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martedì 12 giugno 2012

Grazie P. Alberto Maggi per il tuo coraggio e il tuo abbandono alla tenerezza divina.

Grazie P. Alberto Maggi per il tuo coraggio e il tuo abbandono alla tenerezza divina.

Alberto Maggi, un nome noto a tanti e certamente a chi ci segue perché spesso e volentieri presentiamo suoi scritti o suoi video e diamo notizia della pubblicazione dei suoi libri; basta dare una veloce occhiata al suo curriculum che ci si rende conto di essere di fronte a una persona molto colta e appassionata: religioso dell'Ordine dei Servi di Maria ha studiato nelle Pontificie Facoltà Teologiche "Marianum" e "Gregoriana" di Roma e all'"École Biblique et Archéologique" di Gerusalemme, ha condotto per la Radio Vaticana la trasmissione “La Buona Notizia è per tutti!”, scrive per la rivista “Rocca”, ha fondato e dirige (insieme a Ricardo Perez Marquez) il Centro di studi biblici G. Vannucci di Montefano (Mc), teologo, biblista molto conosciuto sia in Italia che all’estero, molto apprezzato ma anche discusso, instancabile sempre in giro a fare incontri, conferenze, dibattiti… 
Ma oggi vogliamo parlare di lui in modo diverso, oggi è un giorno particolare, non potrà ascoltarci, perché proprio ieri mattina è stato sottoposto ad un delicato intervento chirurgico… 
Vogliamo parlarne in modo diverso, si diceva, perché in questi due mesi di degenza nel reparto di rianimazione dell’ospedale di Torrette abbiamo avuto modo di conoscerlo sotto una luce diversa, infatti ha scelto di donarsi completamente ai suoi tanti “amici” di Face book (oltre 5000, il massimo consentito, ma, avendo superato tale numero, per non deludere le ulteriori richieste, ha dovuto aprire anche un altro profilo…) mostrando ogni pensiero, paura, speranza, dolore, ricordo in un diario seguitissimo… 
Padre Maggi è sempre stato convinto dell’importanza dell’uso della rete per entrare in contatto con i propri fedeli e dare la massima divulgazione agli studi biblici e alla Parola di Dio, infatti settimanalmente pubblicava sulla rete il video degli incontri domenicali, le “Videomelie”, ma dal suo letto d’ospedale, in questo periodo così difficile, in cui oltre ai dolori fisici ha subito la perdita della cara mamma, non nascondendo nemmeno debolezze e timori, ha tenuto viva una fitta rete di contatti e, attraverso l’uso dei social network, è riuscito ad arrivare al cuore di tantissimi… i suoi interventi sono attesissimi infatti immediati sono i riscontri. 
La sua bacheca è aperta ed è straripante di messaggi carichi di umanità ed emozioni profonde che danno l’idea di quanto possano essere “reali” i sentimenti che scaturiscono anche grazie a rapporti “virtuali” e di quanto si può realizzare, anche in termini pastorali, grazie alle nuove tecnologie a volte sottovalutate. 
Forse è opportuno lasciare alle sue stesse parole negli ultimi due interventi postati poche ore prima dell'intervento nella sua pagina fb la conclusione di questo scritto, che altro non vuol essere se non l’espressione della vicinanza di “Pietre Vive”, il blog di Tempo Perso, e della nostra pagina Fb “Quelli della Via” all’amico Alberto Maggi nell’attesa di pubblicare al più presto suoi nuovi contributi sempre stimolanti. 

Due mesi fa, a quest'ora , iniziava questa straordinaria esperienza che ha tanto arricchito la mia vita. Ho ancora una volta toccato con mano che anche in situazioni di morte, il Signore è capace di far fiorire la vita. Come comprendo Paolo che ai Romani scrive che tutte le cose cooperano al bene di quelli che amano Dio! Lui tutto trasforma in bene, tutto! Da parte mia ho solo tenuto fede all'invito di Paolo " non lasciarti vincere dal male, ma vinci il male con il bene".
Leggo i vostri cari messaggi, i vostri auguri, le vostre preghiere, e ringrazio il Signore... In tutti questa situazione ha fatto emergere il bello, il buono che era in essi e attendeva solo l'occasione propizia per fiorire... Grazie! 
***** 
Oggi sono due mesi che sono ricoverato all'Utic, un mese che è morta mamma, e la vigilia dell'intervento decisivo.
Mi dicono che le vie del Signore sono imperscrutabili, è vero, però se mettesse qualche segnale sarebbe meglio! 
In realtà questi segni ci sono, e tanti, solo che per percepirli bisogna mettere la propria vita in sintonia con il grande disegno di amore che ha un unico traguardo, la nostra piena felicità. 
E io ringrazio il Padre, questi mesi sono stati pieni di segnali che mi fanno comprendere che il Signore si occupa anche delle cose minime o insignificanti della nostra vita... Come non si occuperà allora della vita stessa! 
Con questa disposizione affronto sereno e fiducioso l'intervento di domani, ce la metto tutta... So che mi siete vicini con onde crescenti d'amore, uno tsunami vivificante...a presto, e grazie! 
P.s. Ora per alcuni giorni non sarò in grado di comunicare, ci penserà Ricardo (n.d.r. Ricardo Perez Marquez), fratello e regalo del Signore. A presto!