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domenica 23 novembre 2025

"Un cuore che ascolta - lev shomea" n° 55 - 2024/2025 - XXXIV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO anno C - Nostro Signore Gesù Cristo Re dell'Universo

"Un cuore che ascolta - lev shomea"

"Concedi al tuo servo un cuore docile,
perché sappia rendere giustizia al tuo popolo
e sappia distinguere il bene dal male" (1Re 3,9)



Traccia di riflessione sul Vangelo
a cura di Santino Coppolino


 XXXIV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO anno C
Nostro Signore Gesù Cristo Re dell'Universo

Vangelo:
Lc 23,35-43

La croce, doloroso e crudele supplizio destinato a schiavi e ribelli, è il trono del Re dei re. Nella crocifissione si manifesta tutta la regalità di Gesù che regna dall'alto dell'infame patibolo, soglio dal quale governa il mondo compiendo il giudizio del Padre: perdonare i suoi crocifissori e spalancare le porte del Regno ai malfattori. Gesù crocifisso è la piena manifestazione della misericordia del Padre: non accusa, non maledice, non condanna, ma perdona tutti nella totale consegna di sé. Sul Golgota facciamo esperienza di cosa è la regalità di Gesù e quale salvezza ci è donata: l'unico potere che ha è quello di amare fino alla fine. Gesù ama noi - che siamo suoi nemici - prendendo su di sé la nostra malvagità e resistendo alle sue suggestioni pur di non restituirla. Testimone dell'amore del Padre, Gesù respinge come tentazioni sataniche le nostre attese di salvezza basate sulla forza e sulla violenza, che di fatto aumenterebbero quel male che vogliamo eliminare. E' la misericordia la chiave di lettura per comprendere Gesù, il quale «non è venuto a liberarci dalla morte, ma nella morte» (cit.). Il Signore della Vita l'ha attraversata in tutta la sua tragicità, perché non vivessimo più nella paura come schiavi, ma come figli liberi (cfr. Rm 8,15), consapevoli di essere già perdonati perché amati gratuitamente. Crolla così l'idolo dai piedi d'argilla, l'immagine diabolica del Dio giudice implacabile che sta all'origine delle nostre paure. Riconciliamoci, perciò, con il Padre e, contemplando il volto sfigurato del Figlio crocifisso, accogliamo il suo amore che «è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito» (Rm 5,5).