Benvenuto a chiunque è alla "ricerca di senso nel quotidiano"



giovedì 19 gennaio 2012

Realtà agghiacciante e INACCETTABILE - Sanremo Gdf Operazione Acheronte (il fiume degli Inferi) - violenze "inaudite e sconcertanti" a danno di vecchi e disabili non-autosufficienti

Anziani picchiati e insultati, legati ai letti, abbandonati in condizioni igieniche indecenti. E, in almeno un paio di casi, morti in circostanze tali da meritare un approfondimento di indagine. Era questa la vita alla Casa di Riposo Borea e Massa di Sanremo, dove i 42 anziani ospiti - ci sono i filmati - vivevano subendo a giudizio della Gdf violenze "inaudite e sconcertanti". Sette arrestati tra il personale dell'istituto, e in tutto 15 indagati...
i filmati raccontano una realtà davvero agghiacciante. Documentano il sistematico disprezzo della dignità umana in un istituto che non è una casa di riposo ma un lager, e il personale non è composto da infermieri ma da carcerieri. Non a caso la Gdf, dopo le prime intercettazioni telefoniche e ambientali, ha voluto chiamare l'operazione Acheronte, il fiume degli Inferi. Lì finiva chi varcava quella soglia.

Una lunga serie di "inauditi maltrattamenti" all'interno della casa di riposo Borea di Sanremo. Vittime delle violenze i 42 anziani ospiti, tenuti in "condizioni igieniche indecenti". Le indagini, partite nel giugno 2011, si sono svolte attraverso migliaia di ore di intercettazioni ambientali e filmati che hanno documentato gli abusi

ATTENZIONE: immagini  shoccanti che potrebbero urtare la sensibilità di chi guarda


... Siamo in Italia, a Sanremo, in una casa di riposo. Cose del genere non dovrebbero mai accadere. Non in Italia. Non in una casa di riposo. Non a danno dei vecchi. Non sui disabili e i non-autosufficienti. Non ad opera del personale che lavora lì, e che per questo lavoro vien pagato.
Non c’è un reato, in questo comportamento, ce ne sono 4-5. Nessun codice li abbraccia tutti quanti. Quale che sia, la pena sarà inadeguata alla colpa...
Noi portiamo in case di riposo i nostri vecchi pensando che l’istituto diventa il nostro continuatore, si occupa dei vecchi con la stessa affettuosità che avremmo noi, e in più ci mette una competenza che noi non abbiamo. Questo crediamo. Separarci dai nostri vecchi ci costa, lo sentiamo come una specie di tradimento: ci han tenuti con sé finché ce l’han fatta, ora che non ce la fanno più ce ne sbarazziamo. Ma questo nostro senso di colpa è alleviato dal pensiero (che gira per il cervello di tutti coloro che scaricano negli ospizi i genitori anziani) che lì stiano meglio che a casa. Se hanno bisogno di qualcosa, lì lo capiscono prima di noi. Se hanno un problema, lo sanno senza che gli venga detto. Invece, è doloroso dirlo, questo atroce filmato... qui scopriamo una cosa inaudita, difficile perfino da dire, e dunque, per i lettori, da credere: qui i vecchi e gli inabili, in questa casa di riposo (mai nome fu più mendace) non sono trattati con affetto, non con professionalità, e nemmeno con neutro rispetto: qui sono odiati...

Avete visto le violenze a Sanremo nei confronti non solo di anziani ma anche – sembra di capire dalle immagini – di giovani disabili? E’ la conferma che va tenuto altissimo il livello di controllo verso il sistema delle residenze per non-autosufficienti: più alto certamente di quanto non lo sia oggi. Viene da chiedersi quante cose sappiamo ma soprattutto quante non conosciamo. Nel settore ci sono persone serie, tante, che svolgono il loro compito con rigore e professionalità. E’ giusto immaginare che questa rete di residenze deve esistere per quanti non sono in grado di mantenere in famiglia la presenza di un parente gravemente ammalato o con disabilità. 
E però deve essere chiaro che la strada preferita deve restare la permanenza in famiglia...
Leggi tutto: Assegni di cura per chi li chiede