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mercoledì 18 gennaio 2017

Settimana di preghiera per l'unità dei cristiani 18-25 gennaio 2017 - Introduzione -



Settimana di preghiera 
per l'unità dei cristiani

18-25 gennaio 2017


“L’amore di Cristo ci spinge verso la riconciliazione”: è il motto biblico - ispirato al capitolo 5 della Seconda Lettera ai Corinzi – che ci viene proposto per la Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani del 2017. Una scelta quanto mai felice, visto che quest’anno ricorre il quinto Centenario della Riforma protestante, avviata da Martin Lutero con l’affissione delle 95 tesi sulle indulgenze, avvenuta il 31 ottobre 1517 a Wittenberg, in Germania. E non è un caso che il materiale per la preghiera sia stato preparato quest’anno proprio dalle Chiese cristiane tedesche, attraverso la Comunità di lavoro delle Chiese cristiane in Germania (Arbeitsgemeinschaft Christlicher Kirchen, ACK), l’organismo ecumenico in cui sono rappresentate tutte le tradizioni cristiane.

Nell’Introduzione teologico – pastorale al tema di quest’anno, stilata dal Gruppo locale tedesco insieme alla Commissione internazionale, si sottolinea che al comitato preparatorio è apparso subito chiaro che i materiali per la Settimana avrebbero dovuto avere due accenti: da un lato, la “celebrazione dell’amore e della grazia di Dio”, in particolare mettendo in rilievo quella “giustificazione per sola grazia” che è stata ed è al centro della teologia delle Chiese della Riforma.

Dall’altro, un accento “penitenziale”, nel riconoscimento delle profonde divisioni di cui ha sofferto la Chiesa in seguito all’evento del 1517, offrendo al tempo stesso l’opportunità di fare ulteriori passi verso la riconciliazione. L’apostolo Paolo nella Lettera ai Romani scrive: “Per mezzo di Cristo abbiamo anche avuto accesso, mediante la fede, a questa grazia nella quale rimaniamo e ci vantiamo nella speranza della gloria di Dio” (Rm 5, 2) e san Giovanni Crisostomo commenta: “Nota come Paolo precisa sempre tutti e due gli aspetti, ciò che viene da Cristo e ciò che viene da noi. Solo che da Cristo ci vengono molte e svariate cose: è morto per noi, ci ha riconciliati, ci ha dato accesso e ci ha comunicato un’ineffabile grazia; per parte nostra invece ci mettiamo solo la fede.” (Omelie sulla Lettera ai Romani - 9,2-3).

Il fatto che i cristiani possano ricordare insieme, oggi, un evento del passato che ha diviso i cristiani in occidente con un senso di speranza e ponendo l’accento su Gesù Cristo e la sua opera di riconciliazione è un “notevole risultato”, come sottolinea l’Introduzione teologico – pastorale, raggiunto grazie a cinquant’anni di dialogo ecumenico. Anche le chiese tedesche, dopo un dibattito ampio – e “talvolta difficile” – hanno abbracciato questa prospettiva, quella di una commemorazione ecumenica che sia una celebrazione di Cristo (Christusfest), come evidenzia il tema della Settimana.

È importante sottolineare che, così come nell’espressione “l’amore di Cristo” si tratta non del nostro amore per Cristo, ma dell’amore che Cristo ha avuto e ha per noi, che si è manifestato nella sua morte per tutti, la riconciliazione verso cui siamo spinti è in primo luogo quella che Dio ci offre in Cristo: “Dio ha riconciliato il mondo con sé per mezzo di Cristo” (v. 19) e ha fatto di noi gli “ambasciatori” di questa riconciliazione, il cui incarico è quello di supplicare “da parte di Cristo: lasciatevi riconciliare con Dio”. La riconciliazione, insomma, prima di essere lo sforzo umano di credenti che cercano di superare le divisioni che esistono fra loro, è un dono di Dio. Proprio vent’anni fa (23-29 giugno 1997) si teneva a Graz, in Austria, la seconda Assemblea ecumenica europea sul tema “Riconciliazione, dono di Dio e sorgente di vita nuova”. Nel messaggio finale dell’Assemblea le chiese europee affermavano: “Vogliamo vivere il dono di Dio della riconciliazione … Se saremo guidati da questo dono nella vita quotidiana, quotidiana, nella vita delle nostre chiese e nella vita del nostro continente, potremo promuovere l’unità della chiesa e dell’umanità”.

Nella misura in cui ci lasciamo riconciliare con Dio in Cristo potremo dunque non solo compiere passi importanti di riconciliazione tra le chiese divise, ma diventare testimoni della riconciliazione in un mondo che, si legge ancora nell’Introduzione alla Settimana di preghiera, “ha bisogno di ministri di riconciliazione, che abbattano le barriere, costruiscano ponti, facciano la pace e aprano le porte a nuovi stili di vita nel nome di colui che ci ha riconciliati con Dio, Gesù Cristo”. Come esempi concreti di questo “ministero di riconciliazione”, le Chiese tedesche ricordano l’ospitalità offerta a tanti rifugiati provenienti dalla Siria, dall’Afghanistan, dall’Eritrea e da altri paesi; si può anche ricordare quanto operato da Papa Francesco e dal Patriarca ecumenico Bartolomeo per aiutare le persone che sono forzate a vivere nelle “periferie esistenziali” della società a causa di situazioni di ingiustizia e di violenza. Anche in Italia siamo grati al Signore per il progetto ecumenico dei “corridoi umanitari”, inaugurato nel 2016 grazie agli sforzi della Federazione delle chiese evangeliche in Italia, della Comunità di Sant’Egidio e della Tavola valdese, e che entro la fine del 2017 porterà in Italia, in tutta sicurezza, mille richiedenti asilo individuati tra soggetti particolarmente vulnerabili. Che questa Settimana di preghiera sia l’occasione per pregare per questo e altri progetti ecumenici in cui sono coinvolti protestanti, cattolici e ortodossi, e per l’avanzamento della comune testimonianza dei cristiani alla riconciliazione che Dio ci ha donato in Cristo.

Chiesa Cattolica
✠ Ambrogio Spreafico
Vescovo di Frosinone-Veroli-Ferentino
Presidente, Commissione Episcopale per l'Ecumenismo e il Dialogo della CEI

Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia
Pastore Luca Maria Negro
Presidente

Sacra Arcidiocesi Ortodossa d'Italia e di Malta ed Esarcato per l'Europa Meridionale
✠ Metropolita Gennadios
Arcivescovo Ortodosso d'Italia e Malta
ed Esarca per l'Europa Meridionale
(Patriarcato Ecumenico)



Il tema della Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani 2017 

Quando il Comitato organizzativo nazionale tedesco si riunì nell‘autunno del 2014, risultò subito chiaro che il materiale per la Settimana di preghiera 2017 doveva avere due punti focali: da una parte doveva esserci una celebrazione dell‘amore e della grazia di Dio, la ―giustificazione dell‘umanità solo per grazia‖, che rifletteva l‘istanza cruciale delle chiese marcate dalla Riforma di Martin Lutero. Dall‘altra parte il materiale doveva anche riconoscere il dolore della conseguente profonda divisione che ha segnato le chiese, chiamando per nome le colpe, e prospettando opportunità per offrire passi di riconciliazione. È stata, infine, l‘esortazione apostolica di papa Francesco Evangelii Gaudium (La gioia del vangelo) che ha suggerito il tema per quest‘anno con la citazione, al paragrafo n.9, ―L‘amore di Cristo ci spinge‖. Con questo versetto (2 Cor 5, 14), preso nel contesto dell‘intero quinto capitolo della Seconda Lettera ai Corinzi, il Comitato tedesco ha formulato il tema della Settimana di preghiera del 2017.

Il testo biblico: 2 Corinzi 5,14-20

Il testo biblico enfatizza che la riconciliazione è un dono che viene da Dio, inteso per l‘intera creazione. ―Dio ha riconciliato il mondo con sé per mezzo di Cristo: perdona agli uomini i loro peccati e ha affidato a noi l‘annunzio della riconciliazione‖ (v.19). Quale risultato dell‘azione di Dio, la persona, che è stata riconciliata in Cristo, è chiamata a sua volta a proclamare questa riconciliazione in parole e opere: ―L‘amore di Cristo ci spinge‖. ―Quindi, noi siamo ambasciatori inviati da Cristo, ed è come se Dio stesso esortasse per mezzo nostro. Vi supplichiamo da parte di Cristo: lasciatevi riconciliare con Dio‖ (v.20). Il testo sottolinea che questa riconciliazione non è senza sacrificio. Gesù ha dato la sua vita; è morto per tutti. Gli ambasciatori di riconciliazione, similmente, sono chiamati, nel suo nome, a dare la loro vita. Essi non vivono più per loro stessi; essi vivono per Colui che è morto per loro.

Gli otto giorni e la celebrazione ecumenica

Il testo 2 Corinzi 5,14-20, struttura la riflessione degli otto giorni, che sviluppa alcuni degli spunti teologici dei singoli versetti, come segue: 

Primo Giorno: Uno morì per tutti 
Secondo Giorno: Vivere non più per se stessi 
Terzo Giorno: Non considerare più nessuno con i criteri di questo mondo 
Quarto Giorno: Le cose vecchie sono passate 
Quinto Giorno: Tutto è diventato nuovo 
Sesto Giorno: Dio ha riconciliato il mondo con sé 
Settimo Giorno: L‘annunzio della riconciliazione 
Ottavo Giorno: Riconciliàti con Dio 

Nella liturgia ecumenica si celebra il fatto che Dio, in Cristo, ha riconciliato il mondo con sé. Questo evento da celebrare deve anche includere una nostra confessione di peccato prima di ascoltare la Parola proclamata e attingere alla sorgente senza fine del perdono di Dio. Solo successivamente saremo in grado di testimoniare al mondo che la riconciliazione è possibile. 

Chiamati alla testimonianza

L‘amore di Cristo ci sollecita a pregare, ma anche ad andare oltre la nostra preghiera per l‘unità dei cristiani. Le comunità e le chiese hanno bisogno del dono della riconciliazione di Dio quale sorgente di vita. Ma, soprattutto, esse ne hanno bisogno per poter dare la loro comune testimonianza al mondo: ―Fa' che siano tutti una cosa sola: come tu, Padre, sei in me e io sono in te, anch‘essi siano in noi. Così il mondo crederà che tu mi hai mandato (Gv 17, 21). Il mondo necessita di ambasciatori di riconciliazione, che facciano cadere barriere, costruiscano ponti, stabiliscano la pace, e aprano la porta a nuovi stili di vita, nel nome dell‘Unico che ci ha riconciliati in Dio, Gesù Cristo. Il suo Santo Spirito conduce al cammino verso la riconciliazione nel suo nome. Dal momento che questo testo è stato scritto nel 2015, molte persone e molte chiese in Germania erano impegnate nel mettere in pratica la riconciliazione offrendo ospitalità ai numerosi rifugiati provenienti dalla Siria, dall‘Afghanistan, dall‘Eritrea, così come da paesi dei Balcani occidentali, in cerca di protezione e di una nuova vita. Il sostegno pratico e le efficaci azioni contro l‘odio verso gli stranieri hanno costituito una chiara testimonianza di riconciliazione per la popolazione tedesca. Quali ministre di riconciliazione le chiese tedesche hanno attivamente assistito i rifugiati trovando loro nuove case, e nello stesso tempo cercando di migliorare le condizioni di vita nei paesi che essi avevano dovuto lasciare. Agire concretamente per aiutarli è necessario tanto quanto pregare insieme per la riconciliazione e la pace, per dare un po‘ di speranza e di consolazione a quanti cercano di fuggire dalla loro terribile situazione. 
La sorgente della riconciliazione in Dio, donata gratuitamente, possa scorrere durante la Settimana di preghiera di quest‘anno, cosicché molte persone trovino la pace, e si ricostituiscano legami; possano i popoli e le chiese sentirsi spinti dall‘amore di Dio a vivere una vita riconciliata e a rompere le barriere che ci separano.