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domenica 14 giugno 2020

"Un cuore che ascolta lev shomea" - n. 32/2019-2020 (A)

"Un cuore che ascolta - lev shomea"
Concedi al tuo servo un cuore docile,
perché sappia rendere giustizia al tuo popolo
e sappia distinguere il bene dal male" (1Re 3,9)

Traccia di riflessione
sul Vangelo della domenica
di Santino Coppolino



Traccia di riflessione sul Vangelo della domenica
a cura di Santino Coppolino

SANTISSIMO CORPO E SANGUE DI CRISTO (ANNO A) 

Vangelo:

Gv 6,51-58

Il brano non è soltanto una splendida metafora, ma si tratta di una vera e propria omelia sull'Eucaristia. L'autore del quarto Vangelo non ne racconta l'istituzione, ma «esplicita ciò che i sinottici lasciano implicito» (cit.). Gesù è la Parola del Padre fatta carne (1,14), il dono totale di sé che Dio offre all'uomo, la sua Dimora fra gli uomini, «il Luogo dove ogni carne può ritrovare la Parola» (cit.). La Vita Eterna è un dono che passa soltanto attraverso la sua umanità (17,3), il suo vissuto, la sua estrema fragilità. Credere in Gesù significa 'mangiare la sua carne e bere il suo sangue', entrare in comunione con Lui che «non ha ritenuto un privilegio l'essere come Dio» (Fil 2,5), ma ha voluto incontrare i fratelli assumendo fino in fondo la loro umanità concreta. E' questa una «Parola molto dura» (6,60) da accogliere. Accettare che Dio si riveli nella fragilità e nella debolezza di un uomo è veramente da folli. Masticare e mangiare la sua carne significa accoglierlo e vivere di lui, amarlo così tanto da divenire anche noi insieme Lui: «Basar 'Ehad», un'unica carne, piena comunione d'amore.