Anticipiamo il "Primopiano" del n. 33 di Famiglia Cristiana. Dopo aver strangolato la stampa, soprattutto cattolica, ora il Governo riprova con le Tv libere.
L’Italia va indietro come i gamberi. Non c’è classifica che non ci veda perdenti. Nel 2010, dalla categoria di “Paesi con la stampa libera” siamo retrocessi a quelli dove la libertà di stampa è “parziale”. Ci siamo allontanati dalle migliori posizioni dei Paesi del Nord Europa per fare compagnia a Corea del Nord, Turkmenistan, Birmania, Eritrea e Cuba. In fondo alla classifica. E un motivo ci sarà. Così risulta dalle analisi di Freedom House, l’organizzazione indipendente e non profit fondata nel 1941 negli Stati Uniti per la difesa della democrazia e la libertà nel mondo.
Siamo stati declassati, tra le altre ragioni, per l’eccessiva concentrazione dei mezzi di comunicazione (pubblici e privati) sotto una sola guida. Situazione anomala a livello mondiale, che solo politici cortigiani” hanno avallato e continuano a giustificare. Con il risultato di una democrazia in sofferenza (qualche studioso, in merito all'Italia parla già di regime di “semidemocrazia”). E un’opinione pubblica silente e narcotizzata.
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