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sabato 10 giugno 2017

11 e 12 giugno a Bologna G7 Ambiente per una crescita economica che rispetti il pianeta - Una guida per aiutare la parrocchie a mettere in pratica la Laudato Si’ di papa Francesco.


Parrocchie più ecologiche, una guida pratica e il G7
Emanuela Citterio

Se le buone intenzioni rischiano di rimanere sulla carta, ci sono azioni che possono essere intraprese subito per ridurre l’impatto ambientale. Nella settimana del G7 Ambiente di Bologna, Focsiv insieme al vescovo Matteo Zuppi ha presentato una guida per aiutare la parrocchie a mettere in pratica la Laudato Si’ di papa Francesco.

Mentre Bologna si appresta a ospitare l’11 e 12 giugno il G7 Ambiente, la Chiesa cattolica va sul concreto, proponendo a parrocchie e comunità cristiane una guida per diventare più ecologiche e per mettere in pratica la Laudato Si’ sulla tutela del creato di papa Francesco. A realizzare la guida (scaricabile QUI) è stata la Focsiv, il coordinamento di organizzazioni non governative di ispirazione cristiana, traducendo e adattando per l’Italia la Parish Guide prodotta dal Global Catholic Climate Movement. La guida è stata presentata ieri a Bologna insieme al vescovo della città Matteo Zuppi e all’Ufficio nazionale per i problemi sociali e il lavoro della Conferenza episcopale italiana (Cei), durante un incontro intitolato “Laudato Si’ per la transizione energetica e una finanza sostenibile. L’impegno cattolico e degli uomini di buona volontà per promuovere l’ecologia integrale”.

Il ministro italiano per l’ambiente Gian Luca Galletti ha detto di aver costruito il G7 Ambiente «partendo dai concetti di ecologia integrale e debito ambientale che papa Francesco ci ricorda nella enciclica Laudato Sì». E oggi, antivigilia del G7 Ambiente, il ministro ha aperto i lavori del tavolo interreligioso sul clima, un incontro organizzato a Bologna da Earth Day Italia in collaborazione con il Ministero per l’ambiente e il Gruppo Connect for Climate di Banca Mondiale, durante il quale rappresentanti delle religioni di tutto il mondo redigeranno una “Carta dei Valori e delle Azioni” da consegnare l’11 giugno nelle mani dei ministri che prenderanno parte al G7Ambiente.

Ma le Carte, si sa, possono rimanere sulla carta. Ci sono però azioni che si possono mettere in atto subito, senza aspettare i summit internazionali e le decisioni del G7. La Guida per parrocchie e comunità ecologiche va proprio in questa direzione, dando suggerimenti pratici per applicare la Laudato Si’.

Da dove cominciare? La guida suggerisce di creare subito in parrocchia un gruppo di lavoro per la Cura del Creato, che si riunisca almeno due volte al mese per mettere a punto azioni di risparmio energetico (dalle luci in parrocchia, all’uso delle automobili, al miglior isolamento degli edifici) e innovazioni basate sulle energie rinnovabili per ridurre le emissioni della comunità.

La maggior parte delle azioni spiegate nella Guida possono essere intraprese senza spese anche da parte di volontari che non abbiano esperienza speciale rispetto al cambiamento climatico, ma che si impegnano a curare questo particolare aspetto nella propria parrocchia di riferimento. La guida è stata scritta per i parroci, i fedeli, gli uffici pastorali, i gruppi di lavoro per la Cura del Creato e ogni parrocchiano che voglia dare una mano. 

La Chiesa cattolica gestisce più di 220.000 parrocchie nel mondo, alle quali vanno aggiunti gli uffici, le canoniche e ad altri edifici parrocchiali, oltre ai veicoli che, sfruttando forme convenzionali di energia, contribuiscono direttamente al cambiamento climatico. L’impatto non sarebbe quindi di poco conto, se tutte le parrocchie cominciassero a porre attenzione in modo concreto al risparmio energetico e alla riduzione dell’impatto ambientale.

Alcune parrocchie lo stanno già facendo. La guida cita alcune buone pratiche, sia in Italia che in altri Paesi del mondo.
(fonte: Mondo e Missione)

Bologna pronta per il G7, ecco chi sono i "sette" in arrivo


Ecco i sette ministri che ci saranno: 

ITALIA. Gian Luca Galletti, ministro dell'Ambiente e della tutela del territorio e del mare dal 22 febbraio 2014. 

FRANCIA. Nicolas Hulot, ministro della Transizione ecologica e sociale dal 17 maggio 2017. Giornalista, scrittore, personaggio televisivo sempre impegnato sulle tematiche legate all'ambiente e alla sostenibilità. 

GERMANIA. Barbara Hendricks, ministro dell'Ambiente e della sicurezza nucleare dal 17 dicembre 2013. 

GRAN BRETAGNA. Andrea Leadsom (nata nel 1963), ministra dell'Ambiente e le politiche agricole dal 14 luglio 2016. 

STATI UNITI. Scott Pruitt (nato nel 1968), direttore dell'Agenzia per la protezione ambientale (Epa) dal 17 febbraio 2017. 

CANADA. Catherine McKenna (nata nel 1971), ministra dell'Ambiente e del Cambiamento climatico dal 4 novembre 2015. 

GIAPPONE. Koichi Yamamoto (nato nel 1947), ministro dell'Ambiente dal 3 agosto 2016.
(fonte: BOLOGNA TODAY)

... Per la prima volta nella storia del G7, i ministri dell’Ambiente discuteranno temi alla frontiera fra economia e ambiente, fondamentali per un sano sviluppo dell’economia rispettoso dei limiti fisici del pianeta e della natura: la riforma fiscale ecologica e i sussidi dannosi all’ambiente, a cominciare da quelli sulle fonti fossili e sulla biodiversità; il ruolo delle banche multilaterali di sviluppo nell’assicurare un contributo, necessario quanto determinante, al raggiungimento degli obiettivi dell’Accordo di Parigi sul clima; il ruolo di una finanza verde e sostenibile al servizio del sistema economico e dell’ambiente. Si tratta di temi sui quali i ministri dell’Ambiente hanno la loro parola da dire. Sono stati preparati a livello tecnico con il contributo di organizzazioni internazionali e centri di eccellenza scientifica come l’Unep (il programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente), l’Ocse (l’organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economici), il Wri (World Resources Institute) di Washington e l’International Resource Panel, consultando centri di ricerca, ong ed esperti nei seminari di Parigi, Bruxelles, Roma, Milano e Venezia.

Tra i temi tradizionali G7 ritorneranno, nella speranza di avanzare con nuovi impegni, l’inquinamento dei mari e l’uso efficiente delle risorse. Proprio su quest’ultimo tema, asse portante dell’economia circolare, l’obiettivo della riunione sarà anche quello di lanciare una “Bologna roadmap” per l’efficienza delle risorse, con un piano di lavoro indirizzato su alcuni temi cruciali: la definizione di indicatori comuni per misurare le risorse, il coinvolgimento dei cittadini e la sensibilizzazione sul tema dei rifiuti alimentari, l’analisi economica dell’uso efficiente delle risorse. L’evento di Bologna sarà anche l’occasione per riconoscere e incoraggiare l’impegno del mondo imprenditoriale e di quello universitario sui temi ambientali, a cominciare dal clima: nei due eventi paralleli previsti nella giornata di domenica 11 giugno, aziende e università dei Paesi G7, tra quelle più attente ai temi dell’innovazione verde, saranno chiamate a confrontarsi sui principali temi ambientali e di sostenibilità. Le Università parleranno di bisogni ed esperienze d’insegnamento e ricerca per lo sviluppo sostenibile, di gestione sostenibile delle università e di reti per lo sviluppo sostenibile. Le imprese si concentreranno su come integrare gli Sdg (Obiettivi di Sviluppo Sostenibile) nel loro comportamento economico, sociale e ambientale; su come possano promuovere una maggior responsabilità ambientale (per esempio attraverso il reporting integrato e la valutazione ambientale); e su come le imprese possono incoraggiare lo sviluppo e la diffusione di tecnologie ambientalmente favorevoli e di tecnologie “disruptive” favorevoli all’ambiente.

Questa edizione del G7 ambiente si presenta poi particolarmente interessante e dagli esiti incerti, vista la recentissima presa di posizione dell’amministrazione americana, che intende ritirarsi dall’Accordo di Parigi. Occorrerà trovare modalità per mantenere aperto il dialogo di fronte alla sfida dei cambiamenti climatici che richiede una risposta globale da parte della comunità internazionale. Un G7 Ambiente, dunque, al servizio delle popolazioni, dello sviluppo e dell’ecologia che cerca di dare valore alle buone esperienze e di moltiplicarle, per una conservazione del Creato, come direbbe Papa Francesco, e uno sviluppo sostenibile dell’economia e del pianeta.





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