"Un cuore che ascolta - lev shomea"
"Concedi al tuo servo un cuore docile,
perché sappia rendere giustizia al tuo popolo
e sappia distinguere il bene dal male" (1Re 3,9)
Il brano di questa Domenica, che conclude il capitolo 13 del Vangelo di Marco, riprende l'intenzione del "Discorso Escatologico", quella, cioè, di invitare i credenti a "vigilare e a vegliare", a star bene attenti nel considerare gli eventi, con quale atteggiamento attendere il Signore che viene ogni momento a domandarci conto della nostra fedeltà. La sua venuta non è un avvenimento da attendere passivamente, «come accidiosi seduti in una sala d'attesa»: non possiamo e non dobbiamo rimanere oziosi con le mani in mano. La nostra esistenza deve essere caratterizzata da una tensione vigile, responsabile e attiva, fino alla piena realizzazione del Regno di Dio. «Il tempo dell'attesa diventa, allora, il tempo dell'azione, il tempo in cui, in assenza di Gesù, alla responsabilità del discepolo è affidato il suo stesso potere». Questo potere si riassume nel comandamento dell'amore che diviene reale nel servizio ai fratelli, facendosi servi di tutti e scegliendo l'ultimo posto come Gesù per primo ha fatto. E' l'unico potere che egli stesso ha esercitato quando è stato in mezzo a noi, il potere che solo è in grado di vincere il male manifestando al mondo il vero volto del Padre. E allora ogni giorno sarà il giorno della sua venuta, il male sarà vinto e sconfitto per sempre e «Dio sarà tutto in tutti» (1Cor 15,28).
perché sappia rendere giustizia al tuo popolo
e sappia distinguere il bene dal male" (1Re 3,9)
Traccia di riflessione sul Vangelo
a cura di Santino Coppolino
I DOMENICA DI AVVENTO (ANNO B)
Vangelo: