Benvenuto a chiunque è alla "ricerca di senso nel quotidiano"



mercoledì 28 ottobre 2015

Spesso mi arriva una rosa - · ​Intervista di Papa Francesco a «Paris Match»

Alla fine anche la ‘tiepida’ Francia ha ceduto all’effetto Francesco. Il Papa argentino è infatti il protagonista della copertina di questa settimana della nota rivista Paris Match, solitamente riservata a celebrità sportive o dello spettacolo. Il magazine d’Oltralpe ha dedicato un’ampia intervista al Papa, raccolta dalla vaticanista Caroline Pigozzi, dove ricorrono temi come povertà, dignità umana, critiche al capitalismo, ambiente. Insomma, nulla di nuovo (si pensava a qualche rivelazione sull’eventuale viaggio in Francia, tanto desiderato dai cattolici del Paese), né di ‘scandaloso’ (neanche un cenno alla questione dell’ambasciatore gay Laurent Stefanini o all’outing di mons. Charamsa), ma solo le tematiche a lui più care. 

Spiccano, tuttavia, le note di colore personali che il Papa argentino rivela in ogni colloquio diretto con la stampa. Ad esempio, la formazione gesuitica che ringrazia per avergli regalato "il discernimento caro a sant’Ignazio, la quotidiana ricerca per meglio conoscere il Signore e seguirlo sempre più da vicino". Oppure la devozione a Santa Teresa di Lisieux, "una delle sante che più ci parla della grazia di Dio e di come Dio si prenda cura di noi", a cui si affida ancora oggi nei momenti difficoltà, e quella per i suoi genitori Luis e Zelìa, che canonizzerà il prossimo 18 ottobre, “una coppia di evangelizzatori che hanno testimoniato la bellezza della fede in Gesù. Tra le mura domestiche e fuori”. 

Spiccano anche le dichiarazioni del tipo: "Sono sempre stato un prete di strada" e “anche adesso mi piacerebbe passeggiare per le strade di Roma, città molto bella". Magari vestito "semplicemente come un prete?", domanda la giornalista. "Non ho abbandonato del tutto il clergyman nero sotto la tonaca bianca!", risponde Bergoglio, e ribadisce ancora una volta il suo desiderio di “mangiare una buona pizza con gli amici”: “So che non è facile, anzi praticamente impossibile. Quello che non mi manca mai è il contatto con la gente. Ne incontro tantissima, molta di più rispetto a quando ero a Buenos Aires, e questo mi dà molta gioia! Quando abbraccio le persone che incontro, so che è Gesù a tenermi tra le sue braccia".
...

Perché lei, che è argentino, ha una tale devozione verso una delle nostre sante più popolari, Teresa di Lisieux?
È una delle sante che più ci parla della grazia di Dio e di come Dio si prenda cura di noi, ci prenda per mano e ci permetta di scalare agilmente la montagna della vita se solo ci abbandoniamo totalmente a lui, ci lasciamo “trasportare” da lui. La piccola Teresa aveva compreso, nella sua vita, che è l’amore, l’amore riconciliatore di Gesù, a muovere le membra della sua Chiesa. Questo mi insegna Teresa di Lisieux. Mi piacciono anche le sue parole contro lo «spirito di curiosità» e le chiacchiere. A lei, che si è lasciata semplicemente sostenere e trasportare dalla mano del Signore, chiedo spesso di prendere nelle sue mani un problema che ho di fronte, una questione che non so come andrà a finire, un viaggio che devo affrontare. E le chiedo, se accetta di custodirlo e di farsene carico, di inviarmi come segno una rosa. Molte volte mi capita poi di riceverne una...