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giovedì 7 gennaio 2021

LITURGIA DOMESTICA - TEMPO DI NATALE - BATTESIMO DEL SIGNORE ( B) Fraternità Carmelitana di Barcellona Pozzo di Gotto

LITURGIA DOMESTICA 


TEMPO DI NATALE 


BATTESIMO DEL SIGNORE ( B) 


Fraternità Carmelitana
di Barcellona Pozzo di Gotto
a cura di fr. Egidio Palumbo


Preparare in casa 
l’“angolo della preghiera” 

Entriamo nel tempo liturgico dell’Avvento, tempo di attesa vigilante e operosa del Signore che viene. Egli è già venuto nell’umiltà facendosi uomo, ed è morto, è risorto e vive in mezzo a noi. Eppure egli ha promesso di venire ancora in un giorno che non ci è dato di sapere: verrà come Risorto, nel segno del dono di sé, per portare a compimento l’opera che ha iniziato realizzando il suo regno di amore, di giustizia e di pace. 

Noi dobbiamo soltanto attenderlo con operosa vigilanza. Perciò ad ogni celebrazione eucaristica diciamo: «Annunciamo la tua morte, Signore, proclamiamo la tua risurrezione, nell’attesa della tua venuta». E anche per questo nel Padre Nostro invochiamo: «venga il tuo regno». 

Ebbene, siamo chiamati a vivere l’Avvento con attesa vigilante, pronti, cioè, a cogliere i segni della sua venuta. E così saremo preparati a celebrare il Natale del Signore, dove faremo memoria-attualizzazione della sua prima venuta nella piccolezza, nell’umiltà e nel dono di sé; e, nel contempo, faremo memoria-attualizzazione della sua seconda venuta che attendiamo come Risorto, il quale verrà sempre nel segno della piccolezza, dell’umiltà e del dono di sé. 

Un modo per attenderlo nella vigilanza è quello di perseverare nella preghiera in famiglia. Non esiste solo la chiesa parrocchiale o la chiesa santuario per pregare. Per i cristiani ognuno – a motivo del battesimo e della cresima – è sacerdote in Cristo e quindi chiamato a pregare per sé e per gli altri, e ogni famiglia cristiana è chiamata per vocazione ad essere chiesa domestica

Per cui ogni famiglia può approntare in casa l’“angolo della preghiera”, quello che i nostri fratelli cristiani della chiesa orientale chiamano “l’angolo della bellezza”. 

In un luogo della casa, su un tavolo o su un mobile o su una mensola si possono collocare una icona del Cristo, una lampada (da accendere per la preghiera), una Bibbia aperta e un fiore. Ecco l’angolo bello, l’angolo da cui, attraverso l’icona, lo sguardo di Dio veglia sulla famiglia. Non siamo noi a guardare l’icona, ma è l’icona a guardare noi e ad aprirci alla realtà del mondo di Dio. 

Per il tempo di Avvento e di Natale l’“angolo della preghiera” diventa certamente il presepe e la corona dell’avvento (quattro candele a cerchio: ognuna si accende ad ogni domenica di avvento; a natale si sostituiscono con una candela bianca o dorata), che ci ricordano il Figlio di Dio, luce del mondo, venuto a stare con noi nella piccolezza, nell’umiltà, nel dono di sé e nell’accoglienza dei vicini (i pastori) e dei lontani (i magi). 

In questo angolo la famiglia si riunisce per pregare in un’ora del giorno compatibile con i ritmi di lavoro. 

Si può pregare seguendo varie modalità: 

- Prima modalità. Leggere il brano del vangelo della liturgia del giorno, breve pausa di silenzio, poi recitare con calma il salmo responsoriale corrispondente e concludere con la preghiera del Padre Nostro, la preghiera dei figli di Dio e dei fratelli in Cristo Gesù (per le indicazioni del vangelo e del salmo del giorno utilizzare il calendarietto liturgico). 

- Seconda modalità. Per chi sa utilizzare il libro della Liturgia delle Ore, alle Lodi e ai Vespri invece della lettura breve, leggere il vangelo del giorno alle Lodi e la prima lettura del giorno ai Vespri. 

- Terza modalità. Si può utilizzare un libretto ben fatto, acquistabile nelle librerie che vendono oggetti religiosi. Si intitola “Amen. La Parola che salva” delle edizioni San Paolo, costa € 3,90 ed esce ogni mese. 

Di ogni mese contiene: la preghiera delle Lodi del mattino, le letture bibliche della celebrazione eucaristica dei giorni feriali e della domenica con una breve riflessione, la preghiera dei Vespri della sera, la preghiera di Compieta prima del riposo notturno e altre preghiere. 

Scrive papa Francesco in Amoris Laetitia al n. 318, dando altri suggerimenti per la preghiera: 

«Si possono trovare alcuni minuti al giorno per stare uniti davanti al Signore vivo, dirgli le cose che preoccupano, pregare per i bisogni famigliari, pregare per qualcuno che sta passando un momento difficile, chiedergli aiuto per amare, rendergli grazie per la vita e le cose buone, chiedere alla Vergine di proteggerci con il suo manto di madre. Con parole semplici questo momento di preghiera può fare tantissimo bene alla famiglia». 

Sì, la preghiera in famiglia rafforza la nostra fede in Cristo Gesù e rende saldo il vincolo d’amore tra marito e moglie, tra i genitori e i figli, tra la famiglia e il territorio in cui abita e il mondo intero. 

In questa proposta di Liturgia Domestica seguiamo la prima modalità. 




Battesimo del Signore - B 


I. Apertura della Liturgia domestica

Solista: Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.

Tutti: Amen.

(Accensione della candela bianca o dorata)


Tutti: Cantate al Signore un canto nuovo,
cantante al Signore, uomini e donne di tutta la terra.
Cantate al Signore, benedite il suo Nome
“Emmanuele”, “Dio-con-noi”,
a tutti i popoli narrate le sue meraviglie.

Solista: Rinati nel Battesimo
  dalla Parola, dall’Acqua e dallo Spirito,
  siamo stati rivestiti dell’Uomo Nuovo Cristo Gesù
  e siamo stati generati nel grembo della Chiesa
  come popolo sacerdotale, profetico e regale nel servizio.

Tutti: Cantate al Signore un canto nuovo,
cantante al Signore, uomini e donne di tutta la terra.
Cantate al Signore, benedite il suo Nome
“Emmanuele”, “Dio-con-noi”,
a tutti i popoli narrate le sue meraviglie.



II. Ascolto orante del vangelo di Marco (1,7-11)
Apriamo il vangelo di Marco al cap. 1. Facciamo una breve pausa di silenzio, e poi chiediamo allo Spirito Santo che ci apra alla comprensione di questo scritto che contiene la Parola di Dio per noi oggi.

Tutti: Vieni, Santo Spirito,
manda a noi dal cielo
un raggio della tua luce.
Vieni, padre dei poveri,
vieni, datore dei doni,
vieni, luce dei cuori.

Leggiamo attentamente e con calma la pagina di Marco, cap. 1, dal verso 7 fino al verso 11.

Dopo la lettura del vangelo recitare insieme:

I tempi nuovi già sono iniziati,
i tempi nuovi che il mondo attendeva
fin dall’origine, gli ultimi tempi: 
e fu la voce del cielo a bandirli




«Questi è il mio Figlio, l’amato da sempre,
nel quale ho posto la mia compiacenza»:
così è spuntata l’aurora del mondo
e fu l’inizio di una nuova creazione.
e sarete voi stessi sua carne».

E cielo e fiume insieme si aprirono:
è il nuovo esodo e il patto per sempre!
Come colomba lo Spirito scese
e fu la quiete seguita al silenzio.



1. Meditiamo la pagina evangelica. Ecco alcuni spunti.
Con la domenica del Battesimo del Signore (Mc 1,7-11) si conclude il tempo liturgico del Natale. Questa festa è una ulteriore indicazione della necessità di correlare il Natale alla Pasqua: il Battesimo del Signore, infatti, è la manifestazione (epifania) del Figlio amato che si immerge, discende nel mare travagliato di questo nostro mondo per farci salire, per farci ascendere verso una vita nuova in questo mondo. L’evento del Battesimo del Signore, infatti, attraverso il movimento pasquale di immersione/discesa/morte e di risalita/ascesa/risurrezione, ricapitola tutta la missione del Signore Gesù: la sua incarnazione, passione, morte e risurrezione. Così, pertanto, andrebbe letto Marco 1,9-10: «… Gesù venne da Nazareth di Galilea e fu immerso nel Giordano da Giovanni. E, subito, salendo dall’acqua…». 

2. Con molta saggezza alla pagina di Marco 1,7-11 la liturgia accosta come prima lettura la pagina profetica di Isaia 55,1-11. È un accostamento che mette in evidenzia tutta la gratuità dell’evento del Battesimo del Signore. 
    Attraverso il profeta, Dio rilancia il suo invito gratuito («… chi non ha denaro venga ugualmente; comprate e mangiate senza denaro e senza spesa…», Isaia 55,1) a ritessere quella relazione di comunione e di amicizia con Lui che è l’«Alleanza eterna» (Isaia 55,3), e così partecipare ai suoi beni gratuiti che costituiscono la sua Sapienza di vita (l’acqua, il vino, il latte, il pane: Isaia 55,1-2). È Dio che prende l’iniziativa e ripropone ancora una volta la relazione di Alleanza che assume i tratti inconfondibili della sua gratuità, perché Lui è Grazia, è Gratuità

   Doni gratuiti sono anche la “pioggia” e la “neve”, simboli della Parola di Dio che scende, penetra e lavora – a suo modo e secondo le sue logiche – nella storia e nell’esistenza di ogni uomo e donna. Ed è certo che questa Parola non ritorna a Dio senza aver portato a compimento i suoi progetti, perché la Parola di Dio è Parola efficace quando viene accolta con fede (Isaia 55,8-11). 

   Ora, è proprio questo invito gratuito di Dio all’Alleanza, invito sorprendente e inaspettato, che suscita (o dovrebbe suscitare) nei credenti la ricerca del Signore, la conversione e il ritorno a Lui (Isaia 55,6-7). 

O assetati, gente
che avete il cuore bruciato,
arse le labbra dal fuoco,
voi tutte anime devastate
venite alla fonte



La fonte è un albero,
la fonte è un cuore ferito,
un costato aperto:
«fiumi d’acqua viva
gli sgorgano in seno».

O gente,
terra disperata:
e voi, poveri,
fratelli di Cristo,
venite per primi, 
sedetevi a mensa




Finalmente abbeverati,
inebriatevi di vino,
di pane bianco.
E non pagate,
qui non pagate.
         (Davide Turoldo)


3. Allo stesso modo, anche l’evento del Battesimo del Signore si caratterizza per la sua sorprendente gratuità. Ci sorprende, infatti, che il Figlio amato al fiume Giordano non si vergogna di fare la fila con i peccatori. E ci sorprende ancora che immergendosi nel “mare” di questo mondo, egli apre a noi una strada tutta nuova (Sapienza 14,3; Salmo 77,20), come Dio fece al Mar Rosso e al Giordano (Esodo 14,5-31; Giosuè 3,1-17; 4,10-18), precedendoci nel cammino (Esodo 13,21-22; 14,19-20; Giosuè 3,6-17; 4,10-11), affinché impariamo a vivere in questo mondo come persone e comunità risorte e rinate in Lui, cioè come un popolo di figli/figlie e fratelli/sorelle in lui. 

    Il Figlio non ci tira fuori dal “mare”, a volte burrascoso, di questo mondo, non ci fa uscire dalla storia, ma stando dentro di essa, vivendo con noi e come noi, apre lui stesso per noi un sentiero diverso, alternativo di vita, apre a noi una via di salvezza. Per questo il Padre si compiace del Figlio amato (Marco 1,11), ovvero, finalmente vede nel Figlio realizzato pienamente il suo progetto. 

      Ci dice Giovanni nella sua prima lettera (vedi la seconda lettura: 1Giovanni 5,1-9): solo se crediamo in Gesù il Cristo, cioè se entriamo in relazione con Lui e ne assumiamo il suo stile di vita, noi possiamo rinascere in lui come figli/figlie e fratelli/sorelle, e “vincere il mondo”, ovvero essere liberi dal dominio della menzogna e dell’idolatria presenti nel nostro mondo e nei nostri ambienti che abitualmente frequentiamo. Si vince il mondo non uscendo dal mondo ma vivendo uno stile di vita alternativo alla menzogna e all’idolatria organizzata. 

    Questa possibilità è già stata gratuitamente seminata in noi nell’iniziazione cristiana, ovvero nel battesimo, nella confermazione, nell’eucaristia. Qui, nell’acqua, nello Spirito e nel sangue (1Giovanni 5,5-8), gratuitamente ci è stato donato il Figlio come “veste” per rivestirci e come “via” da seguire. Qui abbiamo iniziato ad attingere alle sorgenti della salvezza e della grazia, qui è iniziata in noi l’opera grande e gratuita di Dio (vedi il salmo responsoriale: Isaia 12,2-6). Bisogna ora continuare a perseverare, perché oggi il “mare” della nostra storia è sempre più burrascoso e il rischio di rimanere sommersi e di naufragare è sempre presente… 

Tu sei venuto a battezzarci
in Spirito santo e fuoco:
non vale l’acqua soltanto
ma l’acqua e il sangue
che sgorga dal tuo costato, Signore:
così sia il nostro battesimo
affinché i cieli si aprano anche su di noi.

Credere è accettarti, Signore,
e confessare con la vita che sei nato da Dio;
credere è amare i fratelli,
fare della vita un atto d’amore:
così testimoniamo anche noi
di essere tuoi figli, Signore.
Amen.
Noi crediamo, Signore,
ma tu aiuta la nostra incredulità.
Amen.
                  (Davide Turoldo)


III. Intercessioni
Solista: Rispondiamo alla Parola che ci è stata proclamata, ponendo davanti a Dio nostro Padre le nostre intercessioni ed insieme invochiamo:

             Tutti: R. Gloria a Te, Signore

Voce 1: Dio, nostro Padre, Tu vieni a noi nel tuo Figlio, che in obbedienza al tuo progetto di amore, si è lasciato immergere, battezzare nelle acque di una storia sempre più violenta e portatrice di morte. Dona coraggio alla tua Chiesa, dispersa tra i popoli, perché, unita strettamente a Cristo Gesù, suo Signore, sia pronta a testimoniare la forza rinnovatrice dell’amore e del perdono. Per questo noi ti invochiamo.

Voce 1: Signore Dio, oggi i nostri fratelli e sorelle della Chiesa Ortodossa celebrano il Natale del tuo Figlio Gesù: vogliamo sentirci in comunione con loro, affinché il cammino verso l’unità nella diversità diventi segno credibile della tua presenza nel mondo. Per questo noi ti invochiamo.

Voce 2: Illumina, o Padre, i governanti delle nazioni, perché il valore della pace torni ad essere l’elemento, che possa condizionare le scelte di politica internazionale. Per questo noi ti invochiamo.

Voce 2: Ti preghiamo, o Padre, per questa nostra città e per ogni città. Aiutaci a saper cogliere i mali che la affliggono, per poter costruire relazioni di vera convivialità tra fedi e culture diverse. Per questo noi ti invochiamo.

Voce 1: Ricordati, o Padre, di tutte le persone ammalate o comunque provate dalla sofferenza. Dona amore e pazienza a coloro che li assistono. Per questo noi ti invochiamo.

Voce 1: Davanti a te, o Padre, ricordiamo i nostri parenti e amici defunti e le numerose vittime del Coronavirus [pausa di silenzio, e poi riprendere a leggere →]; ti ricordiamo di tutte le vittime dell’odio religioso e razziale, del terrorismo e della guerra. Verso tutti mostra il tuo volto di luce e di pace. Per questo noi ti invochiamo. 

Solista: Come popolo di Dio, chiamato a costruire relazioni di pace e di giustizia, diciamo insieme:

Tutti: Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome.
venga il tuo Regno, sia fatta la tua volontà
come in cielo, così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano
e rimetti a noi i nostri debiti,
come anche noi li rimettiamo ai nostri debitori,
e non abbandonarci alla tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.

- Concludere con la Preghiera:
Tutti: O Padre, che a tutti offri la tua grazia, concedi a noi tutti, rinati nel Battesimo dall’acqua e dallo Spirito, di essere segno della tua presenza e del tuo amore nella vita di ogni giorno. Per Cristo nostro Signore. AMEN.

Solista: Benediciamo il Signore.

Tutti: Rendiamo grazie a Dio.


IV. Proposta di preghiera per il pranzo

Tutti: Dio Padre nostro,
oggi il tuo Figlio Gesù
volle ricevere il battesimo
per illuminare tutti gli uomini.
Tu che ci dai la vita e il nutrimento,
concedici ancora un cuore purificato
per ringraziarti ora e sempre
in Cristo Gesù nostro Signore. Amen.
   (da Preghiere per una tavola fraterna)