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lunedì 4 febbraio 2019

VIAGGIO APOSTOLICO NEGLI EMIRATI ARABI UNITI 3-5/02/2019 - Incontri prima della partenza con persone del Medioriente e con alcuni clochard - Partenza e incontro con i giornalisti - Arrivo ad Abu Dhabi (cronaca, audio e video)

VIAGGIO APOSTOLICO DI SUA SANTITÀ FRANCESCO
NEGLI EMIRATI ARABI UNITI
3-5 FEBBRAIO 2019



Domenica, 3 febbraio 2019

ROMA- ABU DHABI
13:00 Partenza in aereo da Roma/Fiumicino per Abu Dhabi
Saluto del Santo Padre ai giornalisti durante il volo di andata
22:00 Arrivo all’Aeroporto Presidenziale di Abu Dhabi
Accoglienza ufficiale

Come di consueto, alla vigilia della partenza, Papa Francesco è stato a Santa Maria Maggiore, a sostare in preghiera davanti all’icona di Maria Salus Populi Romani.

Prima della partenza per Abu Dhabi, due toccanti incontri di Papa Francesco.

Il primo la mattina a Casa Santa Marta con un gruppo di una decina di persone di diversi Paesi mediorientali - alcune donne dello Yemen, una famiglia dal Marocco, e una coppia dall'Iran - cristiani e musulmani, accolti dall’Elemosineria Apostolica e dalla Comunità di Sant’Egidio.



Nel corso dell'incontro, dal tono molto familiare, il papa ha voluto salutare ciascuno personalmente insistendo sul valore dell'integrazione che la Comunità realizza sin dalla prima accoglienza. In particolare si è soffermato a parlare con le giovani yemenite, arrivate in Italia con i corridoi umanitari, che lo hanno ringraziato e gli hanno promesso che al prossimo incontro parleranno italiano. Ha detto loro: "Continuate a comunicare con il vostro sorriso e conservate sempre questa gioia".

Il secondo all'aeroporto con alcuni clochard


La partenza di Papa Francesco per gli Emirati Arabi Uniti è stata preceduta da una breve ma intensa visita. Prima dell'imbarco, il Pontefice ha visitato una struttura adibita all'assistenza di persone senza fissa dimora, che rientra nel progetto "Vite in transito, il volto umano di un aeroporto". Attraverso questa iniziativa, viene garantito sostegno ai clochard che stazionano all'aeroporto di Fiumicino. Al progetto partecipano Aeroporti di Roma, la Caritas della diocesi di Porto-Santa Rufina e la parrocchia dell'aeroporto, la chiesa di Santa Maria degli Angeli. Nell'intervista, il parroco, don Giovanni Soccorsi, si sofferma su questo toccante ed emozionante incontro. 
(Ascolta l’intervista con don Giovanni Soccorsi)

Al termine il Papa è salito a bordo di un aereo B777 dell’Alitalia che è decollato alle 13.27.


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Alla sua partenza, Papa Francesco ha inviato come tradizione un telegramma al presidente della Repubblica Sergio Mattarella: "Nel momento in cui lascio Roma per recarmi negli Emirati Arabi Uniti pellegrino di pace e fraternità tra i popoli, mi è caro rivolgere a lei mio deferente saluto, che accompagno con fervidi auspici di ogni bene per il popolo italiano".

Durante il viaggio Francesco ha salutato i giornalisti che lo accompagnano in questa importante visita




"Sembra ieri, anzi era ieri, che ci siamo ritrovati qui", dice il direttore ad interim della Sala stampa vaticana, Alessandro Gisotti. "Tra i tanti manifesti a Panama, ricorda prima di dare la parola a Bergoglio, "ce n'era anche uno della comunità islamica che dava il benvenuto al Papa 'messaggero di pace '".

Ed è la pace il filo conduttore che tesse il lungo pellegrinaggio di questo Ponefice in ogni angolo del pianeta. Sull'esempio di San Francesco e commemorando l'abbraccio del santo di Assisi con il sultano Malek al-Kamel, avvenuto nel 1219, Bergoglio si fa portatore dello stesso messaggio di dialogo e fraternità. Fraternità tra i popoli, tra l'umanità e la terra, tra le generazioni. Non a caso, dopo aver ringraziato i giornalisti presenti sul volo per "la vostra compagnia" e aver sottolineato che "al mattino ho avuto la notizia che pioveva ad Abu Dhabi e questo si crede un segno di benedizione. Speriamo che vada tutto bene", ha voluto regalare a tutti l'immagine di una icona dipinta a Bose. L'alleanza tra le generazioni per il bene dell'umanità. "In questa icona del monastero di bose", è la frase di Francesco che accompagna il dono, "c'è un monaco giovane che porta sulle spalle un anziano. Porta avanti i sogni di un anziano: un giovane che è capace di prendere su di sé i sogni deglianziani e li porta avanti per farli fruttificare". Poi il solito giro di saluti tra i giornalisti con un ascolto particolare dei colleghi degli emirati. Tra i numerosi doni arrivati dal Paese che sta per accoglierlo, papa Francesco ha particolarmente gradito il video di benvenuto che i bambini arabi hanno preparato per lui. 

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Il velivolo papale è atterrato all’Aeroporto Presidenziale di Abu Dhabi alle 18.48 ora italiana, alle 21.55 ora locale; ad accogliere il Pontefice il principe ereditario lo sceicco Mohammed bin Zayed Al Nahyan e il Grande Imam di Al-Azhar, Ahamad Al-Tayyb, al suo quinto incontro con il Vescovo di Roma, che accompagnerà Francesco per tutti gli appuntamenti del viaggio.

Inizia dunque il 27.mo Viaggio Apostolico, il primo negli Emirati Arabi Uniti e, più in generale, nella penisola arabica, per un Pontefice, il cui motto è “Rendimi strumento della tua pace”, sulla scia dell'auspicio che 8 secoli fa ha accompagnato l’incontro tra San Francesco e il sultano d’Egitto Malik Al Kamil.

Una visita storica dunque, pur nella sua brevità, e tanto attesa dalla comunità cristiana che qui vive come immigrata, specie dalle terre asiatiche, e che avrà i suoi momenti centrali nell'incontro interreligioso di domani pomeriggio, presso il Founder's Memorial della capitale, e poi, martedì, nella Messa pubblica allo Zayed Sports City, ultimo appuntamento prima del rientro a Roma. 



Qualche novità ha modificato il protocollo che siamo abituati a vedere, per ragioni essenzialmente climatiche legate al caldo e all'umidità della città. E così Francesco, giunto all'aeroporto, non ha percorso a piedi la pista per il saluto alle delegazioni, ma è entrato direttamente, dal velivolo, in un corridoio coperto, il cosiddetto "finger", accompagnato dal principe ereditario, Sua Altezza lo Sceicco Mohammed bin Zayed Al Nahyan e qui, con un saluto e con parole affettuose, ha accolto il dono floreale di due bambini in abito tradizionale.

Quindi, la Guardia d'Onore e, come di consueto, il saluto alle delegazioni nel salone del protocollo e poi l'abbraccio più caloroso all' "amico e caro fratello", che Francesco incontra per la quinta volta, il Grande Imam di Al-Azhar, Ahamad Al-Tayyb. Sarà questa figura autorevole e eminente del mondo islamico ad accompagnare il Papa negli incontri di questo viaggio, come ha precisato il direttore ad interim della Sala Stampa vaticana, Alessandro Gisotti.

Ed è proprio con il grande Imam che Francesco, al termine dell' accoglienza scandita da musiche tradizionali, si è trasferito, a bordo di un piccolo pullman - percorrendo circa 28 chilometri - al Mushrif Palace, residenza d’onore a disposizione degli ospiti illustri, che servirà da alloggio per tutta la permanenza del Papa mancando gli Emirati Arabi Uniti di una Nunziatura.

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