Concedi al tuo servo un cuore docile, perché sappia rendere giustizia al tuo popolo e sappia distinguere il bene dal male" (1Re 3,9)
Traccia di riflessione
sul Vangelo della domenica
di Santino Coppolino
Vangelo: Mt 13,24-43
Il male non alberga soltanto fuori dalla comunità, ma anche al suo interno e nel cuore di ogni credente. Noi vorremmo una Chiesa senza macchia fatta di puri, di perfetti, ci affanniamo inutilmente a sradicare la zizzania fuori e dentro di noi, rischiando così di compiere disastri ancora peggiori, ma questo è un lavoro che certo non compete a noi. La comunità di Gesù invece è santa e peccatrice - più peccatrice che santa - ed è sempre chiamata a sconfiggere il male con il bene, a perdonare e a non condannare. La vittoria definitiva del bene sul male avverrà solo alla fine e sarà opera di Dio, il cui disegno d'amore si realizza per noi nella vita del Figlio, sotto il segno della piccolezza e dell'abiezione. "Dio infatti ha scelto quello che è ignobile e disprezzato per il mondo, quello che è nulla, per ridurre al nulla le cose che sono." (1Cor 1,28). Il nostro invece è il tempo della pazienza, "perché tutti possiamo giungere alla conversione e alla salvezza"(cit.), e della misericordia, che senza merito alcuno riceviamo e che dobbiamo accordare a tutti i gli uomini, perché attraverso di essa possiamo diventare degni figli di quel Padre che "fa sorgere il sole sui cattivi e sui buoni, e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti" (5,45).