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giovedì 20 ottobre 2011

"L'Italia dell'ignoranza Crisi della scuola e declino del Paese" - La scuola «ignorante» - L'ignoranza non è beata


​Un grido d’allarme, dettato «da un grande amore per la scuola», ma venato da «una difficoltà crescente a guardare con speranza al futuro». Non nasconde il proprio pessimismo Graziella Priulla, ordinario dei Sociologia dei processi culturali nella facoltà di Scienze politiche all’Università di Catania, per la situazione in cui versa la scuola italiana. Ma anche per il suo avvenire.
Lo fa mettendo nero su bianco un’analisi oggettiva, quanto spietata, della situazione attuale. E non a caso questa sua fatica (che sarà in libreria da lunedì 17 ottobre e sarà presentato ufficialmente a Bologna il 21 ottobre) si intitola L’Italia dell’ignoranza (Franco Angeli editore, 207 pagine, 23 euro) con un sottotitolo anch’esso molto esplicito «Crisi della scuola e declino del Paese».

Un giorno Graziella Priulla, docente di sociologia dei processi culturali, parcheggiò la sua vecchia Fiat 600 davanti all'università di Catania e si sentì sbeffeggiare da un suo alunno: «Non ne valeva la pena studiare tanto eh?». In quel momento, capì che il ragazzo non solo pensava che la cultura non bastasse per comprarsi una bella auto, ma che «non servisse proprio a niente»...
Siamo partiti da una scuola poco democratica che insegnava molto a pochi, ora ne abbiamo una uguale che insegna poco a molti. Dovremmo costruirne una nuova che insegni molto a molti.

La scuola pubblica è una diga: contro le disuguaglianze e contro il sonno della ragione. Ma che succede se si aprono crepe in una diga? Questo libro elenca cifre impietose tratte da indagini nazionali e internazionali, riporta esempi e considerazioni che risultano da esperienze vissute, ma soprattutto s’interroga sul valore che la nostra comunità attribuisce all’istruzione.
Leggi la scheda del libro L'Italia dell'ignoranza Crisi della scuola e declino del Paese