"Un cuore che ascolta - lev shomea"
"Concedi al tuo servo un cuore docile,
perché sappia rendere giustizia al tuo popolo
e sappia distinguere il bene dal male" (1Re 3,9)
perché sappia rendere giustizia al tuo popolo
e sappia distinguere il bene dal male" (1Re 3,9)
Traccia di riflessione sul Vangelo
a cura di Santino Coppolino
XI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO B
Vangelo:
Mc 4,26-34
Tutto il capitolo quarto del Vangelo di Marco altro non è che la composizione, sotto forma di parabole e di detti, degli insegnamenti di Gesù che hanno come tema principale il Regno di Dio e il suo sviluppo. Il tema del Regno pervade e impregna ogni pagina del Vangelo e costituisce il cuore delle parabole così come di tutto l'annuncio evangelico. Il Regno annunciato da Gesù non è una nuova dottrina, una nuova dogmatica, una nuova metafisica su Dio: «Regnare non è insegnare, ma agire!» (cit.). Dio e Regno, cioè, si identificano, e Gesù ci trasmette il modo in cui il Padre agisce e opera nel mondo. Nelle due parabole del brano evangelico di oggi, il Regno (Dio) si rivela come un piccolissimo seme che si sviluppa a prescindere dal lavoro e dagli sforzi del contadino. In esse si afferma l'assoluta priorità di Dio, mandando in malora ogni forma di efficientismo religioso che si impegna a far crescere il Regno attraverso le proprie attività secondo i criteri del mondo che regolano i rapporti di produzione. Tanto basta perché il seme cresca abbastanza da accogliere alla sua ombra tutti i popoli della terra. Dio si manifesta sempre in ciò che è piccolo, nella semplicità della vita di tutti i giorni, nell'umiltà e nel nascondimento dei poveri, dei piccoli, degli umili, in tutte quelle realtà ritenute insignificanti, scorie, esuberi, pietre di scarto. Sempre fra persecuzioni, difficoltà e prove di ogni genere, nel silenzioso marcire sotto terra di un piccolo seme che, morendo a se stesso, dà vita a una nuova e feconda realtà indicando a noi la strada da seguire: Gesù, nostro fratello e Signore.