquie, alle quali dobbiamo rispondere che si tratterebbe di un culto improprio. Ma sappiamo che molti pregano chiedendo la sua intercessione, e lo testimoniano anche i messaggi lasciati sul quaderno accanto alla sua tomba, nella basilica di San Marco»
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Sindaco di Firenze, politico, studioso, uomo di fede e preghiera, costruttore di pace nel mondo. Così il cardinale Giuseppe Betori, arcivescovo di Firenze, "dipinge" la figura di Giorgio La Pira in occasione del 40.mo anniversario della sua morte. Stamani il porporato ha presieduto la Messa nella Basilica di San Marco, a Firenze. A conclusione un omaggio sulla tomba di La Pira, che si trova nella stessa Basilica.

Per Giorgio La Pira, sindaco di Firenze negli anni 1951-1957 e 1961-1965, è in corso il processo di beatificazione. Fondamentale per lui era portare "il pane e la grazia" alla gente, cioè rispondere alla domanda sulla fede e anche ai bisogni materiali delle persone. Sulla sua figura e sul processo di beatificazione si sofferma, appunto, il cardinale Betori nell'intervista di Debora Donnini. 

Ascolta l'intervista integrale al cardinale Betori su La Pira
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