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martedì 18 marzo 2025

Andrea Tornielli: Disarmo e nuova linfa per la diplomazia

Andrea Tornielli

Disarmo e nuova linfa per la diplomazia

Dal Gemelli Papa Francesco ribadisce l’assurdità della guerra mentre il mondo corre a riarmarsi

Sfollati a Gaza dopo gli ultimi bombardamenti (AFP or licensors)

Poche parole, ma significative, che purtroppo giungono nelle stesse ore in cui si riaccende la guerra in Medio Oriente con nuovi bombardamenti israeliani a Gaza. Dal Policlinico Gemelli, Papa Francesco vede ancora più chiaramente e lucidamente l’assurdità della guerra. E nella lettera al direttore del Corriere della Sera alza nuovamente la sua voce - così simile a quella del Battista che grida del deserto – per ribadire che la guerra devasta le comunità e l’ambiente.

Il mondo, Europa compresa, corre a riarmarsi, pronto a investire somme ingentissime per riempire gli arsenali che già traboccano di ordigni in grado di distruggere dieci volte l’intera umanità. Il Successore di Pietro, reso fragile e debole dalla malattia, non rinuncia a indicarci la strada per fermare la corsa verso il baratro della Terza Guerra Mondiale. Ci invita a disarmare innanzitutto le parole e le menti. Ci invita a disarmare la terra.

In un tempo in cui persino le trattative e gli incontri di vertice avvengono in mondovisione, e dove sembrano prevalere il linguaggio semplificato, la demonizzazione dell’avversario, la polarizzazione e le fake news, Francesco invita alla riflessione, alla pacatezza, al senso della complessità della realtà. E ci invita soprattutto a riscoprire la diplomazia in un mondo che sembra averla dimenticata, e a ridare linfa vitale e credibilità alle organizzazioni internazionali, che vanno rafforzate e non svuotate della loro forza.

Che la via sia quella del disarmo e non del riarmo, lo ha ricordato ieri anche il cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato, interpellato sul ReArm Europe a margine della prima edizione del Tavolo del Ramadan – Iftar organizzato dall’ambasciata del Marocco presso la Santa Sede: «Chi sceglie di riarmarsi, prima o poi deve affrontare la realtà che le armi, per quanto possano sembrare un deterrente, sono destinate a essere utilizzate. Bisogna insistere a livello internazionale perché ci sia un disarmo generale e controllato. E questa è stata una costante della politica della Santa Sede sin dai tempi della Prima guerra mondiale». Parolin, ha aggiunto: «Non si può quindi essere soddisfatti della direzione che stiamo prendendo, dove, al contrario, si assiste a un rafforzamento degli arsenali».
(fonte: Vatican News, editoriale 18/03/2025)

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