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giovedì 6 ottobre 2011

Siate affamati, siate folli - Omaggio a Steve Jobs

È scomparso a 56 anni Steve Jobs. L'annuncio nella notte, sulla home page del sito: «Apple ha perso un genio creativo e visionario e il mondo ha perso un formidabile essere umano», dove campeggia una foto in bianco e nero di Steve Jobs con l'anno della nascita e quello della morte: 1955-2011...
«Quelli di noi che hanno avuto la fortuna di conoscerlo abbastanza e di lavorare con lui - si legge ancora sul sito - hanno perso un caro amico e un mentore ispiratore. Steve lascia una società che solo lui avrebbe potuto costruire e il suo spirito sara' sempre il fondamento di Appl». 

Addio a Jobs, il genio della Mela
La vita e le opere di Steve Jobs, il visionario dell'universo digitale che ridisegnò il mondo in bianco. Fu adottato da genitori californiani. "Siate affamati, siate folli".
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Dal discorso più famoso di Steve Jobs, pronunciato il 12 giugno 2005 all'Università californiana di Stanford, nella solenne cerimonia per i neolaureati: 
«Quando avevo 17 anni lessi una citazione che suonava più o meno così: "Se vivrai ogni giorno come se fosse l'ultimo, un giorno avrai sicuramente ragione". Mi colpì molto e da allora, per gli ultimi 33 anni, mi sono guardato ogni mattina allo specchio chiedendomi: "Se oggi fosse l'ultimo giorno della mia vita, vorrei fare quello che sto per fare oggi?". E ogni qualvolta che la risposta è no per troppi giorni di seguito, capisco che c'è qualcosa che deve essere cambiato. Ricordarmi che morirò presto è il più importante strumento che io abbia mai incontrato per aiutarmi a fare le grandi scelte della vita. Perché quasi tutte le cose - tutte le aspettative esterne, tutto l'orgoglio, tutti i timori di essere imbarazzati o di fallire - tutte queste cose semplicemente svaniscono di fronte all'idea della morte, lasciando solo quello che c'è di realmente importante. Ricordarsi che dobbiamo morire è il modo migliore che io conosca per evitare di cadere nella trappola di pensare che abbiamo sempre qualcosa da perdere. Siamo già nudi. Non c'è ragione per non seguire il nostro cuore»... «Il vostro tempo è limitato, allora non buttatelo vivendo la vita di qualcun altro. Non lasciatevi intrappolare dai dogmi, che vuol dire vivere con i risultati dei pensieri degli altri. E non lasciate che il rumore delle opinioni degli altri affoghi la vostra voce interiore. E, cosa più importante, abbiate il coraggio di seguire il vostro cuore e la vostra intuizione. In qualche modo loro sanno già cosa voi volete davvero diventare. Tutto il resto è secondario». 




Abbiamo un debito con Jobs e il suo genio
... Noi del mondo dei giornali e dell'informazione, alle prese con scenari futuri di difficile lettura e con sfide del tutto nuove, è questo che dobbiamo a Steve Jobs: l'amore per il lavoro, che passa attraverso la ricerca di una bellezza nascosta anche in un carattere tipografico, nell'eleganza di un prodotto editoriale, nel design di un sito web o di un'applicazione per iPad. Il tutto accompagnato da creatività e da un pizzico di follia.

L'impronta di Steve Jobs nella storia dell'industria americana, il suo lascito all'economia dei nostri tempi, è formidabile ed è indefinibile. Non esiste una "teoria di Steve Jobs", una ricetta. Passerà del tempo prima che sia chiaro se Apple può ripetere gli stessi exploit, prolungare quella corsa forsennata, anche senza di lui: ma non è questo il punto. L'eredità che Jobs ci lascia è misteriosa perché è difficile dire che cosa sia stata Apple sotto la sua guida ispiratrice.

Che storia, e che vita incredibile, quella di Steve Jobs. Se invece di essere semplicemente un informatico di immenso successo è diventato un mito, un'icona, un guru, è per quella vita incredibile e ribelle, per i suoi inizi folli e geniali, per una biografia che ha del pazzesco anche nei dettagli più intimi.