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venerdì 21 novembre 2014

«Ci sono due cose che il popolo di Dio non può perdonare: un prete attaccato ai soldi e un prete che maltratta la gente» - Papa Francesco - S. Messa Cappella della Casa Santa Marta - (video e testo)


S. Messa - Cappella della Casa Santa Marta, Vaticano

21 novembre 2014
inizio 7 a.m. fine 7:45 a.m.




Papa Francesco:
“Il tariffario nelle chiese è uno scandalo”

Parroci e laici che hanno responsabilità pastorali devono «mantenere pulito il tempio» e «accogliere ogni persona come fosse Maria», badando a non «dare scandalo al popolo di Dio» ed evitando di trasformare la chiesa in un giro di soldi, «perchè la salvezza è gratuita». È questa la raccomandazione fatta dal Papa venerdì mattina, 21 novembre, festa della presentazione della beata Vergine Maria al tempio, durante la messa celebrata nella cappella della Casa Santa Marta.

«Il gesto di Gesù nel tempio» — che come scrive Luca nel suo Vangelo (19, 45-48) «si mise a scacciare quelli che vendevano» — secondo Francesco «è proprio una cerimonia di purificazione del tempio». Il popolo di Israele «conosceva queste cerimonie: tante volte ha dovuto purificare il tempio quando era stato profanato».
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Pensiamo, ha proseguito il Pontefice, a «quanta gente guardava Gesù che faceva la pulizia con la frusta». Scrive Luca: «Tutto il popolo pendeva dalle sue labbra nell’ascoltarlo». Proprio alla luce del gesto di Gesù, «penso allo scandalo — ha affermato Francesco — che possiamo dare alla gente con il nostro atteggiamento, con le nostre abitudini non sacerdotali nel tempio: lo scandalo del commercio, lo scandalo delle mondanità». Infatti «quante volte vediamo che entrando in una chiesa, ancora oggi, c’è lì la lista dei prezzi: battesimo, tanto; benedizione, tanto; intenzioni di messa, tanto...». E «il popolo si scandalizza».

Il Papa ha raccontato anche una vicenda che lo ha toccato da vicino: «Una volta, appena sacerdote, ero con un gruppo di universitari e una coppia di fidanzati che voleva sposarsi. Erano andati in una parrocchia, volevano farlo con la messa. ...
Questo, ha rimarcato il Papa, «è peccato di scandalo». E «noi sappiamo quello che dice Gesù a quelli che sono causa di scandalo: meglio essere buttati nel mare».

È un fatto: «quando quelli che sono nel tempio — siano sacerdoti, laici, segretari che hanno da gestire nel tempio la pastorale del tempio — divengono affaristi, il popolo si scandalizza». E «noi siamo responsabili di questo, anche i laici: tutti». Perché, ha spiegato Francesco, «se io vedo che nella mia parrocchia si fa questo, devo avere il coraggio di dirlo in faccia al parroco», altrimenti «la gente soffre quello scandalo». Ed «è curioso», ha aggiunto il Papa, che «il popolo di Dio sa perdonare i suoi preti, quando hanno una debolezza, scivolano su un peccato». Ma «ci sono due cose che il popolo di Dio non può perdonare: un prete attaccato ai soldi e un prete che maltratta la gente. Non ce la fa a perdonare» lo scandalo della «casa di Dio» che diventa una «casa di affari». Proprio come è accaduto per «quel matrimonio: si affittava la chiesa» per «un turno, due turni di affitto...».

Nel passo del Vangelo, Luca non dice che «Gesù è arrabbiato». Piuttosto Gesù «è lo zelo per la casa di Dio, qui: è più della rabbia». Ma, si è chiesto il Pontefice, «perché Gesù fa così? Lui l’aveva detto e lo ripete in un’altra maniera qui: non si possono servire due signori. O rendi il culto a Dio vivente, o rendi il culto ai soldi, al denaro». E «qui la casa del Dio vivente è una casa di affari: c’era proprio il culto al denaro». Dice invece Gesù: «Sta scritto: la mia casa sarà casa di preghiera. Voi invece ne avete fatto un covo di ladri». Così «distingue chiaramente le due cose».

Dunque «non si possono servire due signori: Dio è assoluto». Ma c’è anche un’altra questione: «perché Gesù ce l’ha con i soldi, ce l’ha con il denaro?». Perché — ha risposto Francesco — «la redenzione è gratuita: la gratuità di Dio». Gesù, infatti, «viene a portarci la gratuità totale dell’amore di Dio». Perciò «quando la Chiesa o le chiese diventano affariste, si dice che non è tanto gratuita la salvezza». Ed è proprio «per questo che Gesù prende la frusta in mano per fare questo rito di purificazione nel tempio».

La festa liturgica della presentazione di Maria al tempio ha suggerito al Pontefice una preghiera. Ricordando che la Vergine entra nel tempio da «donna semplice», Francesco ha auspicato che questo «insegni a tutti noi — a tutti i parroci, a tutti quelli che abbiamo responsabilità pastorali — a mantenere pulito il tempio» e «a ricevere con amore quelli che vengono, come se ognuno di loro fosse la Madonna».

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