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venerdì 19 luglio 2024

Da nord a sud la solidarietà non va in vacanza!

PUF, IL NEGOZIO DOVE CI SI SCAMBIA OGGETTI


A Cinisello Balsamo c'è un punto di scambio di oggetti utili per la vita di tutti i giorni, dai piccoli elettrodomestici, alle biciclette, dai vestiti usati fino ai mobili. Consente facilmente, a chi è in difficoltà, di arredare casa. Nessuno si immaginava che questa bottega, l’unica del suo genere in Lombardia, sarebbe diventata in poco tempo una specie di bazar della solidarietà. Ecco la sua storia

Quando nell’inverno scorso Fondazione Auprema ha alzato la saracinesca di un negozio dismesso alla periferia di Cinisello Balsamo, nessuno si immaginava che questa bottega, l’unica del suo genere in Lombardia, sarebbe diventata in poco tempo una specie di bazar della solidarietà e avrebbe dato ossigeno e speranza a tante famiglie alle prese con ristrettezze economiche e abitative.
PUF – così si chiama il negozio – è un punto di scambio di ogni oggetto utile per la vita di tutti i giorni, dai piccoli elettrodomestici, alle biciclette, dai vestiti usati fino ai mobili di casa. Si entra, si sceglie e non si paga. Sono molti quelli che portano cose che non usano più e le mettono a disposizione dei più fragili. Il meccanismo dello scambio è regolato unicamente sulla base del bisogno, senza presentare dichiarazioni dei redditi o modelli Isee, qui ci si accorda sulla fiducia e l’esperimento sembra funzionare. «Abbiamo già raccolto tanti oggetti e registrato la grande solidarietà di chi è disposto a donare cose utili per altre persone che attraversano un momento di difficoltà economica», afferma Pierpaolo Forello, presidente di UniAbita, la cooperativa di abitanti a capo di Fondazione Auprema, protagonista di molti progetti sociali nel territorio del Nord Milano.

«L’idea di aprire una biblioteca degli oggetti a Cinisello Balsamo incontra un bisogno sempre più stringente per molte famiglie, otre che abbracciare il riciclo come pratica di sostenibilità economica e ambientale. Si tratta di un piccolo aiuto che non può da solo risolvere l’emergenza ma segna un passaggio importante che attesta quanto sia grande la solidarietà di tante persone e come si possa, con un gesto semplice, migliorare la vita quotidiana di qualcuno».
Come nel caso di una donna di origine ucraina, moglie e mamma di quattro bambini. Quando finalmente, nel marzo scorso, è stata assegnata una casa alla sua famiglia grazie alla rete territoriale sulla povertà abitativa, in cui Fondazione Auprema è tra i protagonisti, lei non sa che fare. Va arredata. Lo stipendio a casa lo porta il marito e i soldi non bastano mai. Così è Puf che completa il lavoro. Nello scantinato del negozio ci sono alcuni mobili a disposizione. Al piano superiore oggetti per la cucina, stoviglie, piatti e bicchieri. In pochi giorni la donna riesce a trovare quello che cerca per avere almeno le minime cose e iniziare la nuova vita nella nuova casa. E per lei è molto, quasi un miracolo che accoglie con queste parole commosse: «Ho realizzato la casa dei miei sogni».

Elena Morabito, operatrice impiegata al Puf, la affianca e la aiuta dal primo momento. «Fondazione Aupreama è un tassello - ci spiega - per un lavoro territoriale e di rete. Come in questo caso sostiene le persone nella raccolta della documentazione necessaria per accedere ai servizi, anche per trovare un alloggio. Poi permette alle persone prese in carico, anche le tante colpire da morosità incolpevole, di accedere a Puf per l’arredo di casa o ad avere un piccolo benessere abitativo con una donazione che è libera». E sono sempre di più le persone alle prese con redditi non sufficienti a garantire una sopravvivenza degna di questo nome. Così un negozio speciale che apre ogni mattina alla periferia di Cinisello Balsamo diventa una speranza concreta, una risposta a bisogni reali.
(fonte: Famiglia Cristiana 16/07/2024)

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“Pane…per me” un progetto solidale 
per accrescere l’attenzione verso l’altro senza preclusioni o discriminazioni.

Il pane è comunione, va condiviso per creare fraternità; spezzarlo insieme accresce i rapporti ed esalta il senso della vita. La preghiera simbolo per i cattolici, il “Padre Nostro”, testimonia la richiesta che si fa al Padre quale segno di fiducia incondizionata nei suoi confronti. “Dacci oggi il nostro pane quotidiano” è forse la richiesta più semplice che si possa fare al “Creatore” ma, che rappresenta il bisogno quotidiano, la condizione delle persone di mangiare per poter continuare a vivere.


Il pane è vita! Spesso utilizziamo una espressione che rappresenta proprio l’esigenza primaria ed indispensabile per guardare al futuro con più tranquillità: “…pensa a lavorare e a guadagnarti il pane…” perché “senza il pane non c’è vita”!

“Pane… per me” è un progetto solidale pensato dal garante per l’infanzia e l’adolescenza del Comune di Messina Padre Giovanni Amante, condiviso dall’amministrazione comunale, “sposato” da un gruppo di 10 panificatori messinesi. Giovanni Amante ha espresso a Natale Laganà che giornalmente devolveva il pane invenduto, l’idea di rendere più concreto questo gesto di solidarietà, mettendo a disposizione del pane fresco appena sfornato.


Questo desiderio si è tramutato in realtà. Laganà ha coinvolto altri colleghi panificatori i quali, giornalmente metteranno a disposizione 10 kg di pane; essendo già dieci i panifici che hanno offerto la loro disponibilità, saranno 100 i chilogrammi giornalieri di pane fresco che verrà distribuito secondo la composizione familiare di circa 400 persone bisognose.

A presentare il progetto “Pane… per me” a Palazzo Zanca, il sindaco Federico Basile, l’assessora alle politiche sociali Alessandra Calafiore, il garante per l’infanzia e l’adolescenza Giovanni Amante e i dieci panificatori che hanno aderito al progetto: Panyllo, Masino Arena, Tre Sorelle, Punto Pane Cafè Annunziata, Arena Torre Faro, Francesco Arena mastro fornaio, Bertucelli Santo, Assenzio e un panificio per scelta rimasto anonimo.

Certamente apprezzabile, ha detto il sindaco Basile, “la disponibilità di alcuni panificatori messinesi che, ancora una volta, hanno manifestato solidarietà e sensibilità, verso famiglie che si trovano in una condizione di bisogno”. Questo gesto, ha proseguito Basile, “testimonia la sinergia che si è creata tra l’Istituzione e i cittadini, in questo caso gli artigiani della panificazione, finalizzata a ridurre le situazioni di disagio di altre famiglie”. Tutto ciò, ha concluso il sindaco, “accresce la solidarietà e la condivisione il “pane spezzato”, che rafforza l’attenzione per l’altro senza preclusioni o discriminazioni”.


L’assessora Calafiore ha annunciato “la disponibilità dell’amministrazione comunale di sostenere questa iniziativa come tutte le altre che contribuiscono a far superare le condizioni di disagio delle persone più fragili e bisognose”. L’accesso alla distribuzione del pane, ha proseguito la Calafiore, “verrà fatta in maniera riservata ed anonima proprio per rispettare la dignità dei riceventi”. L’assessora Calafiora ha annunciato che, “in base alla locazione dei panifici che hanno aderito all’iniziativa, è stata disegnata una mappatura delle persone bisognose che riceveranno un voucher da parte di alcuni volontari, espressione degli Enti del Terzo Settore e dagli operatori della Messina Social City, coordinati da Padre Giovanni Amante”. I beneficiari, ha concluso la Calafiore, “si potranno recare al panificio vicino casa e ricevere il giusto quantitativo di pane in base alla composizione familiare”.

Padre Amante ha definito questo progetto “come il risultato della solidarietà di panificatori che, già operavano nel silenzio ed ora, hanno deciso di fare rete per rendere più concreto un gesto che aiuterà tante famiglie soprattutto quelle in cui vi è la presenza di bambini”. “Mani grandi che aiutano mani piccole” è lo slogan che ha usato Padre Amante per raffigurare una iniziativa; “un apripista per altre attività commerciali (macellai, pescivendoli, pasticcerie, gelaterie, supermercati, etc.) e quindi allargare la rete di donatori e conseguentemente, di fruitori”. Accanto ai panificatori, ha comunicato Padre Amante, “ci sono altri imprenditori e commercianti che, sponsorizzando il progetto, metteranno a disposizione altri prodotti utili per venire incontro ai panificatori”.

La parte grafica del progetto e il logo sono stati realizzati dal fumettista Lelio Bonaccorso.
(fonte: AMnotizie, articolo di Salvo Saccà 16/07/2024)