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domenica 4 gennaio 2015

"PRIMO DI UNA LUNGA CATENA per liberare il cuore dell’uomo" di Arturo Paoli

"PRIMO DI UNA LUNGA CATENA 
per liberare il cuore dell’uomo"

di Arturo Paoli



Venne fra la sua gente, ma i suoi non l’hanno accolto
Il prologo di Giovanni dice chiaramente, fin dall’inizio, quale trattamento i rappresentanti della religione riservarono a Colui che si presentò come l’atteso inviato da Dio: fu respinto perché il cammino che lui proponeva era molto distante da quello seguito fino a quel momento dai rappresentanti della religione. Gesù si sente inviato da un Padre che è essenzialmente amore e si confronta con una struttura religiosa essenzialmente dominata dall’obbedienza alla legge. Avverte che l’obbedienza alla legge rende gli uomini schiavi, mentre il suo progetto è quello di rendere gli uomini liberi attraverso la strada dell’amore fraterno, che si esprime nella giustizia, nell’uguaglianza, nelle relazioni pacifiche. Si tratta di un percorso difficile, che Gesù è venuto a vivere e condividere e che consiste essenzialmente nel liberare il cuore dell’uomo da quella forza negativa che i greci chiamavano hybris, orgoglio, e che porta l’uomo a non accettare il limite, a voler essere come Dio e al di sopra di Dio. 
Dio ha tanto amato il mondo da mandare il suo Figlio perché il mondo sia salvo per mezzo di lui. In queste parole è contenuto il centro del messaggio evangelico. Gesù non ha salvato il mondo con le parole ma con la vita, scegliendo l’ultimo posto e accettando tutte le conseguenze, le umiliazioni, il disprezzo, la condanna a morte. Nessuno meglio dell’ebreo Lévinas ha capito l’identità di Gesù uomo: nel breve saggio intitolato Un Dio uomo?1, il filosofo descrive perfettamente l’umiliazione profonda, lo scendere all’ultimo posto, lo scegliere di essere nulla assoluto per dimostrare che l’uomo deve liberarsi dall’orgoglio e non lo può fare se non accettando quell’umiliazione. Per Gesù certamente l’esperienza che lo ha liberato dall’orgoglio sono stati i quaranta giorni passati nel deserto, durante i quali egli, perfettamente uomo, si è spogliato dal desiderio negativo di voler essere come Dio.
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