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martedì 11 dicembre 2012

Il 12 dicembre il primo «tweet» di Benedetto XVI

Il 12 dicembre, verso mezzogiorno - per gli aspiranti cabalisti: le 12 del 12/12/12 Benedetto XVI invierà il suo primo messaggio su Twitter.

A quasi 86 anni, Benedetto XVI, un Pontefice tedesco cresciuto fra la musica classica e i sacri testi di teologia, che non usa il computer ma scrive i suoi discorsi a mano, anzi spesso con la matita firmandoli in calce "B XVI", sbarcherà su Twitter con un proprio account. «@pontifex. Il nome è buono. Significa "Papa", ma anche "costruttore di ponti". E il Pontefice vuole arrivare a raggiungere tutti». Se la Chiesa tenta di cambiare la propria immagine anche con la sostanza, ieri ha battuto su questo fronte un doppio colpo.

L'annunciato esordio di Benedetto XVI su Twitter, uno dei social-network più frequentati al mondo che incarna meglio le nuove dinamiche orizzontali della comunicazione digitale 2.0, è un evento mediatico senz'altro incoraggiante per il futuro della Chiesa. Allo stesso tempo, però, mette in luce alcuni punti deboli del pensiero cattolico contemporaneo.
È confortante perché dimostra, nonostante le ricorrenti accuse di oscurantismo, l'immutata capacità della Chiesa di intuire i segni dei tempi e farsi presente nei nuovi luoghi di comunicazione, non per svolgere mera propaganda ma per incontrare l'uomo. Lo è ancor di più per la formula rischiosa adottata dal Vaticano per i primi tweet papali, quella delle risposte alle domande sulla fede che arriveranno dal variegato popolo della rete. Una dinamica che sembra invertire quella ecclesialmente consuetudinaria della predica "dal pulpito all'assemblea" per sposare quella della condivisione dei contenuti attraverso le relazioni tipica del web 2.0. C'è da augurarsi che non si tratti solo di un fuoco d'artificio inaugurale ma che l'account @Pontifex sia utilizzato anche in futuro per stabilire un contatto reale e non solo per elargire perle di indubbia saggezza pastorale e spirituale.


La scelta di usare Twitter si pone comunque come un chiaro segnale di apertura nei confronti delle possibilità offerte dai media sociali per il magistero della Chiesa con lo scopo di ottenere l’attenzione di fedeli e interlocutori.
Nel presentare l’iniziativa i rappresentanti vaticani hanno dichiarato che la presenza del Papa su Twitter è una concreta espressione della convinzione che la Chiesa debba essere presente nell’arena digitale. Il profilo papale su Twitter è solo la punta dell’iceberg della riflessione sull’importanza che il vertice della Chiesa cattolica annette alla cultura dei nuovi media.
Sarà possibile anche porre direttamente domande al Pontefice, utilizzando l’hashtag #askpontifex. Il profilo potrà fornire le risposte alle domande che riterrà più opportuno accogliere, sebbene resti chiaro che non saranno prese di posizione ex cathedra.

La strada che il social media team di Benedetto XVI ha scelto per esordire su Twitter è la più impervia che si potesse immaginare: presenta alcuni rischi di gestione del profilo appena varato e porta il Papa a commettere almeno un errore fondamentale rispetto al tipo di piattaforma...
... Il fatto è che la vita reale e la vita digitale non sono due cose separate, ma sono una legata all'altra. Non puoi pensare di comunicare da un pulpito inaccessibile nella vita reale e invece non avere nessun filtro in rete, perché a quel punto la distanza che hai creato con il resto del mondo nella vita reale si trasforma in una pressione rabbiosa una volta che stai sul web. Prevedo alcuni aggiustamenti in corsa.


A tre giorni dall’apertura dell’account di Benedetto XVI su Twitter, i followers del Papa hanno superato quota 700 mila. Tantissimi i tweet. 
Ascolta l'intervista di Philippa Hitchen, per Radio Vaticana, a mons. Claudio Maria Celli, presidente del dicastero delle Comunicazioni Sociali: Twitter. Oltre 700 mila i followers del Papa, forse un milione a Natale. Mons. Celli: ma non è questione di cifre (audio)

Non si arresta il boom di contatti sull'account @Pontifex e il traguardo del milione di follower sembra sempre più vicino. Su questa iniziativa del Papa che ha destato grande interesse in tutto il mondo ascoltiamo padre Federico Lombardi, nel suo editoriale per Octava Dies,(audio) il settimanale informativo del Centro Televisivo Vaticano in cui tra l'altro racconta la "parabola del nuovo twittatore"