Proponiamo un'intervista al card. Francesco Montenegro, arcivescovo di Agrigento e presidente di Caritas italiana , sul messaggio di Papa Francesco "Amiamo con i fatti e non a parole" scritto in occasione dell'istituzione della Giornata mondiale dei poveri, che sarà celebrata per la prima volta il prossimo 19 novembre.
Segnaliamo alcuni passaggi
"... La mia eternità dipenderà dall'attenzione che ho dato ai poveri, non da quante preghiere conosco...
Una comunione senza condivisione è impossibile perché la comunione non è il vogliamoci bene... io dico sempre la carità non si misura da quello che do, la carità si misura da quello che mi tolgo, è soltanto là che comincia la mia carità, perché mi privo per condividere...
È soprattutto la giustizia che porta alla carità... Noi diciamo i giovani sono il futuro, io dico i giovani sono già il presente, e il presente è l'inizio del futuro, e in un mondo in cui purtroppo il giovane è messo da parte, non può sognare, non può costruirsi il suo futuro... questo è creare povertà... Che mondo sarà questo mondo che stiamo aspettando dove chi è diverso da me deve essere escluso? chi ha una giovane età non vale?... questo mondo degli scarti dove ci porterà?...
Mi viene in mente la frase di mons. Bello, lui dice che la convivialità delle genti, diremmo la comunione tra i tanti diversi, si realizza non quando io li servirò a tavola... è quando io mi siederò a tavola a mangiare con loro, quindi quell'amore fatto di tante parole, ma che mi mette sempre aldilà del tavolo... non sarà completa fino a quando io non mi siedo accanto al povero... l'amore è concreto! Gesù... il suo amore l'ha reso concreto con il segno del pane... io mi devo fare pane per gli altri, ecco perché la carità è concreta... l'amore ha sempre un prezzo...
Le Beatitudini sono la fotografia di Gesù ... e se io voglio essere seguace di Gesù, la pagina delle Beatitudini diventerà il binario su cui io devo muovermi ...
Il cuore del Vangelo è il povero perché Gesù è il povero! ... la povertà è un fatto teologico non è un fatto sociologico...
Ripartire dagli ultimi e guardare le cose, fare le nostre scelte personali, ma fare anche le scelte delle nostre comunità, perché io non riesco a credere che una festa patronale dove si spreca il denaro rende gloria a Dio, offende Dio... io credo che Dio piange quando io spreco il mio denaro quando accanto a me c'è qualcuno che ha bisogno ...
Segnaliamo alcuni passaggi
"... La mia eternità dipenderà dall'attenzione che ho dato ai poveri, non da quante preghiere conosco...
Una comunione senza condivisione è impossibile perché la comunione non è il vogliamoci bene... io dico sempre la carità non si misura da quello che do, la carità si misura da quello che mi tolgo, è soltanto là che comincia la mia carità, perché mi privo per condividere...
È soprattutto la giustizia che porta alla carità... Noi diciamo i giovani sono il futuro, io dico i giovani sono già il presente, e il presente è l'inizio del futuro, e in un mondo in cui purtroppo il giovane è messo da parte, non può sognare, non può costruirsi il suo futuro... questo è creare povertà... Che mondo sarà questo mondo che stiamo aspettando dove chi è diverso da me deve essere escluso? chi ha una giovane età non vale?... questo mondo degli scarti dove ci porterà?...
Mi viene in mente la frase di mons. Bello, lui dice che la convivialità delle genti, diremmo la comunione tra i tanti diversi, si realizza non quando io li servirò a tavola... è quando io mi siederò a tavola a mangiare con loro, quindi quell'amore fatto di tante parole, ma che mi mette sempre aldilà del tavolo... non sarà completa fino a quando io non mi siedo accanto al povero... l'amore è concreto! Gesù... il suo amore l'ha reso concreto con il segno del pane... io mi devo fare pane per gli altri, ecco perché la carità è concreta... l'amore ha sempre un prezzo...
Le Beatitudini sono la fotografia di Gesù ... e se io voglio essere seguace di Gesù, la pagina delle Beatitudini diventerà il binario su cui io devo muovermi ...
Il cuore del Vangelo è il povero perché Gesù è il povero! ... la povertà è un fatto teologico non è un fatto sociologico...
Ripartire dagli ultimi e guardare le cose, fare le nostre scelte personali, ma fare anche le scelte delle nostre comunità, perché io non riesco a credere che una festa patronale dove si spreca il denaro rende gloria a Dio, offende Dio... io credo che Dio piange quando io spreco il mio denaro quando accanto a me c'è qualcuno che ha bisogno ...
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