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martedì 9 dicembre 2025

SOLENNITÀ DELL'IMMACOLATA CONCEZIONE DELLA BEATA VERGINE MARIA 08/12/2025 - Leone XIV ai piedi dell'Immacolata: l'umanità è provata, fioriscano dignità e pace (cronaca/commento, testo e video)

SOLENNITÀ DELL'IMMACOLATA CONCEZIONE
DELLA BEATA VERGINE MARIA

LEONE XIV
ATTO DI VENERAZIONE ALL’IMMACOLATA
Piazza di Spagna
Lunedì, 8 dicembre 2025


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Leone XIV ai piedi dell'Immacolata:
l'umanità è provata, fioriscano dignità e pace

Il Papa in Piazza di Spagna per il tradizionale atto di devozione alla statua della Vergine Maria nella Solennità dell’Immacolata. Circondato da 30 mila fedeli, il Pontefice prega perché “fiorisca la speranza giubilare a Roma e in ogni angolo della terra” ed esprime l'augurio che dopo le Porte Sante aperte per il Giubileo, si aprano altre porte "di case" e di "oasi di pace in cui rifiorisca la dignità, si educhi alla non violenza, si impari l’arte della riconciliazione"

L'arrivo del Papa in Piazza Mignanelli (@Vatican Media)

Leone XIV alza lo sguardo verso la statua della Immacolata in Piazza Mignanelli. Alla base in marmo del monumento, che con i suoi 27 metri di altezza veglia sull’Urbe, il Papa – con l’ausilio di due gentiluomini di Sua Santità - depone una corona di rose bianche e, al contempo, pone ai piedi della Madonna le speranze per questa “umanità provata, talvolta schiacciata” con la preghiera che dopo le Porte Sante aperte per il Giubileo, “si aprano ora altre porte di case e oasi di pace"

“Rifiorisca la dignità, si educhi alla non violenza, si impari l’arte della riconciliazione”

Una tradizione mai interrotta

Anche in questo 2025 messo a dura prova da guerre e crisi si rinnova l’atto di devozione del Papa alla statua della Vergine in Piazza di Spagna, centro nevralgico del lusso capitolino. Un momento di popolo, un appuntamento che suggella il legame tra Roma e il suo vescovo. Leone XIV prosegue la tradizione avviata da Giovanni XXIII nel 1958 e mai interrotta. Mai, neppure durante gli anni della pandemia di Covid-19, quando Papa Francesco volle ugualmente compiere “privatamente”, al mattino presto, l’atto di venerazione al monumento mariano realizzato dall’architetto Luigi Poletti e dallo scultore Giuseppe Obici in onore del dogma dell’Immacolata Concezione.

Migliaia in piazza

Il Papa arriva poco prima delle 16 in Piazza Mignanelli, poco dopo aver fatto una breve sosta nella Chiesa della Trinità per ricevere l’omaggio dell’Associazione Commercianti Via Condotti. L’arrivo è a bordo della papamobile scoperta, accolto da un applauso fragoroso che, partito dalla piazza, si incrocia con quello che riverbera dalle vie limitrofe, piene fino all’inverosimile. Le grida di "Viva il Papa" e "Papa Leone" sovrastano gli inni mariani intonati dal coro. Circa 30 mila i fedeli che hanno atteso il Pontefice disposti in semicerchio, dietro le transenne, intorno alla piazza. In prima fila, come sempre, i malati con plaid e copertine sulle gambe, accompagnati dai volontari di Unitalsi. Poi romani, tanti romani e anche alcuni gruppi venuti da fuori regione, migrati dall’Angelus in Piazza San Pietro. E ancora forze dell’ordine, membri di associazioni, famiglie, anziani, bambini da ore e ore in piedi in attesa, ambasciatori e sacerdoti affacciati dalle balconate della sede dell’Ambasciata di Spagna presso la Santa Sede. Non mancano alcuni ignari turisti che domandano: “Cosa succede?”. “Arriva il Papa!”. “Pope Leo!!! Really?”.

Papa Leone XIV saluta il sindaco Gualtieri (@Vatican Media)

I saluti e la preghiera del Papa

Il cardinale vicario Baldo Reina e il sindaco Roberto Gualtieri vanno incontro al Pontefice, che saluta la folla circostante. Gualtieri gli stringe le mani e gli porta il saluto della città di Roma. Presenti anche i cardinali Luis Antonio Tagle, pro-prefetto del Dicastero per l’Evangelizzazione; Mauro Piacenza, penitenziere maggiore emerito; Rolandas Makrickas, arciprete della Basilica di Santa Maria Maggiore. Si vede pure, come ogni anno, l’ambasciatrice della Spagna presso la Santa Sede, María Isabel Celaá Diéguez, che saluta il Papa al termine della preghiera.

Luce gentile

Al centro della piazza, davanti alla statua adornata da corone di fiori, composizioni, fogli con dediche e preghiere, Leone XIV indossa la stola liturgica. Si sistema lo zucchetto e poi alza il capo verso l’estremità del monumento, con la sagoma della Vergine che si staglia nel cielo di questa giornata quasi primaverile. Sul braccio destro il vento muove la ghirlanda di fiori posta, come tradizione, all’alba dal caporeparto più anziano in servizio presso il Comando di Roma dei Vigili del Fuoco. Il segno della croce poi la voce del Papa risuona dagli altoparlanti nel cuore della Capitale:

Vergine Immacolata, Madre, Ave, o Maria! Rallegrati, piena di grazia, di quella grazia che, come luce gentile, rende radiosi coloro su cui riverbera la presenza di Dio

La preghiera del Papa (@Vatican Media)

Un'umanità provata

All'Immacolata, “Madre di un popolo fedele” la cui “trasparenza illumina Roma di luce eterna” e il cui “cammino profuma le sue strade” più dei fiori oggi a Lei offerti, Papa Leone affida i “pellegrini dal mondo intero” che “hanno percorso le strade di questa città nel corso della storia e in questo anno giubilare”.

Un’umanità provata, talvolta schiacciata, umile come la terra da cui Dio l’ha plasmata e in cui non cessa di soffiare il suo Spirito di vita

Il Pontefice in Piazza Mignanelli (@Vatican Media)

“Guarda, o Maria, a tanti figli e figlie nei quali non si è spenta la speranza”, prega il Vescovo di Roma. Ed esprime un auspicio per questo Giubileo che si concluderà tra meno di un mese: “Fiorisca la speranza giubilare a Roma e in ogni angolo della terra, speranza nel mondo nuovo che Dio prepara e di cui tu, o Vergine, sei come la gemma e l’aurora”.

Dopo le porte sante, si aprano ora altre porte di case e oasi di pace in cui rifiorisca la dignità, si educhi alla non violenza, si impari l’arte della riconciliazione

Nuove intuizioni per la Chiesa di Roma e le chiese particolari

“Venga il regno di Dio”, recita ancora il Papa. “Ispira nuove intuizioni alla Chiesa che in Roma cammina e alle Chiese particolari che in ogni contesto raccolgono le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce dei nostri contemporanei, dei poveri soprattutto, e di tutti coloro che soffrono”. “Riconcilia e trasforma la città terrena in cui si prepara la Città di Dio”, è ancora l’invocazione del Pontefice alla madre di Dio che chiede di intercedere per tutti coloro che sono “alle prese con cambiamenti che sembrano trovarci impreparati e impotenti”.

Ispira sogni, visioni e coraggio, tu che sai più di chiunque altro che nulla è impossibile a Dio, e insieme che Dio non fa nulla da solo.

Le ultime battute dell'accorata preghiera, recitata in italiano, sono una richiesta di aiuto. Aiuto “ad essere sempre Chiesa con e tra la gente, lievito nella pasta di un’umanità che invoca giustizia e speranza”.

I saluti del Papa ai malati (@Vatican Media)

Le voci dei fedeli

Papa Leone XIV benedice infine la piazza quando l’ombra del sole calante si estende dalla scalinata di Trinità dei Monti fino al pavimento di sampietrini. Il giro di saluti ai malati dura quasi mezz’ora. Leone stringe le mani, poggia le sue sul capo di anziani coperti da fasce e cappellini, accarezza una ragazza in sedia a rotelle. Si chiama Francesca: “Mi ha detto che sono bella e brava”, scandisce lei emozionata dopo il passaggio del Pontefice. Luisa, “per tutti Lisa”, avvolta nel suo sciarpone racconta di venire in Piazza Mignanelli da almeno vent’anni: “Ci siamo detti ‘buonasera’ l’uno con l’altro. Se non fossi venuta a salutare il Papa, mi sarebbe mancato tanto”.

Dietro c’è Giovanna che sorride: “È un’emozione d’oro!”. Al Pontefice ha chiesto: “Prega per me, per tutti, per la pace nel mondo”. E lui ha risposto: “Pregherò per voi”. Dai marciapiedi transennati Alfonso, insieme alla moglie, grida: “Posso dire una cosa?”. Ha percorso chilometri e chilometri dalla Calabria per festeggiare con la moglie l’anniversario di matrimonio proprio oggi, 8 dicembre, insieme al Papa: "Mi ha stretto la mano e gli ho detto di aver fatto un sogno e cioè che lui farà finire la guerra. Sono sicuro che succederà, lui porterà la pace”.

Il Papa lascia la piazza (@Vatican Media)

(fonte: Vatican News, articolo di Salvatore Cernuzio 08/12/2025)

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PREGHIERA DI LEONE XIV 
A MARIA IMMACOLATA


Ave, o Maria!
Rallegrati, piena di grazia,
di quella grazia che, come luce gentile, rende radiosi
coloro su cui riverbera la presenza di Dio.

Il Mistero ti ha avvolta dal principio,
dal grembo di tua madre ha iniziato a fare in te grandi cose,
che presto richiesero il tuo consenso,
quel “Sì” che ha ispirato molti altri “sì”.

Immacolata, Madre di un popolo fedele,
la tua trasparenza illumina Roma di luce eterna,
il tuo cammino profuma le sue strade più dei fiori che oggi ti offriamo.
Molti pellegrini dal mondo intero, o Immacolata,
hanno percorso le strade di questa città
nel corso della storia e in questo anno giubilare.
Un’umanità provata, talvolta schiacciata,
umile come la terra da cui Dio l’ha plasmata
e in cui non cessa di soffiare il suo Spirito di vita.

Guarda, o Maria, a tanti figli e figlie nei quali non si è spenta la speranza:
germogli in loro ciò che il tuo Figlio ha seminato,
Lui, Parola viva che in ciascuno domanda di crescere ancora,
di prendere carne, volto e voce.
Fiorisca la speranza giubilare a Roma e in ogni angolo della terra,
speranza nel mondo nuovo che Dio prepara
e di cui tu, o Vergine, sei come la gemma e l’aurora.
Dopo le porte sante, si aprano ora altre porte
di case e oasi di pace in cui rifiorisca la dignità,
si educhi alla non violenza, si impari l’arte della riconciliazione.

Venga il regno di Dio,
novità che tanto sperasti e a cui apristi integralmente te stessa,
da bambina, da giovane donna e da madre della Chiesa nascente.
Ispira nuove intuizioni alla Chiesa che in Roma cammina
e alle Chiese particolari che in ogni contesto raccolgono
le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce
dei nostri contemporanei, dei poveri soprattutto,
e di tutti coloro che soffrono.
Il battesimo generi ancora uomini e donne santi e immacolati,
chiamati a diventare membra vive del Corpo di Cristo,
un Corpo che agisce, consola, riconcilia e trasforma
la città terrena in cui si prepara la Città di Dio.
Intercedi per noi, alle prese con cambiamenti
che sembrano trovarci impreparati e impotenti.
Ispira sogni, visioni e coraggio,
tu che sai più di chiunque altro che nulla è impossibile a Dio,
e insieme che Dio non fa nulla da solo.

Mettici in strada, con la fretta che un giorno mosse i tuoi passi
verso la cugina Elisabetta
e la trepidazione con cui ti facesti esule e pellegrina,
per essere benedetta, sì, ma fra tutte le donne,
prima discepola del tuo Figlio,
madre del Dio con noi.
Aiutaci ad essere sempre Chiesa con e tra la gente,
lievito nella pasta di un’umanità che invoca giustizia e speranza.
Immacolata, donna di infinita bellezza,
abbi cura di questa città, di questa umanità.
Indicale Gesù, portala a Gesù, presentala a Gesù.
Madre, Regina della pace, prega per noi!

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