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venerdì 7 dicembre 2012

«Luoghi dell'infinito» Dicembre: Quando Dio si fa figlio - Se non ritornerete come bambini... La salvezza passa da un cuore umile

«Luoghi dell'infinito»

Editoriale
E’ l’ora zenit della storia. Nel silenzio di una semplice casa di Nazareth un’umile fanciulla riceve un inaudito saluto, uno sconvolgente annunzio di maternità. “Come è possibile?”, chiede. E l’angelo: “Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio” (Lc 1,35). “E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi” (Gv 1,14). Mirabile mysterium: meraviglioso mistero! 
Chi mai potrà capire tutta la portata del realismo di questo evento? Chi mai potrà conoscere e narrare lo stupore di tutto l’universo davanti al Creatore che si fa creatura? 

«Se non ritornerete...». Nessuna delle religioni, prima e dopo Cristo, chiede di diventare bambini per conoscere Dio, per entrare nel suo Regno. Solo Gesù indica questa strada. Una proposta che suscitava e continua a suscitare scandalo. È lo scandalo che segna il destino di Adamo ed Eva: «Diventerete come Dio». L’aver colto il frutto proibito è il peccato di orgoglio: la creatura, che è sempre figlia, vuol ergersi a Creatore; l’infinitamente piccolo vuol farsi infinitamente grande; la fragilità e il limite scimmiottano l’onnipotenza. Il peccato originale è rifiutare il nostro essere figli.
E allora ecco l’impensabile: Dio stesso si fa figlio. Nel seno di Maria vive la meravigliosa avventura di piccola cellula che si fa embrione e poi feto e neonato: uomo e Dio fin dal suo minuscolo incipit.