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martedì 5 gennaio 2021

“D'amore e di lotte” di Pierpaolo Loi - Recensione di Aldo Pintor

“D'amore e di lotte”
di Pierpaolo Loi 
Recensione di Aldo Pintor

 

Il titolo della raccolta di Poesie “D'amore e di lotte ”, scritta e pubblicata dall'amico Pierpaolo Loi, mi fa venire in mente il titolo di un altro libro che ho letto. Una raccolta di articoli scritti da uno scrittore italiano che stimo molto, Pino Caccuci: “Un po' per amore e un po' per rabbia”. Infatti di amore e rabbia è intrisa anche questa raccolta di versi che si sta recensendo con queste note. 
Stiamo parlando di due sentimenti che ci conducono entrambi verso una pienezza di vita che si manifesta anche come una nostalgia per un Assoluto che ci fa sentire uniti non solo ai nostri fratelli di umanità ma a tutti gli esseri viventi. 

L'amore è una forza multiforme che si manifesta nelle nostre vite nei modi più inconsueti. Ma è sempre un richiamo a cercare un qualcosa di più. Una forza che ci spinge ad andare sempre oltre. Nel descrivere questo sentimento Pierpaolo Loi non nasconde l'emergere di un desiderio di incontro con l'Assoluto. Assoluto che è quello che ci unisce a tutto il mondo e ci fa sentire necessaria l'esigenza del dialogo con tutti. 

Strettamente collegato all'amore che è sempre una ricerca di fratellanza universale è anche il sentimento di rabbia. La rabbia e l'indignazione sono diretti verso tutto ciò che si oppone a questo progetto di unione fraterna. Queste forze negative, che tutti avvertono leggendo queste poesie, non provengono da un essere spirituale avversario di Dio ma sono il frutto dell'invidia e dell'indifferenza dell'uomo che tende a far prevalere il suo piccolo interesse personale che ostacola fortemente questo progetto di amore. 
Le forze malefiche che si ergono contro il piano di fratellanza universale quindi sono forze assolutamente umane e non soprannaturali. Forse troppo umane per dirla con Nietzsche. 
Purtroppo le paure che nutrono queste forze negative spesso sono sfruttate da chi ci costruisce sopra fortune politiche. L'autore non perde occasione per denunciare con vigore questa strumentalizzazione dei nostri interessi e dei nostri egosimi. 
Queste forze mortifere che si oppongono a una vita piena hanno come risultato il culto del profitto e dell'indifferenza che ci rende insensibili alla sofferenza dei nostri fratelli in umanità. Abbiamo visto persone, cittadini di paesi così detti civili, che con violenza vogliono negare ad altri uomini diritti ritenuti fondamentali come quelli relativi alle cure mediche all'istruzione e a un lavoro che permetta di far crescere i figli. 

Il Dio presente in questa raccolta (l'Assoluto di cui in questi versi si desidera l'incontro) non è il Dio potente di tanti uomini religiosi ma il Dio amante. E chi ama veramente non può essere onnipotente. Perché l'amore vuole il bene e la libertà dell'altro anche quando questa libertà è causa di sofferenza. Ecco perché la malvagità è sempre stata presente nella storia. Perché il progetto di Dio sull'uomo è sempre stato proposto mai imposto. Ma quando l'uomo lo rifiuta arriva a condotte disumane. E allora chi accoglie questo progetto non deve passivamente stare zitto, ma ha il dovere morale di denunciare ogni condotta che nega l'umanità, e cerca di porre ogni giorno un piccolo mattone per la costruzione di questo progetto. A spingerci ad andare oltre e a continuare nella costruzione di questo sogno ci sono tante cose: il sorriso dei bimbi soprattutto quelli meno fortunati come i bambini che arrivano coi barconi scappando da guerre e miseria o come i piccoli Rom appartenenti a un popolo che molti disprezzano, ma chi li ha conosciuti e frequentati (come Pierpaolo Loi) ne conosce la gioia di vivere e la grande disponibilità all'accoglienza anche verso gli estranei. 

Anche la contemplazione degli spettacoli naturali ci conferma costruttori di un grande progetto. Chi, infatti, non ha avvertito di essere parte di un tutto dopo aver contemplato un tramonto o la volta del cielo pieno di stelle? O dopo aver ammirato i multiformi spettacoli che ci offre il mare? Poesia altamente civile questa di Pierpaolo Loi. Civile nel senso ampio del termine, che aspira a una costruzione di un mondo migliore e freme di rabbia per la cecità degli uomini Poesia che ci invita a vivere una vita piena con tutti i nostri fratelli di esistenza compreso tutto il mondo della Natura.