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venerdì 14 giugno 2024

I comici dopo l’incontro col Pontefice: «È più spiritoso di noi»


I comici dopo l’incontro col Pontefice:
«È più spiritoso di noi»


Non è usuale vedere un comico serio. Per questo è stato singolare, la mattina di venerdì 14 giugno nel Palazzo Apostolico, vedere circa duecento attrici e attori comici, arrivati dall’Italia e dal mondo, ascoltare le parole di Papa Francesco con espressioni pensierose, quasi solenni. Per la prima volta, forse, artiste ed artisti abituati — per mestiere — a non prendere nulla sul serio, hanno ascoltato una riflessione profonda sull’importanza della loro arte, su quel «potere di diffondere la serenità e il sorriso» che gli appartiene, come ha detto il Papa. La risata, ha ricordato Francesco, è «un antidoto all’individualismo», aiuta a «rompere le barriere sociali», contribuisce a creare «una cultura condivisa e spazi di libertà». Ma oltre a un autorevole, e forse per molti inaspettato, riconoscimento del loro ruolo sociale, i comici in Vaticano hanno anche avuto la possibilità di superare rivalità e competizioni professionali per ritrovarsi insieme: donne, uomini, giovani, anziani, artisti vicini al mondo cattolico e non credenti, che per un momento si sono sentiti parte della stessa compagnia. È forse questo un aspetto inedito di questa prima udienza del Papa agli artisti del mondo dell’umorismo.

Subito dopo l’udienza, quando la comica torinese Luciana Littizzetto ha appena finito di recitare, davanti ai colleghi, la “Preghiera del buon umore” di san Tommaso Moro, così cara al Papa, gli artisti escono dalla Sala Clementina e attraversano la Galleria Lapidaria dei Musei Vaticani dove sono attesi da giornalisti e troupe televisive di tutto il mondo. Qui, i volti seri di chi è ancora emozionato dall’incontro con Francesco si lasciano andare a un sorriso, a un commento di gioia e stupore per quell’investitura ricevuta dal Pontefice: «Il vostro talento è un dono prezioso».

Tra i primi ad uscire, Christian De Sica, figlio d’arte, protagonista del filone cinematografico comico dei cosiddetti “cinepanettoni”: «È più spiritoso di noi! Mi ha detto che dopo l’incontro con noi comici, che facciamo ridere, sarebbe partito in elicottero per andare al G7. Insomma, dopo quelli che fanno ridere, quelli che fanno piangere». Il Papa «ci ha rivolto parole profonde: far ridere in questo periodo storico non è facile, è una grande soddisfazione». Il figlio di Vittorio De Sica, uno dei padri del neorealismo, aggiunge una confidenza del Papa: «Mi ha raccontato che ieri si è rivisto per la quinta volta un film di papà, “Miracolo a Milano”. Una grande gioia per me».

«Non mi aspettavo che il Papa ci dicesse che si può ridere anche di Dio. Certo, ora devo capire come si fa!». Michele Foresta, il comico mago Forest, conduttore del seguitissimo show televisivo della Gialappa’s Band, è rimasto colpito dalla bellezza delle parole del Papa. «Sono cose del nostro mestiere che forse sapevo, ma sentirsele dire dal Papa è un’altra cosa. E poi Francesco è stato bravo perché ha riunito un sacco di gente malata, perché noi comici, diciamocelo, non siamo normali!». Lo raggiunge Giacomo Poretti, del trio Aldo, Giovanni e Giacomo, che non risparmia una battuta al collega: «È sempre un’emozione incontrare il Papa. Certo che qui in Vaticano c’è una bella apertura, fanno entrare proprio tutti!». «Quando ci si trova accanto una persona superiore come il Papa, si sente la propria inferiorità ma si sta bene comunque», chiosa un altro cabarettista milanese, Enrico Bertolino. «Sono parole che danno senso alla nostra carriera».

«Pensavo che questo invito fosse uno scherzo», racconta raggiante il veronese Jerry Calà, cabarettista e comico cinematografico di lungo corso. «Mi ha colpito l’apertura del Papa nei confronti dei comici che nel corso della storia, dobbiamo dire, sono stati spesso bistrattati, è una grande rivalutazione. La nostra oggi sarà una missione: portare le risate in giro per il mondo». «Il Papa ha dimostrato di apprezzare molto la comicità che, in fondo, non è altro che un modo per parlare delle cose della vita», aggiunge Geppi Cucciari, comica e conduttrice televisiva cagliaritana che ha regalato al Papa una bottiglia di mirto proveniente dalla sua terra. «In fondo — aggiunge — c’è il giornalismo, ci sono le analisi e le inchieste e poi c’è la comicità e commentando i fatti della vita è normale che noi comici parliamo a volte del potere e ne denunciamo gli eccessi».

Protagonisti di un vero show con i giornalisti, Pio e Amedeo, duo comico foggiano, capace di coinvolgere il Papa in un selfie, al momento del “baciamano”. «Ci ha riempito il cuore d’orgoglio sapere che con il nostro lavoro, come ha detto Francesco, possiamo alleviare le giornate delle persone meno fortunate di noi o che hanno problemi di salute», commenta Pio. «La gente a volte ci ferma per strada e ci ringrazia perché gli abbiamo fatto dimenticare i problemi, ma sentirselo riconoscere dal Papa è stata una bella emozione», aggiunge Amedeo. E tutti e due assicurano che il selfie è stato il Pontefice a pretenderlo. Difficile crederci.

Certo, è stata evidente la gioia del Papa nel ricevere tanti artisti comici da tutto il mondo, tra cui spiccavano l’attrice statunitense Whoopi Goldberg e il conduttore televisivo Jimmy Fallon. «Forse è il primo capo di Stato nella storia a convocare i comici», nota l’attore romano Marco Marzocca, mentre secondo il comico Michele La Ginestra — che sta preparando uno spettacolo sugli Apostoli Pietro e Paolo — Francesco è riuscito in un’impresa: riunire artisti “improbabili” che non ti saresti mai immaginato in Vaticano. E chissà se non sia solo la prima volta.
(fonte: L'Osservatore Romano, articolo di Fabio Colagrande 14/06/2024)

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