Liberate Sami
SCRITTO DA TONIO DELL'OLIO
Mosaico dei Giorni 14 gennaio 2021
"Ponti e non muri" è la campagna di Pax Christi che intende contribuire a costruire la difficile pace in Israele-Palestina.
Ormai da tanti anni don Nandino Capovilla è l'infaticabile animatore di incontri, campi di lavoro, esperienze di permanenza, avvicinamento, conoscenza, frequentazione soprattutto tra giovani italiani, palestinesi e israeliani. Tra i punti di riferimento palestinesi c'è sempre stato Sami Huraini che ad At Tuwani, sulle colline di Hebron, accoglieva i giovani italiani. Ne parlava ieri Luca Geronico sulle pagine di Avvenire. "Suo padre Hafez, il leader del piccolo villaggio di pastori circondato dalle colonie, aveva con pazienza coinvolto tutte le famiglie della comunità nella 'resistenza attiva nonviolenta': una eredità raccolta da Sami". Ma nella notte dell'8 gennaio scorso, Sami Huraini è stato arrestato. Aveva organizzato una protesta a favore di Harun, ferito da una soldatessa mentre cercava di difendere il suo generatore elettrico dalla confisca. Ora Harun è in pericolo di vita e, se ce la fa - hanno detto i medici - rimarrà paralizzato. Fatto sta che l'esercito israeliano non ha tollerato la rivolta pacifica di Sami che altrettanto nonviolentemente dal carcere chiede la nostra solidarietà. Che questo scritto lo raggiunga come una colomba di carta, uno degli origami che i bambini affidano all'acqua o al vento. Ma può star certo che la sua protesta avrà ora le nostre parole e i nostri gesti che faremo giungere alle autorità israeliane.
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Per saperne di più...
Comunicato stampa di Pax Christi Italia
Sami Huraini, 23 anni di At Tuwani, piccolo villaggio nelle colline a sud di Hebron, è stato arrestato nella notte fra l’8 ed il 9 gennaio dall’esercito israeliano, che occupa quei territori da 53 anni e li mantiene da allora sotto regime militare.
Pax Christi conosce Sami e lo fa conoscere a quanti viaggiano come ‘pellegrini di giustizia’ in Palestina per iniziativa della nostra “Campagna Ponti e non Muri”.
Sami fa il pastore, è studente di diritto internazionale ed è tra i fondatori del gruppo Youth of Sumud (giovani della resilienza).
Sami e’ figlio di Hafez, storico leader della resistenza attiva nonviolenta, frutto del paziente coinvolgimento e convincimento delle famiglie del villaggio. Una scelta coraggiosa, tenacemente mantenuta e trasmessa a suo figlio Sami.
Scelta non semplice in un villaggio ed in altri circostanti dove i palestinesi vengono attaccati dai soldati che requisiscono, distruggono, arrestano, mentre giovani nazionalisti fanatici che si sono stabiliti sulla collina nella colonia di Havat Ma’on , fanno incursioni mascherati, armati di bastoni e cani aggressivi. Nell’estate 2018 hanno investito Sami, procurandogli diverse fratture alla gamba destra.
Venerdì scorso Sami aveva organizzato una manifestazione di protesta per il ferimento di Harun del villaggio di Arekeez, colpito da una soldatessa israeliana mentre cercava di difendere il suo generatore elettrico dalla confisca ed ora in ospedale, in pericolo di vita. Se vive resterà paralizzato.
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Nelle condizioni di Sami ci sono centinaia di altri giovani nelle carceri israeliane.
Chiedere la sua liberazione in nome del Diritto è un pressante dovere per chi ha a cuore la Giustizia e la Pace.
Pax Christi è tra questi e sappiamo di non essere soli.