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giovedì 20 dicembre 2012

Roberto Benigni in: "La Più Bella Del Mondo"


​Benigni riesce a rendere travolgente anche la Costituzione italiana. A suo modo, un po’ guascone irriverente coi politici e un po’ prof appassionato dedito a rinfrescare la memoria degli italiani, come già aveva fatto con l’Inno di Mameli. E ieri sera, nell’immenso Teatro 5 di Cinecittà addobbato dalla scenografia in legno di Gaetano e Chiara Castelli, in oltre due ore di diretta su Raiuno Benigni ha voluto attorniarsi di giovani, per spiegare quanto la nostra Costituzione sia La più bella del mondo

Si è tenuto ieri sera (ndr. 17 Dicembre) quello che diventerà sicuramente un altro momento storico della televisione italiana: lo spettacolo La più bella del mondo, che, con oltre 12,6 milioni di spettatori, ha registrato uno share del 43,94%. Perché si sa, quando passa Roberto Benigni lascia il segno.
L’attore ha dedicato, in diretta su Rai 1 dal Teatro 5 di Cinettà, un’intero spettacolo a uno degli orgogli del paese italiano: la nostra costituzione, scritta nel 1947; considerata da Benigni, ma non solo, appunto “la più bella del mondo”.
In poco più di 130 minuti di spettacolo, senza nemmeno un’interruzione pubblicitaria, lo showman toscano ha fatto un’esegesi sui principi fondamentali della costituzione italiana (i primi 12), apprezzando e vantando, con a volte quasi l’ingenuità di un bambino, le parole con il quale racchiudono pensieri perfetti e esemplari, ma che sembrano sempre più utopici.

Si usa affermare che Mozart, con il suo genio, avrebbe potuto mettere in musica anche la lista della spesa. Qualcosa di simile ha tentato ieri sera Roberto Benigni, decantando per due ore e senza intervalli, su Raiuno, le bellezze della Costituzione italiana. Impresa nobile e insieme temeraria, prestazione atletica, sudori da riempire una batteria di fazzoletti, tanto da far pensare che, dopo tutto, Mozart avrebbe avuto vita più facile. 
In effetti, malgrado l’inventiva e il carisma del comico, il proposito di trasformare in show una sfilza di articoli poteva indurre alla fuga anche lo spettatore meglio disposto. Ovvio che Benigni era il primo a rendersene conto. Così, per divertire e tenersi stretto il pubblico, ha dedicato tutta la prima mezz’ora alla satira politica.

Riprendiamo l’articolo, apparso su Jesus di dicembre, scritto quando Roberto Benigni, alcune settimane fa, ha annunciato il suo show sulla Costituzione italiana (“La più bella del mondo”), andato poi in onda la sera del 17 dicembre
In una sua irruzione al TgUno delle 20, Benigni si è espresso così: «La Costituzione della Repubblica italiana è un libro straordinario, molto conosciuta da tutti e anche da alcuni politici (?!). Io che ho studiato il cielo dantesco dico che qui siamo nel cielo degli uomini, in uno dei punti più alti mai raggiunti. E ora che ci stiamo sperdendo dobbiamo cercare la strada, illuminando la via con i suoi dodici principi fondamentali. Questi principi sono belli e vivi, semplici da seguire, una delle più belle Costituzioni del mondo, viva come la cupola del Brunelleschi».
Sono convinto che si possa fare affidamento sul genio di Roberto Benigni nel fare conoscere e apprezzare agli italiani la nostra Costituzione. La più bella del mondo, come titola il programma tv da lui annunciato in quella circostanza. Così come gli è riuscita egregiamente la difficile impresa di illustrare e commentare da par suo, al grande pubblico, compreso quello meno erudito, la Divina Commedia. Benigni è la persona, l’artista più adatto. È uomo colto, dispone di una efficacia comunicativa senza eguali, sa divertire e, insieme, stimolare a riflettere e persino commuovere, evocando quel senso dell’universale umano che fa vibrare le corde profonde dell’animo di tutti e di ciascuno. Ve n’è un disperato bisogno nel tempo del disincanto, dell’accidia, del cinismo.

Roberto Benigni in: "La Più Bella Del Mondo"