“Il governo non solo non ha ancora attuato le indicazioni referendarie retrocedendo sulle privatizzazioni già attuate e abolendo i profitti sull'acqua ma, con la manovra economica in fase di discussione parlamentare e già approvata con Decreto Legge n. 138 del 13 agosto scorso, ha riproposto in altra forma la sostanza delle norme abrogate con volontà popolare nel referendum”. È la denuncia che emerge dalla lettera aperta che ieri il Forum dei movimenti per l’acqua ha indirizzato al Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, e alle forze politiche italiane, riportata sul sito ufficiale del Forum.
Sono passati solo due mesi dai referendum e da quella straordinaria partecipazione popolare che aveva alzato un “vento nuovo” nel Paese. Ora quel clima sembra perduto nel cupo scenario della crisi globale. Ma ancor più sono stati schiacciati i contenuti della battaglia civile, che aveva recuperato la bandiera del “bene comune” dalle fondamenta della nostra cultura costituzionale. La manovra del governo ha toccato con spregiudicatezza il punto estremo: è intervenuta pesantemente sull’esito normativo del quesito riguardante la gestione dei servizi pubblici locali, stravolgendone la disciplina. Di fatto il voto di 26 milioni di italiani è stato depotenziato, aggirato, contraddetto dal decreto.
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