Il nuovo codice antimafia che entrerà in vigore è un preoccupante passo indietro. Un codice, che viaggia senza tendere le orecchi nemmeno alla commissione giustizia della Camera che unanimemente ha chiesto la revisione di alcuni pezzi di questa complessa normativa, è certamente un segnale chiaro alle mafie. Misurando le parole, io dico che non c'è solo il rischio di un passo indietro nella lotta alle mafie. Il passo indietro c'è già, perché, fra le altre difficoltà che introduce, in questo codice c'è la furbizia di una prescrizione breve anche dei beni confiscati. Ci sono norme che complicano terribilmente la vita degli amministratori dei beni...
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Le mafie nel nord Italia, come del resto nel nord Europa, scelgono la strada dell'invisibilità. Questo il parere di Anna Canepa, della Direzione nazionale antimafia. La sommersione come mezzo per intaccare l'economia legale, portando avanti il riciclaggio degli enormi proventi illeciti accumulati. Sul ddl intercettazioni: si oscura la possibilità di informare i cittadini, si limita la prorogabilità delle intercettazioni e viene ridotto il numero dei reati per cui è possibile disporle.
Intervista ad Anna Canepa, Direzione Nazionale Antimafia
Il costo maggiore delle intercettazioni è determinato dal noleggio delle apparecchiature: sostenere il ddl intercettazioni con l'argomento dei costi eccessivi vuol dire mascherare quello che è un grave depotenziamento degli strumenti di indagine e contrasto alle mafie. Questo il parere del procuratore aggiunto di Palermo Antonio Ingroia che ha poi sottolineato come le mafie al nord abbiano vissuto una mutazione sostanziale, dal semplice riciclaggio all'insediamento ed al controllo del territorio.
Intervista ad Antonio Ingroia, Procuratore aggiunto di Palermo
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