Il fenomeno della migrazione internazionale cresce di giorno in giorno e può contribuire positivamente allo sviluppo dei paesi d’origine e di destinazione, se supportato dalle giuste politiche.
Allo stesso tempo, il rispetto per i diritti umani e la libertà di tutti i migranti sono essenziali per assicurarsi i benefici della migrazione e a tale scopo è necessario rafforzare la cooperazione sul tema della migrazione a livello bilaterale, regionale e globale.
È questo il messaggio alla base della Giornata Internazione del Migrante di quest’anno, 18 dicembre, che dal 2000 segna l’impegno delle Nazioni Unite a celebrare tutte le persone che hanno lasciato il proprio Paese alla ricerca di una vita migliore o più sicura e che spesso si ritrovano ad affrontare battaglie ancora più grandi, comprese violazioni dei diritti umani, povertà e discriminazione.
Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in occasione della Giornata Internazionale del Migrante, in un messaggio ha rivolto "un caloroso saluto ai molti che vivono con fatica questa esperienza e a coloro che la intraprendono come un'opportunità.
18 dicembre 2012: Giornata d’azione globale
Migrare è una scelta per la vita: per sfuggire alla miseria o alla guerra, per costruire un futuro per sé e per i propri famigliari.
Tuttavia, purtroppo, attraversare le frontiere, terrestri o marittime, vuol dire spesso vivere situazioni pericolose e rischiare la vita. Le rotte migratorie nel mondo sono punteggiate di fosse comuni e di tombe. Sono anche luoghi in cui migliaia di persone scompaiono nel nulla ogni anno, lasciando i loro famigliari nell’angoscia dell’incertezza...
Vorremo che questo 18 dicembre 2012 si trasformi nuovamente in uno spazio unitario che amplifichi le voci di tutti coloro che dicono “MIGRARE È VITA! FERMIAMO LA STRAGE”.
Una giornata per contrastare le strutture e le politiche anti-immigrati degli Stati, i primi responsabili di questa tragedia. Una giornata per affermare il diritto a migrare e a non migrare, il diritto a stabilirsi e a non essere sfollato forzatamente e alla libertà di circolazione. Una giornata un cui ricordare che gli uomini e le donne morti nelle rotte migratorie avevano invece scelto la vita e sognavano un mondo migliore per se e per i propri cari. Una giornata in cui esigere notizie certe sulla migliaia di migranti scomparsi in queste stesse rotte. Una giornata per affermare che finché c’è un migrante scomparso, ci sarà una madre, un padre, una sorella, un amico, una compagna che lo cercheranno.
VIVI SONO PARTITI, VIVI LI VOGLIAMO!
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L'Italia deve rivedere le politiche che contribuiscono allo sfruttamento dei lavoratori migranti e che violano il loro diritto a condizioni di lavoro giuste e favorevoli e all'accesso alla giustizia.
Lo ha dichiarato oggi Amnesty International, pubblicando un rapporto sullo sfruttamento dei lavoratori migranti nel settore agricolo italiano. Il rapporto si concentra su gravi forme di sfruttamento dei lavoratori migranti provenienti da paesi dell'Africa subsahariana, dell'Africa del Nord e dell'Asia, impiegati in lavori poco qualificati, spesso stagionali o temporanei, per lo più nel settore agricolo delle province di Latina e Caserta.
Il rapporto sottolinea comunque che lo sfruttamento dei lavoratori migranti è diffuso in tutto il paese.
Leggi tutto: Italia: rapporto di Amnesty International sullo sfruttamento dei lavoratori migranti nell'agricoltura
Cari Fratelli e Sorelle!
Annunciare Gesù Cristo unico Salvatore del mondo “costituisce la missione essenziale della Chiesa, compito e missione che i vasti e profondi mutamenti della - società attuale non rendono meno urgenti” (Esort. ap. Evangelii nuntiandi, 14). Anzi, oggi avvertiamo l’urgenza di promuovere, con nuova forza e rinnovate modalità, l’opera di evangelizzazione in un mondo in cui l’abbattimento delle frontiere e i nuovi processi di globalizzazione rendono ancora più vicine le persone e i popoli, sia per lo sviluppo dei mezzi di comunicazione, sia per la frequenza e la facilità con cui sono resi possibili spostamenti di singoli e di gruppi. In questa nuova situazione dobbiamo risvegliare in ognuno di noi l’entusiasmo e il coraggio che mossero le prime comunità cristiane ad essere intrepide annunciatrici della novità evangelica, facendo risuonare nel nostro cuore le parole di san Paolo: “Annunciare il Vangelo non è per me un vanto; perché è una necessità che mi si impone: guai a me se non annuncio il Vangelo!” (1Cor 9,16).
Il tema che ho scelto quest’anno per la Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato – “Migrazioni e nuova evangelizzazione” – nasce da questa realtà.