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martedì 2 agosto 2011

LA TRAGEDIA NEL CORNO D'AFRICA - emergenza umanitaria

Un «Grande d’Africa» alza la sua voce per «quelli che non hanno più la forza per farlo»: le «sorelle e i fratelli della Somalia e del Corno d’Africa, i più indifesi tra gli indifesi». Alza la voce per lanciare un appello accorato alla Comunità internazionale perché agisca subito, «con determinazione e generosità» per salvare milioni di vite umane messe a rischio dalla carestia che sta segnando la regione dopo due anni di siccità. A parlare è Desmond Tutu, premio Nobel per la Pace nel 1984, Arcivescovo benemerito della Chiesa anglicana a Città del Capo, eroe, assieme al suo amico di una vita Nelson Mandela, della lotta contro il regime dell’apartheid in Sud Africa. 

"È vietato essere indifferenti davanti alla tragedia degli affamati e degli assetati". Così Benedetto XVI, all'Angelus da Castel Gandolfo, domenica ha rivolto nuovamente la sua attenzione alle popolazioni del Corno d'Africa e "ai tanti fratelli e sorelle" che soffrono per la gravissima carestia, già al centro due domenica fa di un suo forte appello alla mobilitazione internazionale.

...«È come un terribile tsunami. Come un devastante terremoto. Lo scriva: la Somalia è piegata da una catastrofe umanitaria e nessuno di noi può più restare a guardare»... l’obiettivo è uccidere l’indifferenza e la sfida sembra almeno in parte vinta. Con fatti. Con segnali... E ora? «Ora muoviamoci. Prendiamo decisioni. Portiamo aiuti. serve concretezza, la politica può poco».

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