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sabato 3 ottobre 2015

Appello dei movimenti internazionali ai Padri sinodali: "Seguite il cammino del dialogo e delle riforme indicato da Papa Francesco"

Dal 4 al 25 ottobre  2015 si terrà  l'Assemblea Sinodale Ordinaria dei Vescovi

dedicata alla famiglia

Appello dei movimenti internazionali 
ai Padri sinodali: 
"Seguite il cammino del dialogo e delle riforme indicato da Papa Francesco"




Messaggio al Sinodo del movimento internazionale 
Noi Siamo Chiesa 
e di altri movimenti sui problemi della famiglia







L’attenzione a tutte le questioni che riguardano la famiglia e la morale sessuale sono state parte importante, negli anni, delle riflessioni delle nostre organizzazioni e dei nostri movimenti. Ci siamo ispirati al rinnovamento portato nella Chiesa dal Concilio, che riteniamo essere ora ripreso dal nuovo corso di papa Francesco.
Abbiamo dall’inizio fatto presente la distanza che si stava sempre di più ampliando tra il sentire comune di una gran parte del Popolo di Dio e le indicazioni dottrinali e pastorali del Magistero. Abbiamo fatto analisi, indicato percorsi per il cambiamento. I due Sinodi indetti dal papa ci fanno sperare che sia giunto il momento per una nuova fedeltà all’Evangelo e perché il “sabato”, con le sue rigide prescrizioni che Gesù condannava, non sia di ostacolo alla fede sincera di chi vuole praticare le virtù cristiane nella vita famigliare. Abbiamo risposto ai due questionari proposti dalla segreteria del Sinodo e partecipato a tanti momenti di dialogo in questi mesi.
Cerchiamo ora di riassumere quanto, insieme, proponiamo ai padri sinodali, quanto ci attendiamo sulle questioni principali in discussione.

I problemi di fondo della famiglia
Prendiamo atto con soddisfazione che la prima parte dell’Instrumentum Laboris (cap. 12-27) contiene un elenco dei problemi di fondo della famiglia che erano stati trattati poco nel Sinodo dello scorso ottobre. Questa parte del documento sembra rendersi conto dei limiti della precedente attenzione alla famiglia, che era stata relativa quasi solamente alle questioni della coppia . Vi si parla delle politiche sociali e delle politiche economiche che penalizzano la famiglia, delle esclusioni che la riguardano, della mancanza di lavoro, del suo impoverimento, delle migrazioni, dei malati, degli anziani e via di questo passo. La voce dal basso, arrivata dalle risposte ai questionari, quì si è fatta sentire.
Sulla scia di questo testo, riteniamo che nel prossimo Sinodo si dovrebbero sviluppare a fondo le riflessioni su tutte queste tematiche. Avevamo anche chiesto più attenzione al problema del rapporto genitori/figli e a tutte le relative dinamiche educative. Su questo non ci siamo. La famiglia sembra essere solo una realtà di adulti e per adulti. Dei bambini se ne parla solo per constatare le loro sofferenze in caso di crisi tra i genitori. Ciò non basta.
Chiediamo una maggiore considerazione per la situazione dei bambini, delle bambine e delle donne sfruttate e abusate. In molte parti del mondo le donne non sono trattate come uguali agli uomini, sia dalla legge che nella società. Esse non hanno gli stessi diritti, sono maltrattate e sono anche l’oggetto di abusi sessuali. I diritti dei bambini sono trascurati in molti modi. Per esempio, in alcune aree del mondo, essi sono considerati come una vera e propria merce o come lavoratori a basso prezzo o usati per fare la guerra e soffrono per ogni tipo di violenza fisica e psicologica. La Chiesa cattolica deve sempre di più coraggiosamente e chiaramente denunciare ed opporsi a queste pratiche ed esprimere grande solidarietà a tutte le vittime degli abusi, agli oppressi e ai marginalizzati.

Gli abusi sessuali del clero nel confronto dei bambini
Il Sinodo dovrebbe inviare un chiaro messaggio di pentimento alle vittime di abusi sessuali da parte del clero e alle loro famiglie. Molte di esse sono state distrutte da questi abusi. Il Sinodo deve impegnare la chiesa al cambiamento del diritto canonico che continua a non imporre ai vescovi la segnalazione dei preti pedofili alle autorità civili, anche se non sono obbligati da una legge. Tutti coloro che non si sono impegnati a proteggere i bambini devono essere dichiarati pubblicamente responsabili delle gravi ingiustizie fatte loro. Il Sinodo deve proporre una riforma delle strutture di governo della Chiesa che hanno facilitato il compimento di questi delitti e il loro occultamento.

Consultazione e composizione del Sinodo
Siamo stati dall’inizio favorevoli al nuovo metodo della consultazione generalizzata che è avvenuta, su sollecitazione di papa Francesco, prima del Sinodo straordinario dello scorso ottobre e prima di questo. Essa ha permesso di conoscere l’opinione diffusa presente nel popolo di Dio che si intuiva fosse lontana da quanto la Chiesa proponeva in materia di famiglia e di morale sessuale. I risultati della consultazione, che non dovunque è avvenuta in modo trasparente e generale, hanno confermato la volontà di cambiare impostazioni dottrinali e pastorali per leggere meglio il Vangelo e per cogliere meglio „i segni dei tempi“.
Gli esiti delle risposte ai questionari mettono maggiormente in risalto quanto la composizione dell’assemblea sinodale non sia sufficientemente rappresentativa del popolo cristiano e sia poco attrezzata ad affrontare la gravità e la complessità dei problemi che interessano oggi la famiglia in un momento di così rapidi cambiamenti. Abbiamo proposto che il Sinodo fosse veramente aperto alla partecipazione di tante realtà del Popolo di Dio, donne, coppie, altri soggetti coinvolti nell’universo delle questioni in discussione. Sono carenti, tra i membri del Sinodo, esperti di umanità “famigliare”, sono carenti le varie aree di esperienza, di gioia e di sofferenza esistenti nell’universo cattolico sulla famiglia. I nomi dei membri del Sinodo, resi pubblici il 15 settembre, confermano in pieno le nostre osservazioni. In particolare, una così scarsa presenza femminile è inaccettabile.

Matrimonio, divorzio e nuove nozze 
Tutti noi crediamo che l’indissolubilità del matrimonio rappresenti una risposta personale al profondo desiderio di un mutuo e permanente amore: un amore per sempre. Ma una revisione dell’insegnamento tradizionale sull’indissolubilità del matrimonio è necessaria e urgente: l’ideale dell’indissolubilità deve essere considerata alla luce dei limiti della persona umana che, per molte e diverse ragioni, può non riuscire a perseguire l’obiettivo di vivere il proprio matrimonio per sempre.
Ciò premesso, ci sembra che, per quanto riguarda i divorziati risposati, la strada da percorrere, senza indugi o senza le tante altre soluzioni pasticciate di cui si discute in questi mesi, sia quella di tornare alla prassi dei primi secoli, che è ancora seguita dalle Chiese ortodosse. Essa è quella di ammettere, dopo un adeguato percorso spirituale, opportunamente supportato, le coppie divorziate e risposate civilmente, a nuove nozze in Chiesa con valore sacramentale. Esse saranno così ben accettate da tutta la comunità.
Nell’ Instrumentum Laboris si fa un passo in avanti dove si ipotizza l’apertura alla possibilità, per i divorziati risposati, di partecipare nella comunità cristiana a presenze liturgico-pastorali (cap.120) e ad attività di tipo educativo e caritativo. Ma non si capisce perché allora restino resistenze alla piena ammissione all’Eucaristia.
Comunque auspichiamo che il Sinodo riconosca che, per ogni divorziato risposato, debba valere il generale criterio della libertà di coscienza, nel caso egli desideri ricevere l’Eucaristia. Questa decisione non deve comportare alcuna censura, diretta o indiretta, da parte della comunità cristiana di cui egli fa parte, che anzi deve sostenere ed accompagnare questa scelta responsabile.
Alla vigilia del Sinodo papa Francesco ha firmato un Motu Proprio sui processi canonici per le dichiarazioni di nullità. Aldilà del nostro atteggiamento critico sul concetto di nullità del matrimonio, siamo d’accordo circa la semplificazione delle procedure e l’accorciamento dei tempi. Condividiamo il fatto che la responsabilità sia affidata al Vescovo, consentendo in tal modo una maggiore attenzione pastorale alle situazioni concrete. Ma chiediamo che vengano presi in adeguata considerazioni i problemi, anche di natura economica, a carico dei soggetti più deboli, la donna e i bambini, che possono essere la conseguenza della dichiarazione di nullità. Su questo punto il Motu Proprio è carente.
Una nuova attenzione dovrà essere fatta dalla comunità cristiana alle nozze, civilmente concluse, e alle convivenze stabili. Si dovrà guardare alla realtà del rapporto tra i coniugi e con i figli più che agli aspetti formali della loro unione per poter anche aiutarli a completarla col matrimonio-sacramento. I preti, che si sono fatti una famiglia e lo richiedano, siano riammessi ad attività pastorali, usufruendo così delle loro esperienze e capacità.

Persone omosessuali
Per quanto riguarda il rapporto della comunità ecclesiale con le persone omosessuali, ci sembra che le aperture contenute nella Relatio post disceptationem della scorso Sinodo debbano essere mantenute, mentre consideriamo del tutto insufficiente l’invito alla comunità cristiana (n.40 del questionario) di “proporre loro le esigenze della volontà di Dio sulla loro situazione” e quanto scritto nell’Instrumentum Laboris. Va invece ribadito l’impegno della comunità cristiana non solo ad accogliere con spirito fraterno sia le persone che le coppie omosessuali ma anche a considerarle pienamente parte della Chiesa con ogni diritto e con ogni dovere e con la possibilità di contribuire ad essa con le loro specifiche sensibilità. Oltre alla stessa Dichiarazione Universale dei diritti dell’uomo, le diverse leggi che regolamentano nel mondo i rapporti tra le persone omosessuali dovrebbero essere accettate; ogni norma o prassi di discriminazione nella Chiesa e nella società dovrebbe essere contrastate senza reticenze.

Humanae Vitae
La questione della Humanae Vitae non può essere risolta con un richiamo rituale alla sua importanza, parlandone il meno possibile o sottolineandone solo alcuni aspetti. Questo è avvenuto nella Relatio Synodi e nel questionario. Nell’Instrumentum Laboris c’è un blando riferimento al ruolo della coscienza davanti alle prescrizioni dell’enciclica. E’ un passo in avanti, è ciò a cui si sono rifatti tanti coniugi cattolici da sempre. Ci sembra però che si debba prendere atto con parresia che questo insegnamento del magistero è decaduto integralmente per mancanza di receptio, fin dall’inizio, da parte del popolo cristiano. Se ci sono troppe resistenze a pronunciamenti espliciti, il Sinodo potrebbe almeno tacere su questa questione. Il non parlarne sarebbe un modo, anche se non il migliore, per uscire dall’impasse in cui ci si trova e lasciare decadere del tutto questo atto del magistero.

Auspichiamo vivamente che l’assemblea sinodale riesca a recepire quella voce dello Spirito che va nella direzione di un reale cambiamento delle prescrizioni ecclesiastiche e della pastorale, come è già avvenuto molte volte nella storia della nostra Chiesa. Fratelli vescovi, siate illuminati dall’alto!.

Roma, 29 settembre 2015

Questo appello è stato inviato dai movimenti che organizzano due conferenze internazionali a Roma nel novembre 2015 per ricordare il 50mo anniversario del Concilio Vaticano II:
*“Commemorare e rinnovare il Patto delle Catacombe”
11-17 novembre , info www.prokonzil.de
*”Council50:una Chiesa, ispirata al Vangelo per il mondo
20-22 novembre, info
ACTA A Call to Action England and Wales
AGR Aktionsgemeinschaft Rottenburg Germany
Aktion Montagsbriefe Ulm Germany
Aktionskreis Regensburg (AKR) Germany
American Catholic Council USA
Association of Catholics in Ireland (ACI) Ireland
Basisgemeinde “Die Basis” München Germany
Call To Action USA
Catholics for Ministry Australia
Catholics for Renewal Australia
Catholics Speak Out USA
CORPUS USA
Dignity USA
Fédération des Réseaux du Parvis France
Federation of Christian Ministries/Roman Catholic Faith Community Council
Fuldaer Kreis für eine offene Kirche Germany
FutureChurch USA
Gemeindeinitiative.org Germany
Homosexuelle und Kirche (HuK) e.V. Germany
IKvu Bremen Oldenburg Ostfriesland Germany
Initiative Christenrechte in der Kirche Germany
Initiative Kirche von unten Germany
Institut für Theologie und Politik Germany
International Movement We Are Church (IMWAC)
Karl Rahner Akademie Köln Germany
Laieninitiative Austria
Lichtblicke der Seele Germany
Marienburgvereniging Netherlands
Münchner Kreis Germany
National Coalition of American Nuns USA
New Ways Ministry
Noi Siamo Chiesa Italy
Nós Somos Igreja Portugal
ok21 – Gesellschaft für offenes Christsein im 21. Jahrhundert Slovakia
Paroissiens Progressiste France
PAVÉS Belgium
Pax Christi Maine USA
Pfarrei-Initiative Schweiz Switzerland
Pfarrer-Initiative Austria
Pfarrer-Initiative Deutschland Germany
Plattform Wir sind Kirche Austria
Seeds of Hope
SEPA/Women’s Ordination Conference
También Somos Iglesia Chile
St Anthony Catholic Community Santa Barbara, California USA
Tagsatzung Schweiz
VÄKS We are Church Sweden
Visie van Gelovigen Netherland
We Are All Church (WAACSA) South Africa
We Are Church United Kingdom
We Are Church USA
We are Church Ireland
We Are Church Denmark
Wir sind Kirche Germany
Women’s Ordination Conference