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giovedì 27 novembre 2014

Papa Francesco a Strasburgo visita al Parlamento Europeo e al Consiglio d'Europa /3 (cronaca, foto, testi e video)


Papa Francesco, dopo il suo discorso al Parlamento Europeo ha incontrato il presidente del Consiglio europeo Herman Van Rompuy, quello della Commissione Jean-Claude Juncker e quello di turno del Consiglio dell'Ue, il premier italiano Matteo Renzi. L'incontro si è svolto nel salone protocollare alle spalle dell'emiciclo di Strasburgo.


Lasciato il Parlamento Europeo, il Santo Padre Francesco si è recato in auto al Consiglio d’Europa. Al suo arrivo al "Palais de l’Europe" alle ore 12.30, il Papa è stato accolto dal Segretario Generale del Consiglio Sig. Thorbjørn Jagland, dal Presidente del Comitato dei Ministri, dalla Presidente dell’Assemblea Parlamentare Sig.ra Anne Brasseur, dal Presidente del Congresso dei Poteri Locali e Regionali, dal Presidente della Corte Suprema dei Diritti dell’Uomo, dal Commissario ai Diritti dell’Uomo e dal Presidente della Conferenza Internazionale delle Organizzazioni non Governative.
Dopo la presentazione delle due Delegazioni, nell’ufficio del Segretario Generale il Papa ha incontrato, alla presenza di alcune personalità politiche ed ecclesiastiche, il Segretario Generale Thorbjørn Jagland.


Quindi, nella "Lobby del Comitato dei Ministri", ha apposto sull’Albo d’oro del Consiglio d’Europa la seguente dedica: "Di cuore auguro al Consiglio d’Europa di rispondere con creatività alla sua vocazione di unità per costruire una civiltà dell’incontro. Franciscus" ed ha lasciato in dono un "Medaglione con Angelo" in bronzo, che porta la scritta: Un mondo di solidarietà e di pace fondato sulla giustizia, opera dell'artista italiano Guido Veroi.
Il medaglione rappresenta un angelo, mistico in apparenza, che abbraccia e riunisce l'emisfero nord e l'emisfero sud della terra, superando l'opposizione di un drago. 
L'Angelo inoltre raffigura i mutamenti contemporanei: unendo le regioni del nord e del sud del mondo e armonizzando queste per combattere le forze distruttive, come ad esempio lo sfruttamento, il colonialismo, l'indifferenza e il pregiudizio.
Passando dalla Sala del Comitato dei Ministri, dalla quale vede la Cattedrale di Strasburgo, Papa Francesco è poi sceso nell’Emiciclo per la Sessione solenne del Consiglio d’Europa, che è iniziata alle ore 13.

“Una guida spirituale ascoltata in tutto il mondo”, una “fonte di ispirazione per tutti coloro che vogliono abbattere i muri di oggi” e difendere la dignità umana. Thorbjørn Jagland, segretario generale del Consiglio d’Europa, ha accolto Papa Francesco nell’istituzione fondata nel 1949 e che si occupa di difesa dei diritti (Corte europea dei diritti dell’uomo), di democrazia, di dialogo interculturale e interreligioso. “Noi poniamo al centro di tutte le nostre attività le persone umane - ha affermato Jagland -; la Corte difende gli indifesi, anche nei confronti dei rispettivi Stati”.
L’oratore ha quindi citato “San Giovanni Paolo II”, intervenuto al CdE nel 1988 “per ricordarci il dovere di rafforzare il significato del bene comune”. Diversi i gruppi umani da difendere: Jagland ha citato le persone senza lavoro, i giovani, le donne, i disabili, i rifugiati i rom. Tra le attese delle persone ha ricordato la “possibilità di crescere i propri figli” mediante un lavoro dignitoso. “Abbiamo bisogno di risposte concrete, ma anche di valori alti”, di progetti, ha aggiunto Jagland, richiamando i politici degli Stati europei ai loro doveri verso i cittadini. 
Quindi Jagland cita la caduta del Muro di Berlino, “simbolo di divisione, evento che ha aperto la strada a un nuovo processo di unità” europea. “Lei - ha affermato a questo punto il segretario generale CdE - è fonte di ispirazione per tutti coloro che vogliono abbattere i muri di divisione”, tra ricchi e poveri, tra forti e deboli. Qui una citazione del “nuovo muro che sta sorgendo in Ucraina, che è un fatto inaccettabile per l’Europa”. Guardando al futuro, “dobbiamo avere fede - ha concluso Jagland -, rilanciando l’idea di una casa comune per tutti gli europei”.

Dopo l’indirizzo di benvenuto del Segretario Generale, il Santo Padre ha pronunciato il suo discorso:

Signor Segretario Generale, Signora Presidente,
Eccellenze, Signore e Signori,

sono lieto di poter prendere la parola in questo Consesso che vede radunata una rappresentanza significativa dell’Assemblea Parlamentare del Consiglio d'Europa, i Rappresentanti dei Paesi Membri, i Giudici della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, come pure le diverse Istituzioni che compongono il Consiglio d'Europa. Di fatto quasi tutta l'Europa è presente in quest'aula, con i suoi popoli, le sue lingue, le sue espressioni culturali e religiose, che costituiscono la ricchezza di questo continente. Sono particolarmente grato al Signor Segretario Generale del Consiglio d’Europa, Signor Thorbjørn Jagland, per il cortese invito e per le gentili parole di benvenuto che mi ha rivolto. Saluto poi la Signora Anne Brasseur, Presidente dell'Assemblea Parlamentare. Tutti ringrazio di cuore per l'impegno che profondete e il contributo che offrite alla pace in Europa, attraverso la promozione della democrazia, dei diritti umani e dello stato di diritto.
...
Il progetto dei Padri fondatori era quello di ricostruire l'Europa in uno spirito di mutuo servizio, che ancora oggi, in un mondo più incline a rivendicare che a servire, deve costituire la chiave di volta della missione del Consiglio d'Europa, a favore della pace, della libertà e della dignità umana.

...

Signor Segretario, Signora Presidente, Eccellenze, Signore e Signori,

Il beato Paolo VI definì la Chiesa «esperta in umanità». Nel mondo, a imitazione di Cristo, essa, malgrado i peccati dei suoi figli, non cerca altro che servire e rendere testimonianza alla verità. Null'altro fuorché questo spirito ci guida nel sostenere il cammino dell'umanità.
Con tale disposizione d'animo la Santa Sede intende continuare la propria collaborazione con il Consiglio d'Europa, che riveste oggi un ruolo fondamentale nel forgiare la mentalità delle future generazioni di europei. Si tratta di compiere assieme una riflessione a tutto campo, affinché si instauri una sorta di "nuova agorà", nella quale ogni istanza civile e religiosa possa liberamente confrontarsi con le altre, pur nella separazione degli ambiti e nella diversità delle posizioni, animata esclusivamente dal desiderio diverità e di edificare il bene comune. La cultura, infatti, nasce sempre dall'incontro reciproco, volto a stimolare la ricchezza intellettuale e la creatività di quanti ne prendono parte; e questo, oltre ad essere l'attuazione del bene, questo è bellezza. Il mio augurio è che l'Europa, riscoprendo il suo patrimonio storico e la profondità delle sue radici, assumendo la sua viva multipolarità e il fenomeno della trasversalità dialogante, ritrovi quella giovinezza dello spirito che l'ha resa feconda e grande.

Grazie!


Guarda il video


Dopo circa 4 ore, è terminata la visita di Papa Francesco a Strasburgo. Finita la doppia visita al Parlamento Europeo e al Consiglio d'Europa, il Pontefice ha raggiunto in auto l’aeroporto di Strasbourg/Entzheim da dove è decollato a bordo di un A320 dell’Alitalia per rientrare a Roma. L'atterraggio, a Roma-Ciampino, è avvenuto alle 16.

Durante il volo di ritorno, come già all'andata, nel sorvolare la Francia, la Svizzera, la Germania e nel rientrare infine in Italia, il Papa ha fatto pervenire ai rispettivi presidenti alcuni messaggi telegrafici.
A Francois Hollande, il Pontefice ha scritto: "Nel momento in cui sorvolo nuovamente il suolo francese, domando a Dio di accompagnare la società di questo caro paese nella giustizia e nella solidarietà, sfide del mondo attuale. Che Dio riempia la Francia delle sue benedizioni". 
Dello stesso tono il messaggio al presidente tedesco Joachim Gauck, in cui il Santo Padre ha inviato i suoi "cordiali saluti", assicurando le sue preghiere per tutto il popolo della Germania su cui invita "la benedizione di Dio, prosperità e pace". 
Scrivendo al presidente Didier Burkhalter, il Papa ha chiesto che "Dio benedica il popolo svizzero con pace e gioia". Invece al presidente della Repubblica itlaiana, Giorgio Napolitano, il Papa ha rinnovato il suo beneaugurante saluto, assicurando "una speciale preghiera per il bene e la prosperità dell'intera nazione italiana sulla quale invoco le celesti benedizioni".

Breve ma incisiva l’intervista rilasciata da Papa Bergoglio ai giornalisti, come è ormai sua consuetudine, sul volo di ritorno da Strasburgo. 



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